Ancient Dome (Paul e Jerry)


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Intervista Ancient Dome, Paolo e Jerry

Il thrash metal è un genere fondamentale in campo heavy. Gruppi come Metallica, Megadeth, Slayer o Testament hanno fatto emergere il lato più estremo e violento della musica e hanno conquistato milioni di persone, continuando tuttora ad avere un seguito di fan probabilmente unico, Iron Maiden a parte. Le giovani band hanno fatto proprie queste lezioni e si sono diffuse per il mondo, suonando, sudando e sognando… A voi l’intervista agli Ancient Dome, semplicemente THRASH METAL!

Ciao ragazzi e benvenuti sulle nostre pagine! Direi di partire dal vostro album “Perception Of This World”! Come è stato accolto dagli ascoltatori e dagli addetti ai lavori?

PAUL: Ciao Thor, grazie per lo spazio che ci concedi da parte di tutti i ragazzi. Faccio ancora una volta le veci della band rispondendo alle domande di questa intervista, anche se stavolta mi affiancherà il nostro nuovo vocalist Jerry. Parto subito con il sottolineare come la nostra seconda fatica “Perception Of This World”, edita dalla Punishment 18 ormai quasi un anno fa, ha raccolto ottimi consensi sia da parte di critica che di pubblico! Ora, siamo sempre agli stessi livelli di prima, quindi parte dell’ “underground del movimento underground”, ma con qualche sostenitore in più che fa solo piacere!
L’album è stato accolto come da pronostico: un secondo capitolo più maturo rispetto all’esordio “Human Key”, con una venatura progressive che si fa sentire ancor di più. Proprio per questo restiamo ancora “borderline”, se mi consenti il termine… pensa a band come gli Heathen, i Realm, i Toxik: attenzione, non mi permetto di paragonare la mia band a mostri sacri come quelli citati, ma anche loro non hanno mai ricevuto la stessa visibilità di altri nomi per via di un approccio differente e soprattutto più melodico al genere. Poi magari tutto questo è reale solo nella mia mente, allora vi prego di resettarmi…

Ora siete in studio per realizzare due inediti e due rifacimenti per sancire l’ingresso del nuovo cantante. Ce lo presentate?

PAUL: Come ben sai, visto che abbiamo avuto il piacere di conoscerti proprio quando abbiamo ritirato il cd coi nuovi brani registrati, il tutto è finalmente pronto. Abbiamo registrato ancora una volta grazie all’ausilio di Davide Colombo e del suo mitico Diana Studio, mentre stavolta abbiamo lasciato che Simone Mularoni mixasse e masterizzasse tutto presso il suo Domination Studio. Sono quattro i brani che abbiamo realizzato, di cui due inediti (“Prisoners” e “Thrashcape”, che risalgono ormai all’epoca della realizzazione del primo album ed erano finiti nel dimenticatoio) e due rifacimenti, rispettivamente delle due titletrack dei nostri due album.
Il senso di questa recording session “straordinaria” è risultato dare un benvenuto più concreto al nostro nuovo vocalist Jerry (che proviene dai Nameless Curse, metal band varesina), oltre che testare altre qualità di registrazione, di cui non possiamo che ritenerci soddisfatti! Per il resto, lascio che si presenti direttamente lui!

JERRY: Beh, che dire? Sono fan di questa band da quando ho comprato “Human Key”, ormai due anni e mezzo fa ad un concerto… Ridendo e scherzando con Pol ho assaporato l’idea di poter far parte della band come cantante ed eccomi qui… Senza tante lecchinate, per me è davvero un onore far parte di questo gruppo e sono grato a tutti, in particolare a Pol, per avermi dato la possibilità di mettermi alla prova su questa nuova release. Sono soddisfatto a pieno della sua riuscita, e spero che i fan di vecchia data e quelli futuri possano apprezzare il lavoro che sto e stiamo facendo.

PAUL: In realtà dovresti ringraziare più Ale che me, è lui che ha spinto inizialmente, ahahahah!

Intervista Ancient Dome, Paolo e Jerry

Leggo che la registrazione è finalizzata alla realizzazione di uno split cd. Ci potete dire qualcosa di più? Come vi è venuta questa idea molto anni ’80? Quando uscirà?

