Assedium (Guido Tiberi)


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Assedium intervista Rise Of The Warlords

Grazie ad un disco splendido come “Rise Of The Warlords” gli epic metaller Assedium sono riusciti ad agitare per bene le acque attorno al loro nome.. Entrateparallele ha incontrato – grazie alla sempre attiva My Graveyard – il chitarrista Guido Tiberi, per una luuunga ed epicissima chiacchierata! a voi!

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di entrateparallele.it! Inizio questa intervista con i doverosi complimenti per l’ottimo disco che avete realizzato! Parto in un modo assolutamente originale, ossia chiedendovi di presentare la band e i suoi componenti ai nostri lettori!

Ciao ragazzi, grazie a voi per quest’intervista e per l’opportunità di farci conoscere a nuovi lettori! Allora, gli Assedium sono un consorzio di maniaci dell’heavy metal e delle sue tinte più epico/battagliere, riunitisi per mostrare al mondo quanto forte ancora sia questa musica e quanto determinati siano i suoi die hard fans! Comincio col presentare i componenti in ordine di reclutamento: Drake, il bassista, è l’ideatore della band, l’uomo che ha coniato il nostro nome e ha iniziato per primo a reclutare i membri. Viene dagli Argonath, una cover band di heavy/power metal del milanese, e col suo look vichingo non poteva che sfociare nel true epic metal à la Manowar della prima ora! Io, Guido, sono alla chitarra solista. Vengo da varie esperienze musicali (nessuna delle quali effettivamente seria) nel mondo dell’heavy metal, ma ho cominciato a fare sul serio soltanto con l’ingresso negli Assedium, per i quali ho scritto vari brani. Daniele, alla batteria, fiero autodidatta e entrato inizialmente come “aiuto” per una band che non trovava un batterista fisso, c’è finito dentro fino al collo finendo col diventare un epic metal maniac e una parte insostituibile della band. Chicco, chitarra ritmica, viene da esecrabili esperienze punk ma ha votato la sua forza alla causa dell’heavy metal più puro (nonché della caciara e del casino post-concerto). Fils, l’ultimo arrivato, è stato il completamento definitivo del nostro sound. In passato ha militato nei Fallen Fuckin’ Angels e nei Deceptor, è probabilmente uno dei più grandi heavy metal fan d’Italia e una delle persone più preparate in ambito epic HM… non credo abbia bisogno di presentazioni, soprattutto per chi l’ha conosciuto, sopra e sotto il palco!

Assedium intervista Guido Tiberi

Entriamo subito nel merito di “Rise Of The Warlords”, ma, prima di parlare della vostra musica, vorrei un commento sulla dichiarazione stampata sul retro del disco e riferita ai Signori della Guerra!

La dichiarazione l’ho sentita come una vera e propria necessità: mi sono sempre piaciuti i discorsi altisonanti (in particolar modo quello scritto dagli ormai finiti Manowar sul retro di “Fighting The World”), in pieno stile “arringa del generale prima della battaglia”, e visto il grande movimento che c’è sul fronte dell’heavy metal più tradizionale, mi è sembrata una buona idea celebrare il rinato spirito battagliero dei giovani metalheads di tutto il mondo. Quelle frasi sono riferite a chi vive questa musica col cuore, a chi se ne fotte di tutto il mondo e continua per la propria strada in barba a quanti vorrebbero vederci inquadrati in un sistema che da sempre, orgogliosamente, rifiutiamo. E’ una dichiarazione di fedeltà agli antichi codici d’onore e un inno allo spirito ribelle che è in ognuno di noi: chi si ritrova al 100% in quelle parole è indubbiamente il miglior fan che gli Assedium possano avere!

Ritengo che “Rise Of The Warlords” sia un perfetto campionario di epic metal: pur essendo i brani molto personali siete riusciti anche a trasmettere una fortissima passione per band fondamentali come Cirith Ungol, Omen e Manilla Road.. Che ne pensate?

