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“I Testament stanno per fare uscire il loro nuovo album!”
“Ma cosa? Non erano morti?” Il sonno non aiuta la mente a collegarsi. “L’ultimo album non è dell’ottantanove…”
“Novantanove, vorrai dire!”
“Quel che è… nel novantanove io avevo tredici anni!”
“Beh, non importa! Farai questa intervista!”
Questo è stato il dialogo che mi ha spinta, da sola a causa della defezione del mio compagno di sventure, il 14 marzo a Milano per incontrarmi con Eric Peterson, il chitarrista dello storico gruppo thrash. Eric è in tour per promuovere “The Formation Of Damnation”, la loro nuova fatica. Ne è venuta fuori un’intervista veramente divertente!
Julia: Ciao, piacere di conoscerti! Sono Julia di Entrate Parallele!
Eric: Ciao Julia!
Possiamo iniziare questa intervista… dalla fine? Ti spiego: il mio ragazzo [sì, purtroppo ho dovuto definire in pubblico Paio così! ^^ ndJ] è un vostro grandissimo fan ma purtroppo oggi non può essere qui a causa dell’influenza.
No… mi dispiace!
Se potessi essere così gentile da lasciargli un piccolo messaggio… lo faresti molto felice!
Ma certo!
Il chitarrista dei Testament si rivolge al registratore in maniera serissima e composta…
Ehi, mi dispiace che tu sia malato! Guarisci! Bevi tanta acqua…
Come! Solo acqua?
Ed anche un paio di shots, ovviamente! Loro annientano tutti i mali! Ahahah!
Dopo alcuni secondi necessari per riprendere coscienza dopo questa perla di saggezza, l’intervista vera e propria inizia…
Grazie Eric per la disponibilità! Dunque, volevo chiederti: nonostante i vari problemi che vi hanno ostacolato, nove anni di attesa per un disco sono tanti! Come mai avete scelto di fare uscire un album nuovo solo nel 2008?
Beh, è vero che nove anni sembrano un sacco di tempo ma noi dopo l’uscita di “The Gathering” nel 1999 siamo stati in tour per ben 2 anni… dopo Chuck si è ammalato ed abbiamo dovuto fermarci per un po’. Nel 2001 abbiamo fatto uscire “First Strike Still Deadly” (raccolta di pezzi dei loro primi due album, ndJ). Da allora abbiamo fatto un sacco di tour, fino al 2005!
Calcolandoli così non sono nove anni di stop, solo tre… no?
Sì, poi la sfiga ci ha perseguitati perchè mi sono rotto la gamba così (fa un gesto che evoca una frattura abbastanza spiacevole e grave, ndJ) e ho dovuto fermarmi addirittura sei mesi, e così ci siamo rilassati un po’ ed abbiamo pensato a cosa avremmo voluto fare come prossima cosa; poi è saltata fuori la possibilità di recuperare la formazione originale e fare un reunion tour, così con Alex e Greggie, gli ex membri della band, c’è stato un tour di altri due anni e solo dopo abbiamo iniziato il nostro nuovo album. Non è che abbiamo fatto uscire “The Gathering” e poi semplicemente atteso nove anni… sono successe un mucchio di cose.
Credi che il vostro lavoro incontrerà le aspettative dei fan?
Credo di sì! Personalmente sono molto obiettivo sul nostro lavoro, e “The Formation Of Damnation” mi piace per come suona, lo trovo tanto valido quanto “The Gathering”. Poi Chuck canta più alto, meglio; ci sono più assoli rispetto all’album precedente… sì, penso che sia un buon lavoro.
A mio avviso però il suono del nuovo album risulta in qualche modo più filtrato, meno “duro” rispetto a quello di “The Gathering”; mi sembra rievocare di più il thrash degli anni ‘80. Cosa ne pensi, è stata una scelta voluta?
Sì, nel senso che volevamo rispecchiare tutto il nostro bagaglio musicale, e così, se alcuni brani -come “The Formation Of Damnation”, traccia che dà il titolo all’album- potrebbero suonare come lo stile di “The Gathering”, molte altre tracce potrebbero invece suonare come “The New Order” o “The Legacy”. Abbiamo provato a mescolare diversi stili, invece di ripetere semplicemente quello di “The Gathering”… tutti i nostri album presentano varie differenze tra di loro… ma “The Formation Of Damnation” rispecchia sia l’anima dei Testament che quello che penso un fan voglia sentire da loro.
