Subliminal Crusher (Jerico e Hatewerk)


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Con il loro ottimo debutto “Antithesis” qui recensito, i Subliminal Crusher escono dall’underground e irrompono nella scena thrash/death italiana, confermandoci ancora una volta come l’Umbria sia davvero un’ottima fucina di talenti.
Abbiamo avuto il piacere di intrattenere una lunga chiacchierata con due delle menti del gruppo, Jerico e Hatewerk, che ci hanno spiegato tutti i segreti della band.. a voi l’intervista!

Ciao ragazzi, innanzi tutto vi faccio i miei più sinceri complimenti per «Antithesis» che come avrete letto in sede di recensione mi è piaciuto molto!! Iniziamo questa intervista nel modo più classico possibile, presentando i Subliminal Crusher ai lettori di EntrateParallele.it.. un po’ di storia non fa mai male!

Jerico: Partiamo col ringraziarvi per i commenti spesi per noi in sede di recensione. Un po di storia a colpi di flash? La band nasce nel 2002… registra il primo demo «Life Drought» nel 2003… suona da matti per tutto il 2004… e nel 2005 riesce ad ottenere il contratto con la New LM per “Antithesis” che rappresenta la prima release a livello professionale.

A proposito della New LM, ho visto che è l’etichetta storica che pubblicò, con il nome LM Records, importanti bands in passato, come Strana Officina, Paul Chain e Sabotage. Come siete arrivati a questo contratto?

HatewerK: Semplicemente, dalle tante etichette contattate per il nostro lavoro, G.G.King della NewLM/Crotalo Records è stato quello che c’ha risposto con la migliore proposta e con il quale siamo stati ben lieti di iniziare a collaborare. Ci auguriamo che le cose proseguano per il meglio ma dai risultati ottenuti sino ad ora possiamo ritenerci pienamente soddisfatti.

La sensazione principale che mi è rimasta e che scaturisce dal vostro lavoro è una forte rabbia. Da cosa è dovuta tutta questa furia trasmessa in musica?

HatewerK: Beh, non è che il genere che facciamo presupponga già di suo soluzioni musicali più rilassate, comunque sia la rabbia come concetto, più che dalla musica, io penso traspiri dal cantato e dai testi di Alessandro «Tooz», molto personali e carichi di rabbia e risentimento; probabilmente noi, sapendo della tipologia di testi che Ale scrive, siamo stati inconsciamente improntati a scrivere già a priori musica rabbiosa.

Descriveteci il processo compositivo da cui nascono le canzoni dei Subliminal Crusher. C’è un mastermind oppure tutti i componenti della band contribuiscono alla stesura delle musiche?

HatewerK: Ognuno di noi ha un modo diverso di comporre e presentare il materiale al resto della band: io ad esempio porto da casa riff e idee di brani che poi magari sviluppiamo in sala, mentre Jerico e Rod, che in quanto gay si vedono spesso anche nei giorni non di prove, arrivano in sala già con il brano bello e pronto, e a noi poveri chitarristi rimane solo il gusto di rovinarglielo con sdoppiati, assoli e inutilità simili :D

Jerico: Eheh! La verità è che ognuno ha tempi e modi diversi di «sentire» la musica. A livello di composizione ognuno lavora a modo suo. HatewerK ed Elvys si divertono ad esempio a buttare i pezzi su pc in modo fa far ascoltare direttamente le loro idee in multitraccia. Tooz ogni tanto si presenta con un testo che ci canticchia tipo: paraparaparapara pa pa pa! Personalmente amo passare una mezz’oretta al giorno con la mia acustica a casa a strimpellare le cose più insensate, ed ogni tanto esce fuori quel riff che ti fa fare «il sorrisetto». Poi, intorno a quello ci si costruisce tutto il resto. Normalmente preferisco portare in sala prove il pezzo più o meno già plasmato che poi magari può essere anche drasticamente stravolto con l’aiuto dei ragazzi, ma chiaramente sempre per renderlo il più efficace e potente possibile.

Qual è il pezzo che secondo voi rappresenta al meglio l’anima della band? Perchè?

Jerico: Tutti i brani del nostro repertorio attuale rappresentano i SubCrush di un particolare periodo della nostra attività. Ad ogni modo, quello che non è stato mai omesso dalle nostre playlists live, e a dirla tutta neanche dai nostri unici due lavori, è “Affection” (contenuto infatti sia in “Life Drought” che in “Antithesis”).

E per ciò che concerne i testi? Esiste un concept dietro alle lyrics del vostro album?

HatewerK: C’è un concept ma è «a posteriori», nel senso che, finito di registrare l’album, abbiamo notato come in ogni brano si parlasse di una contrapposizione, di un conflitto, in poche parole di un’antitesi. Da qui mi è venuta l’idea per il titolo dell’album e la sua copertina.

Per questo platter avete fatto un po’ i «vagabondi»(in senso ironico!) sfruttando più studi per le registrazioni, missaggio e mastering. Da cosa deriva una scelta del genere? E quali vantaggi e svantaggi comporta una scelta del genere?