PAUL: Premetto che siamo gli ultimi arrivati: a parte la mole di etichette underground che hanno fatto uscire negli ultimi anni un buon numero di split thrash metal (senza contare quelli che annualmente escono in campo estremo), tantissime band scelgono questa soluzione, sia per uno spirito di amicizia e condivisione, che per motivi molto più banali e poco “romantici”, ovverossia dividere le spese fra più persone. Devo dire che le scelte che ci hanno spinto sono equamente suddivise tra le ragioni che ho citato! Ciò non toglie che mai saremmo arrivati a scegliere di stampare qualcosa di simile se dietro non ci fosse stata una solida dose di amicizia, che è quello che più conta!
Lo split vedrà comparire noi ed i carissimi ed irriverenti amici dei MetalHeadz, band veronese dedita ad un thrash metal molto melodico cantato in growl, che proporrà alcuni brani dal loro debut album “Squirting”, ancora inedito…
Credo poi che per Jerry sia il primo cd stampato e distribuito, quindi direi un buon inizio!

JERRY: Io purtroppo non conosco bene di persona i cari alleati MetalHeadz, però sono convinto che non ci sia nulla di più nobile e umile che condividere un disco tra band, soprattutto nel nostro ambiente così dimenticato da Dio, saturo di presuntuose e fittizie rock star che spendono miliardi per prodotti dal discutibilissimo valore… per cui up the SPLIT!

Vorrei una parola sulla vostra etichetta, la Punishment 18 Records, che in questo 2011 tra l’altro festeggia i cinque anni di attività.

PAUL: Professionali. Eccoti la parola. Capaci di instaurare un rapporto di amicizia con le band, che è un lato a cui personalmente tengo molto, e non sarei riuscito a tollerare altrimenti! Cinque anni passati all’insegna dell’underground; guarda il roster ed i 35 cd dati alle stampe fino ad ora, io ci trovo molta carne al fuoco, ovviamente se vuoi cibarti di thrash o death metal.

JERRY: Sono dentro da poco, però parlando anche da fan e vedendo la possibilità che è stata data agli Ancient Dome e ad altri gruppi, direi che la professionalità non manca di certo in casa Punishment 18. Come dice Pol, credo sia importantissimo che l’etichetta instauri un rapporto con le band, al di là di accordi burocratici e formali. Non voglio fare il critico, ma è un miracolo che ci siano etichette del genere! Purtroppo ci sono tante persone che deridono e che si approfittano dell’ingenuità di altri, per goderne i profitti. Credo fermamente che etichette come Punishment 18 siano il futuro, seppur nel loro piccolo.

Intervista Ancient Dome, Paolo e Jerry

Quali sono le vostre maggiori influenze?

PAUL: Una domanda a cui non mi stancherò mai di rispondere… bene, prima di tutto cito la prima, grande, unica ed inimitabile influenza, ovvero la creatività incontrastata di Chuck Schuldiner, per il sottoscritto l’ultimo grande genio che la musica metal abbia avuto e mai più avrà, capace di scrivere veri e propri capitoli di storia di una bellezza inaudita. I Death quindi, i Control Denied di conseguenza, i Coroner ed il loro continuo remare controcorrente, gli Heathen che mi hanno insegnato che le parole thrash e melodia possono andare a braccetto, i Black Sabbath ed i riff inossidabili e maestosamente epici, e infine il primo amore (che non si scorda mai): i Metallica, senza i quali non sarei quel che sono ora, ovvero un metallaro convinto e fiero di supportare il genere!

JERRY: Per quanto riguarda le influenze come band, direi che ha risposto ampiamente il buon Pol. Parlando invece delle mie influenze personali, sia da cantante che da compositore, direi innanzitutto Matt Barlow e Tim Ripper Owens, che sono e sempre saranno i miei punti di riferimento. A ruota libera seguono gruppi come Testament, Kreator, In Flames, At The Gates. Diciamo i “grandi” di diversi generi!

Cosa ne pensate della scena thrash di oggi? Vedete del ricambio? Personalmente ritengo che sia in buona salute, visto anche il successo del carrozzone Big 4 e la costanza di tanti gruppi storici.

PAUL: Più scavo a fondo al genere, più mi rendo conto che fra alti e bassi solo il thrash, insieme all’heavy classico, non ha mai smesso di produrre musica di ottima fattura. Vuoi per le fatue correnti musicali della durata di una stagione, vuoi per qualche inspiegabile (ed instabile) cambio di vedute musicali, in determinati periodi è rimasto sepolto sotto quintali di polvere, ma c’è sempre stato, e pure in quei periodi bui sono state realizzate perle di rara bellezza. Il thrash sta solo attraversando un periodo in cui la notorietà ritorna a galla, e sono convinto che ciò sia dovuto anche alla sterminata mole di underground che lo mantiene vivo e gli fornisce il “sostentamento”. Poi è ovvio che i nomi storici fanno la maggior parte di questo sporco lavoro, ma ciò non toglie che la riscoperta del thrash passi anche per il sottobosco mondiale.
Poi, il giovane che ti risponderà dopo di me probabilmente parlerà del thrash moderno: in quel caso, io non sono d’accordo a prescindere, senza nemmeno sapere cosa scriverà! Lunga vita al retro thrash!