Ti ringrazio molto per queste belle parole! Cercare di tirar fuori qualcosa di personale e originale imparando dalla grande lezione dei maestri (le band che tu citi sono probabilmente la nostra maggiore fonte di ispirazione) è l’obiettivo che mi sono posto fin dall’inizio. Effettivamente “Rise Of The Warlords” è nato per essere un vero e proprio “campionario dell’epic metal”: abbiamo cercato di esplorare tutti gli aspetti di questo genere, sia dal punto di vista musicale che da quello tematico e lirico. Speriamo di esserci riusciti, questo è il nostro primo lavoro e mi pareva giusto mettere subito le cose in chiaro!

Assedium intervista Rise Of The Warlords

Come nascono i pezzi in casa Assedium? Raccontateci tutto il processo di composizione dei vostri brani!

Finora i compositori siamo stati io e Drake: in linea di massima io tendo a lavorare da solo, preparando anche le linee vocali e le parti di basso e batteria. Quando Drake mi manda i suoi giri di basso, ci ricamo sopra dei riff in maniera istintiva, seguendo la sua idea e completando il pezzo: il grosso del lavoro si svolge però in sala prove, dove il pezzo può anche venire stravolto e ognuno dei membri può dire la sua, dando una forma definitiva e arrangiando il tutto in maniera completa. Posso anche dirti che per i nuovi pezzi abbiamo lavorato in maniera più “corale” e curata, dando spazio alle idee di tutti e arricchendo il nostro stile con qualche trovata più inusuale… cerchiamo di imparare strada facendo, senza fossilizzarci sulle vecchie formule, e soprattutto non ci poniamo troppi limiti: se un brano può sembrare un po’ “strano” e fuori contesto, al limite cerchiamo di renderlo più Assedium, ma senza eliminarlo del tutto, perché ogni cosa che nasce da uno di noi fa parte della band, e va, in qualche modo, portata a termine!

In “Rise Of The Warlords” i testi spaziano dalle opere di autori come Moorcock, Howard e Lovecraft ad altri di ispirazione storica.. Chi se ne occupa e come scegliete i temi da trattare?

Personalmente, quando scrivo un brano so (quasi sempre) già di cosa parlerà: una canzone degli Assedium nasce da suggestioni e intuizioni dovute a una qualche ispirazione, sia essa un racconto, un libro, un evento storico o un semplice lavoro d’immaginazione. “Imperial Dream” è nata subito con l’idea di essere una celebrazione della gloria di Roma e dell’invincibile spirito dei nostri antenati, “Cimmerian Steel” è stata scritta da Drake durante la lettura di “Hour Of The Dragon”, e così via. A questo può far eccezione “Messenger Of Chaos”, che in origine doveva parlare della titanomachia (la leggendaria guerra dei Titani contro gli Dèi olimpici), ma è stata “riconvertita” per parlare della saga del principe albino di Melnibonè, con qualche accorgimento musicale dovuto alla mia sconfinata venerazione per questo geniale personaggio della letteratura fantasy. Per i nuovi brani stiamo seguendo lo stesso canovaccio, credo che questo modus operandi sfrutti appieno la potenza espressiva delle nostre tematiche, che rimarranno sempre confinate al mondo dell’epica e dell’eroismo. Non c’è nulla al mondo che abbia la potenza espressiva delle saghe eroiche, e sinceramente non ci interessa parlare di null’altro!

Cover Assedium Rise Of The Warlords

Volendo realizzare un concept album, quale tema vi piacerebbe approfondire?

Mamma mia, è una parola! L’idea del concept album è stata più volte ventilata, ma alla fine nemmeno il prossimo disco sarà un lavoro di questo tipo: siamo troppo discontinui, agiamo sempre sull’impulso dell’ispirazione, e non siamo ancora pronti per organizzare una cosa del genere. Personalmente, di idee per un concept ne avrei a bizzeffe… e sono quasi tutte di carattere storico o mitologico. Un concept sull’Iliade (tanto per dire) non è mai stato fatto… e chissà che un giorno o l’altro non saremo noi i primi!

Un altro grosso punto a vostro favore è dato dal fatto che a livello musicale i pezzi rendono in pieno le atmosfere e le suggestioni che narrate nei vostri testi. Darei una parte del merito alla resa sonora che penso sia volutamente ottantiana .. o sbaglio?