HatewerK: non è un segreto di stato il fatto che i soldi siano una cosa MOLTO assente nelle tasche delle band italiane, e noi non siamo l’eccezione alla regola! Quindi abbiamo preferito utilizzare studi di registrazione solo per la batteria, mentre per chitarre, basso e voce, più tutto il lavoro di mixing mastering eccetera abbiamo fatto da soli. Il vantaggio è sia economico che pratico: ci siamo potuti prendere tutto il tempo necessario per controllare ogni minimo dettaglio e assecondare tutti i vari ripensamenti dell’ultimo minuto che altrimenti sarebbero stati costi extra, in uno studio… Svantaggi? A parte quello di non avere un nome conosciuto al mixing del disco, che comunque sia fa sempre «curriculum», credo nessuno: il disco suona esattamente come l’avevamo in mente.

Quali responsi ha avuto «Antithesis» finora? Com’è stato accolto dalla critica e dai fans?

HatewerK: Riassumo in una cifra: 7 e mezzo! Ahuahha, di 30mila recensioni ricevute del disco, 29mila999 avevano 7 e mezzo come voto.. quindi “Antithesis” è UFFICIALMENTE il disco del 7 e mezzo, e qualsiasi altro disco prenderà questo voto su una qualsiasi webzine dovrà pagarci i diritti! Altro commento comune a molte recensioni è stato «la cassa sta troppo alta» : e allora? Noi fondamentalmente siamo dei discotecari, ogni sabato andiamo al Red Zone a rintronarci con un po’ di sano UNZ UNZ, quindi è ovvio che nel nostro DNA abbiamo il concetto di «cassa a palla»… dovreste vedere quant’è bellino Elvys che balla la techno in mezzo alla pista

Jerico: Dopo aver stabilito che il Sig. HatewerK è completamente andato di testa… volevo solamente completare la sua risposta dicendo che il cd è piaciuto anche ai nostri sostenitori storici e sicuramente ce ne ha procurati dei nuovi. Almeno dai feedback che ci arrivano, i commenti sono tutti positivi!!

Parlando dei singoli componenti della band, qual è il vostro background musicale? I vostri gusti sono più o meno omogenei o avete influenze parecchio disparate?

HatewerK: Penso che se, uscendo per strada e fermando cinque persone a caso, chiedi loro i proprio gusti musicali, comunque sia non riusciresti a trovare cinque persone con i gusti più eterogenei! Questo è un bene, perché ci permette di non fossilizzarci su un solo stile ma di portar dentro influenze e sfumature che, messe insieme, costituiscono il trademark dei Subliminal.

Jerico: Tra me ed HatewerK poi… c’è in corso una sfida accesissima, per individuare quali siano i nostri gusti in comune. Al momento si possono contare con le dita di una sola mano contandoci pure il succo di frutta alla pera ed Angelina Jolie!!

Sappiamo che oltre ai Subliminal Crusher avete altri progetti musicali. Volete parlarcene?

Jerico: Per la serie, l’importante è la salute… alcuni di noi sono fortemente impegnati in altri progetti precedenti o successivi ai SubCrush. Io e Rod ad esempio portiamo egregiamente avanti la truppa S.R.L. da ormai 14 anni. Ci sono poi gli Hyades dove Rod si è gentilmente prestato a fargli da batterista fino al loro scioglimento (ahahaha scherzo!). Anche Elvys ha una miriade di gruppi e gruppetti che segue e insegue… insomma… speriamo si possa continuare a divertirsi così ancora per parecchio tempo!

Attività sul fronte live? Parlateci dei vostri progetti presenti e futuri.

HatewerK: Attualmente stiamo rimettendo in moto la macchina live, per prepararci ad una serie di date primaverili, tra le quali spicca senz’altro il concerto con Sadus e Darkane (e Gory Blister, che personalmente mi incuriosiscono molto più delle due band prima citate!) a Roma il 25 Aprile.

Jerico: Le date in programmazione sono molte, sentirete spesso parlare di noi nella prossima stagione! Tenetevi aggiornati sui nostri movimenti dal sito del gruppo che è periodicamente aggiornato!

Qual è lo stato di salute della scena underground della vostra zona? Più in generale cosa pensate della cosiddetta scena italiana?

Jerico: La nostra zona, come più di una persona c’ha fatto notare, è molto fertile dal punto di vista dei gruppi metal. Ti potrei citare nomi quali T.E.R., Firbholg, Synthesis, Shoreborn, Exawatt, e chi più ne ha più ne metta… Quello che manca purtroppo sono le strutture idonee per ospitare proposte del genere. Nei riguardi della scena italiana, penso che negli ultimi anni, anche grazie alle migliorie tecnologiche (internet su tutte, ma anche l’home recording) c’è molta più «scena». Per carità… sia in bene che in male! Penso comunque che in Italia ci siano delle realtà molto valide che meritino il salto per essere conosciuti a livello mondiale.

La smetto di tediarvi oltremodo e dopo avervi ringraziato per la disponibilità (e per l’ottimo disco!) vi chiedo di concludere come meglio credete questa breve intervista. Grazie alla prossima!

HatewerK: Grazie a te, alla prossima! E venite a farci un saluto quando passiamo in tour dalle vostre parti, vi offro un succo di frutta: sono astemio! :D

Jerico: Grazie a voi! Tenetevi aggiornati sulle nostre attività iscrivendovi alla nostra newsletter o semplicemente consultando i nostri siti: www.subcrush.it e www.myspace.com/subcrush

Domande di Gianluca «Avalon», Daniel «Danihell» e di Riki «S’Ngac»

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