JERRY: Direi ovviamente che le pietre miliari del thrash, a mio avviso, sono state scritte e incise dai Big come Metallica, Megadeth. Se devo essere sincero, tra i Big reputo i mastodontici Testament quelli più vicini alle mie influenze musicali! D’altro canto però, essendo più “giovincello”, come dice il buon Pol, faccio notevole riferimento ai neo gruppi thrash, quelli che forse di thrash ormai hanno poco, come Trivium, Lamb Of God, Savage Messiah, e i vecchiotti ma sempre presenti Iced Earth… Lunga vita a Matt Barlow e Tim Ripper Owens!

La stessa domanda ma per la scena italiana, secondo me estremamente valida con band come National Suicide, Neurasthenia, Asgard, Devastator, Irreverence, ecc.

PAUL: Credo che la nostra scena abbia solo un “piccolo” problema: essere la scena della penisola italiana! Troppe band sanno fin troppo bene quel che vogliono e lo dimostrano coi fatti, ma una realtà ed una cultura musicale come la nostra non riescono a favorire questo proliferare di band decisamente valide. Non faccio nomi non tanto per problemi di spazio, ma perché dimenticherei sicuramente tantissime ottime realtà (non è una scusa perché non saprei chi citare: seguo e supporto il nostro underground attivamente, d’altronde ne faccio parte!).

Intervista Ancient Dome, Paolo e Jerry

Avete difficoltà a trovare dei posti dove suonare?

PAUL: Decisamente sì: sarà che non tutti si prodigano per la ricerca delle date all’interno della band, sarà che non abbiamo una booking agency che ci supporta, sarà che i nomi che vanno continuano ad essere i soliti e noi non facciamo parte di quella cerchia (nessuna intenzione di sminuire il valore di quelle band, né tantomeno volontà di piangersi addosso), ma stiamo suonando davvero poco. Non fraintendermi, non è nostra intenzione fare centinaia di concerti dappertutto, ma la pessima promozione che abbiamo fatto al secondo album (solo cinque date dallo scorso ottobre 2010, quando è uscito!) ci ha fatto capire come siamo stati poco accorti, facendoci perdere quel poco di visibilità che avevamo raggiunto all’epoca dell’uscita del nostro debut album. Speriamo di fare meglio in futuro!

Paolo, vorrei che mi parlassi della tua esperienza su ComoMetal (www.comometal.it). Ti sei trovato a giudicare band in veste di recensore e ad essere a tua volta giudicato dai recensori. Come si vive questa cosa?

PAUL: Comometal è stata una bella esperienza, che mi ha tenuto piacevolmente impegnato per cinque anni. Purtroppo questo 2011 chiudo il sito, evitando così di trascinare stancamente un piccolo portale che ha vissuto tempi migliori e si è spento col tempo, trovandomi solo a tirare le redini con il supporto di un ristrettissimo numero di lettori. Scrivo anche per Shapeless, che purtroppo dopo tanti anni al servizio dell’underground (è stata una delle prime webzines italiane) resta aperta da inizio 2011 senza pretendere di seguire la scena in tempo reale, ma raccogliendo recensioni quasi a “tempo perso”. Poi collaboro con Entrate Parallele, non voglio tenerlo nascosto (sì, sono un “avvantaggiato”), finora con pochissime recensioni, ma speriamo di fare meglio in futuro, ahahahah!
Per tornare alla domanda, prima che essere recensore sono un supporter della scena metal italica e non: quindi mi metto nei miei panni di ascoltatore, fruitore e “musicista” (i Musicisti con la M maiuscola sono tutt’altro rispetto al sottoscritto), e mi rendo conto di come possa essermi utile una recensione scritta con dovizia di particolari e capace di criticare con cognizione di causa, favorendo il miglioramento della band stessa (chi non odia quegli spocchiosi stronzi che pensano di poter trattare un gruppo come una nullità solo perché si sentono dei grandi critici?). Poi ovviamente prediligo ciò che mi piace, di cui mi vien più naturale scrivere… ma non ho mai trovato difficoltà nel far combaciare le due situazioni (recensore e musicante), e mi sembra di poter tranquillamente dire di non essere mai stato ingiusto e d’aver sempre prediletto la sincerità su tutto il resto, spero che nessuno possa e voglia dire il contrario!

Quali sono i dieci dischi thrash che più hanno influenzato la tua vita musicale?