Beh… sì! Il sound degli Assedium è volutamente datato, perché credo che l’epic metal abbia dato il meglio di sé tra il 1980 e il 1989… senza esagerare, nessuna forma espressiva del secolo scorso ha celebrato a dovere le gesta degli antichi come i dischi di Manilla Road, Manowar, Cirith Ungol, Omen, eccetera… quando ascolti brani come “In The Arena” o “The Fires Of Mars” sembra che le roventi chitarre elettriche provengano da un mondo di mito e leggenda in cui gli eventi più gloriosi della storia dell’umanità siano stati cristallizzati per sempre, per essere conosciuti da tutti i cuori valorosi nelle generazioni a venire. Ed è proprio a QUEL mondo che si ispirano gli Assedium!

Assedium Intervista, la band al completo

Il vostro esordio su full length è avvenuto con la sempre più valida My Graveyard Prod. Come siete arrivati al contatto con i ragazzi dell’etichetta e come vi trovate a lavorare con loro? Personalmente credo che stiano facendo un grande lavoro per le band tricolori!

La My Graveyard Productions è praticamente il lavoro di due sole persone, Giuliano e Fausta Mazzardi. Giuliano è entrato in contatto con noi in maniera del tutto anonima, acquistando il nostro demo, e solo in seguito spiegandoci che avrebbe voluto produrre il nostro esordio (non nego che all’inizio ho pensato allo scherzo di qualche buontempone, non mi sembrava vero!). Per il resto cosa dirti… sono anche due persone meravigliose, che ne sopportano di tutti i colori per la causa dell’heavy metal: già il solo fatto di aver a che fare con dei disorganizzati cialtroni come noi è una sufficiente prova del loro valore! Quello che Giuliano sta facendo per l’HM italiano è semplicemente meraviglioso… il Play It Loud festival ne è stata la prova, per non parlare del contratto con Skanners, Dark Quarterer e Strana Officina!

Una domanda sulla scena underground italiana: mi sembra che le band di casa nostra abbiano fatto un grosso passo in avanti a livello qualitativo, tanto da poter competere senza timore con quelle estere.. Oltre a voi, penso a gruppi come Battle Ram, Jotenheim, Holy Martyr (tutte band che personalmente adoro!!): qual è il vostro parere?

Beh, tutte le band che nomini (alle quali aggiungo i semi-italiani Battleroar, i Martiria, i prime-movers Doomsword e Rosae Crucis, i Domine, i Warbringer, e chiaramente i vecchi leoni Adramelch e Dark Quarterer) rientrano tra i miei ascolti: ciò che hanno fatto indubbiamente rientra negli annali dell’heavy metal italiano. Personalmente i miei dischi preferiti nell’ambito sono “Fede Potere Vendetta” dei Rosae Crucis e “Hail To Hellas” degli Holy Martyr, autentici capolavori del genere… abbiamo mostrato al mondo che, nonostante l’Impero Romano sia un dolce ricordo da sedici secoli e passa, il vigore epico non si è ancora spento del tutto in questa terra!

Epico Guerriero

Avete avuto la soddisfazione di suonare in Grecia: quale ricordo conservate di quell’esperienza?

Un ricordo che non mi abbandonerà fino alla tomba! In due giorni ho unito la mia passione per la storia antica con quella per l’heavy metal, il tutto in mezzo ai più irriducibili defenders of the faith dei nostri giorni, ovvero i metallari di Grecia! Birra e metallo, colonne doriche e negozi di dischi… cosa chiedere di più? Oltretutto, le fanciulle greche sono tra gli esemplari più meravigliosi che mi sia capitato di vedere… un’altra tappa nella terra degli Dèi sarà obbligatoria per gli Assedium!

Sempre dal fronte live, avete condiviso il palco con leggende del metal come Omen e Brocas Helm. Che cosa si prova da fans quali penso voi siate e da musicisti a salire on stage con simili mostri sacri?

Sai… nei giorni immediatamente precedenti a questi eventi, sei preda di tensione e adrenalina, ti rendi conto di stare per realizzare uno dei tuoi sogni. Poi il giorno arriva e scopri che i tuoi eroi sono heavy metal maniacs come te, musicisti ma soprattutto uomini eccezionali, e ti ritrovi in un batter d’occhio ad aver ottenuto più di quanto aspettassi. E’ difficile da spiegare a parole, ma ti assicuro che è una delle più grandi soddisfazioni che ti possano capitare nella vita!