Così le principali influenze di “The Formation Of Damnation” sono i vostri vari periodi. Qualche influenza esterna?
Non so… principalmente, come dici tu, guardiamo il materiale fatto in passato… lavoriamo per creare e soprattutto ricreare un nostro stile. L’album nuovo suona molto old school… ma suona anche nuovo! Altre influenze, non saprei. Magari i vecchi Scorpions e gruppi simili… ascolto un sacco di musica del genere! Chiaramente poi noi non suoniamo come loro, ma ci sono delle influenze sotterranee, invisibili.
Come sono nate le parole delle canzoni e il titolo?
Penso che con i testi ed i titoli noi cerchiamo di spiegare ciò che la musica già ci dice. Prima di tutto pensiamo al suono e poi lo rivestiamo con le parole. Generalmente i nostri testi sono ispirati da fatti veri. Ci sembrano più vicini a noi rispetto a incantesimi, profezie o roba del genere. Preferiamo parlare di cose che accadono realmente nella nostra vita e nel mondo.
Sono perfettamente d’accordo con te, Eric… non mi piacciono i soggetti fantasy, penso che sia necessario affrontare la realtà anche nelle canzoni! Parlando ancora di testi, quale senti più tuo in “The Formation Of Damnation”?
Mi piace un sacco “Henchman’s Ride”. Ha delle belle parole; poi la traccia è molto “old school”, con un bel tocco di thrash nel mezzo e la voce di Chuck oscilla continuamente tra vecchio e nuovo stile con una sonorità che apprezzo molto!
Quindi un altro mix. Un potente mix!
Già, hai detto bene. Penso che questa canzone spaccherà!
E in tutta la tua carriera con i Testament, quali sono i testi che ti sono più cari?
Sicuramente “Seven Days Of May”, penso che il testo colpisca molto, è qualcosa che è successo veramente (parla del massacro di piazza Tien An Men a Pechino nel 1989, ndJ). Poi sento molto vicine a me anche “The Legacy” e “Hail Mary”. Ed anche, dal nostro primo album, “Raging Waters”… qui il testo è fantasy, ma è fico, come in un film (!?!, ndJ).
Ma adesso parliamo di Gods of Metal! La volta scorsa avete suonato soprattutto pezzi del vecchio repertorio. Questa volta la vostra scaletta toccherà anche i lavori più recenti?
Sì, penso decisamente che cambieremo la scaletta, di sicuro non sarà uguale alla volta scorsa… inseriremo un po’ di canzoni nuove, dato che è uscito anche l’album nuovo; poi magari aggiungeremo alcuni brani vecchi che non abbiamo mai suonato in concerto. Non faremo tutti gli stessi “classici” di sempre… anche perchè siamo andati avanti a suonarli per cinque anni!!! “Over The Wall”, “The Haunting”, “Electric Crown”… probabilmente ne faremo ancora un paio, ma magari scegliendo quelle con un’atmosfera più cupa come “Seven Days Of May” o un brano di “Demonic”.
Sempre parlando di concerti… qui in Italia vi è capitato due volte di venire interrotti, mentre l’estate scorsa avete dovuto cancellare il tour. Cosa c’è che non va con l’Italia? E’ solo una coincidenza o è colpa dell’organizzazione?
Credo che sia solo una coincidenza, venire interrotti non è piacevole ma può capitare dappertutto, mentre l’estate scorsa non avevamo firmato per il tour, dovevamo andare in studio e preparare il nuovo lavoro… il promoter ci ha segnato e noi non lo sapevamo! Alcune volte non venivamo nemmeno informati di dove avremmo suonato… Comunque si tratta solo di spiacevoli coincidenze e questa volta spero che sarà diverso!
Ve lo auguro anch’io!
Beh, ora siamo messi meglio in quanto all’organizzazione, abbiamo anche cambiato manager e la situazione dovrebbe essere diversa.
Meno male! Non vedo l’ora di vedervi al Gods of Metal! Dimmi un po’… c’è un posto dove non hai mai suonato e ti piacerebbe farlo?
In Russia. Non siamo mai stati lì…
Pensi di avere tanti fans in Russia?
Ma sì, suoniamo da venti anni, qualcuno che ci segue ci sarà!!! Ad esempio, non avevamo mai suonato in Australia e quando l’abbiamo fatto siamo stati ricevuti molto bene.