PAUL: Te li metto qui sotto, l’ordine non è necessariamente sintomo di importanza progressiva:

METALLICA – …And Justice For All (il primo amore)
METALLICA – Kill’Em All (l’inizio di tutto)
MEGADETH – Rust In Peace (tecnica ed eleganza)
HEATHEN – Victims Of Deception (la summa di thrash e melodia)
CORONER – Mental Vortex (superare i confini del genere)
ARTILLERY – By Inheritance (sogni d’oriente)
TESTAMENT – The Legacy (la violenza ragionata)
FORBIDDEN – Forbidden Evil (un delicato assalto frontale)
SLAYER – Reign In Blood (pura violenza)
OVERKILL – Horrorscope (acciaio inossidabile)
Ma ne ho comunque omessi una marea, sia chiaro!

Quali sono state finora le maggiori soddisfazioni in campo live?

PAUL: Forse fino a qualche mese fa ti avrei detto i live di spalla a nomi famosi, che sono stati davvero belli… ma a ben pensarci, non credo ci sia stato un live che ho preferito ad altri, se non quei grandi raduni metallici estivi cui siamo riusciti a prendere parte, dove abbiamo potuto constatare come ci sono davvero tanti ragazzi che amano la musica e la supportano incondizionatamente. Alla fine ogni live è una piccola soddisfazione, soprattutto per band come noi che non ne fanno a iosa durante l’anno; per questo gustiamo ed assaporiamo di più quei pochi che ci vedono partecipi!

Intervista Ancient Dome, Paolo e Jerry

Ho una domanda sui vostri testi, non trattano vicende di guerra ma mi sembrano in un certo modo riflessivi e pessimisti. Cosa ci dite a riguardo?

PAUL: Riflessivi sì, pessimisti no… non voglio assolutamente che questo sia il pensiero di chi legge i miei/nostri testi! Vogliamo invitare la gente a riflettere, su argomenti banali come su argomenti più profondi, ma non vogliamo assolutamente dare un’idea di pessimismo, anzi! Può essere che purtroppo non sia semplice “leggere fra le righe” delle parole dei nostri brani, ma qualsiasi pensiero spesso vuole avere un lieto fine, che può essere riassunto in tre semplici parole: non mollare mai! In tutto quello che si fa, si pensa, si crede, mai mollare! Anche a costo di andare controcorrente ed attirare su di sé l’astio di chi non la vede nella stessa maniera.

JERRY: Non mi reputo un filosofo o un poeta, ma per quanto mi riguarda il testo di una canzone deve partire da una riflessione personale, da espellere nella maniera che ritengo più giusta a seconda anche della base musicale. Ho sempre voluto affrontare temi di cui la gente difficilmente parla per paura di “schierarsi”, tenendo fede al proprio pensiero. “Prisoners”, di cui ho scritto il testo, vuole ad esempio essere una riflessione sull’olocausto e sui campi di sterminio sia tedeschi che russi, un lavoro di introspezione e di sincera condivisione delle mie idee a riguardo, in maniera sarcastica e ironica, che possono essere condivise e non, ma è ciò che sento, ciò in cui credo.

PAUL: Forse non si capisce bene dall’intervento di Jerry, almeno io fraintenderei, ma ovviamente il testo non è a favore di quegli abominii… anche perché altrimenti il giovincello prenderebbe calci in culo, e fuori dalle palle! Eh eh eh!

Ok ragazzi, l’intervista è finita, a voi l’ultima parola e un grande “in bocca al lupo” per il vostro split cd!

PAUL: Grazie per lo spazio dedicatoci, non posso che concludere ringraziando quanti hanno letto quest’intervista fino in fondo, siete davvero dei grandi! Vi aspettiamo a qualche nostro concerto, e vi esortiamo caldamente a comprare i nostri cd, così entrano soldi in cassa e possiamo sperare di andare avanti con la nostra attività musicale, ahahahah! Vi ricordo infine i nostri siti, www.ancientdome.com e www.myspace.com/ancientdome, visitateli se avete voglia di farvi un’idea di chi siamo e cosa suoniamo! Poi ci sarebbe anche una pagina Facebook, ma sono indietro e non la conosco, e manco la voglio conoscere, ahahahah! Stay heavy, e supportate l’underground, ne abbiamo davvero bisogno!

JERRY: Un ringraziamento ai fan degli Ancient Dome e ai lettori di Entrate Parallele che si interessano ogni giorno della musica pura e cruda! Un ringraziamento ovviamente ad Alessio per la piacevole intervista. Se mai vorrete scriverci su Facebook (visto che al capo fa tanto schifo… ahahahah) risponderò personalmente a qualsiasi richiesta (date, info ecc..)! Hails!

PAUL: Ha omesso che si presta anche sessualmente per la causa, ahahahah!

Sito ufficiale: www.ancientdome.com
Myspace: www.myspace.com/ancientdome
Recensione di “Perception Of This World” su EP qui

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