Prima dicevo che “Rise Of The Warlords” è un un perfetto campionario di epic metal.. immaginate di essere degli insegnanti e di avere davanti a voi una classe di giovani che bramano di sapere cosa sia mai questo genere: come spieghereste, a parole, che cos’è l’epic metal?

L’epic metal è un portale scolpito di oscuri caratteri e alfabeti misteriosi, aperto su mondi perduti nel tempo e nello spazio. E’ il modo che hanno gli antichi dèi ed eroi di comunicare con noi degenerati e indegni figli del ventunesimo secolo, e il modo in cui noi possiamo ancora partecipare alla gloria di queste epoche passate. L’epic metal è magia: forse l’unica forma di magia rimasta in un mondo che ha dimenticato gli antichi incanti di un glorioso passato!

Leonida alle Termopili

Sempre immaginando di essere degli insegnanti, quali dischi utilizzereste come materiale didattico obbligatorio nella vostra classe?

Restando confinati in ambito prettamente epic heavy metal… “Into Glory Ride” dei Manowar, “King Of The Dead” dei Cirith Ungol, “Battle Cry” degli Omen, “Open The Gates” dei Cirith Ungol, “Noble Savage” dei Virgin Steele, “Deliver Us” dei Warlord, “From The Vaults” degli Steel Assassin”, “Black Death” dei Brocas Helm, “Medieval Steel” dei Medieval Steel, “Only The Strong” di Thor, “The High And Mighty” dei Commander, “Champion Eternal” dei Domine e “Fede Potere Vendetta” dei Rosae Crucis.

Torniamo all’album: c’è un pezzo che vi piace più degli altri? Personalmente mi piace tantissimo “March Of The Hoplite”, che trovo molto particolare..

Indubbiamente hai identificato il brano più completo, compositivamente meglio riuscito e meglio realizzato del disco! La mia preferita resta però “Imperial Dream”, perché credo che restituisca al 100% la carica epica della millenaria avventura dell’Impero Romano, unita alla brillante energia dell’heavy metal. E’ sicuramente la mia creatura prediletta!

Com’è stato accolto “Rise..” da pubblico e critica? C’è qualcosa dell’album che cambiereste completamente o fareste in un altro modo?

E’ stato accolto bene, anche se le critiche non sono (giustamente) mancate. Sinceramente non cambierei davvero nulla… anche se il mio perfezionismo mi ha fatto pensare fin troppo su arrangiamenti migliori o assoli più elaborati, credo che il disco manifesti alla perfezione lo stato della band al momento in cui è stato composto!

Cosa riserva il futuro per gli Assedium? C’è già qualcosa che bolle in pentola?

Di brani nuovi in pentola ce ne sono molti… non aspettatevi cambi di stile o sorprese eccessive, non ne saremmo capaci e soprattutto non ne abbiamo la minima voglia! Posso però dirvi che le nuovi canzoni perseguiranno tematiche più audaci e inusuali, che gli arrangiamenti e la vena compositiva saranno più curati, che il tutto sarà ancora più aggressivo e d’impatto che in passato e che “il meglio deve ancora venire” : contiamo di ripagare tutta la fiducia che i metalheads hanno riposto in noi!

Assedium intervista Rise Of The Warlords

L’ultimo spazio è tutto per voi! Da parte mia non posso che ringraziarti per la pazienza e la disponibilità oltre che per lo splendido disco! Grazie e alla prossima!!

Non ci sono parole per ringraziare tutti i ragazzi che ci hanno apprezzato: anche loro hanno reso possibile un sogno che dentro di me covavo sin dall’infanzia. Posso solo dire a tutti gli impenitenti metalheads italici di continuare così, di fregarsene di tutte le stronzate che i poser vogliono far passare per vere e di seguire soltanto la voce del loro cuore. La forza dentro di noi non si spegnerà mai, ragazzi, finchè avremo i nostri sogni e l’heavy metal continueremo a tirare avanti, fino alla morte… e tra una birra e l’altra sappiamo già che vedremo la luce dell’Olimpo (o del Valhalla, per i vichingofili) illuminarci la via. L’ascesa dei signori della guerra non farà prigionieri… e nessuno potrà toglierci ciò che è nostro di diritto!

Sito ufficiale : www.assedium.net
Sito etichetta : www.mygraveyardproductions.com

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