La peggiore figura che hai mai fatto durante un concerto.
La peggiore figura… ah… forse salire sul palco troppo ubriaco!!! Sai, quando sei ad un festival e devi suonare dopo un po’ di gruppi, e cazzeggi con gli amici in attesa, e bevi la birra… è buona la birra! E poi troppo tardi te ne rendi conto… “Oh, sono ubriaco!” So che non dovrebbe mai succedere, ma mi è capitato un paio di volte.
Ed il momento più divertente sul palco?
A volte, durante i concerti, Chuck mi chiama davanti sul palco insieme a lui, e quella volta avevo su gli anfibi con le zeppe altissime. Per terra era bagnato, così sono scivolato e sono miseramente caduto con le chiappe per terra!
Ma perchè avevi su quei trampoli?!
Perchè mi piacciono, ovvio!!!
Tralasciando il discutibile gusto calzaturiero di Eric, che sta ridendo di gusto per le sue disavventure, e meditando di presentargli i Cugini di Campagna per un improbabile sodalizio artistico, mi rendo conto che c’è ancora tempo per alcune domande!
Come mai avete deciso di vendere del materiale promozionale come CD e DVD solo sul vostro sito web? L’iniziativa ha avuto successo?
Direi di sì, è un’idea per i fans. Se sei un appassionato dei Testament, è bello guardare i DVD di concerti risalenti a vari periodi di tempo, dai primi anni ’80 ad oggi. E’ una vendita solo sul sito, una cosa molto privata, non è fatta per vendere in massa, ma comunque sta andando abbastanza bene.
E il DVD di “Live in London”? Perchè avete scelto questa città come set?
Principalmente per le migliori condizioni ambientali ed acustiche. Non tutte le registrazioni riescono bene sai… abbiamo scelto la migliore.
Se tu non fossi riuscito a diventare quello che sei, cioè un musicista di thrash metal, che cosa ti sarebbe piaciuto fare? Quale genere musicale?
Sono stato molto fortunato, perchè sono riuscito a fare ciò che avrei sempre voluto. Già dall’inizio ho saputo che volevo suonare musica metal. Probabilmente se non ci fossi riuscito… non so, magari avrei fatto hard rock. Ma non so se avrei suonato un altro tipo di musica, il metal è quello che mi piace fare.
Quali pensi siano le più grandi differenze tra la scena thrash europea e quella americana?
A parte gli anni di nascita differenti… direi che il suono del thrash europeo è molto influenzato dalle bands scandinave, ha un tocco più death, più gotico anche.
Ultima domanda… hai una scelta. Nevermore o Slayer, chi butti giù dalla torre?
I Nevermore. Ma non perchè non mi piacciono. Semplicemente, adoro gli Slayer! Sono più dark, più originali.
Pensi che i Nevermore siano meno originali o che non siano originali?
Semplicemente che siano meno originali. Gli Slayer sono stati i primi a mescolare il thrash con il black. I Nevermore suonano bene, ma ci sono tante band che hanno il loro stesso stile. (Questo Lo Pensi Tu ndJ!) Sono molto bravi in quello che fanno, ma per me gli Slayer sono il massimo, fanno quello che mi piace sentire, ecco!
E con questa abbiamo finito. Ma se vuoi c’è ancora il tempo di farti una domanda e darti una risposta!
(Eric si rivolge al microfono con un tono così persuasivo che un imbonitore di pentole e coperchi su Telemarket impallidirebbe al confronto): Abbiamo lavorato tantissimo sul nuovo album ed è passato tanto tempo dall’ultimo. Una cosa carina di questo album è la confezione, siamo tornati con un CD favoloso, con un libretto di 20 pagine! Poi ci sarà l’edizione limitata con un DVD che contiene un cortometraggio fatto in sala d’incisione…
Sì, ma scusa, qual era la domanda?!
Nessuna domanda, solo una richiesta… comprate l’album e non scaricatelo!!!
Le abilità di Eric sono infinite: non è solo un bravo chitarrista, ma anche un divertente showman e persino un capace venditore (!), e soprattutto una persona alla mano, gentile e spiritosa. Non mi resta che augurare a lui e ai Testament buona fortuna per il loro futuro artistico e, dopo un paio di foto in cui Eric al posto di “cheese” pronuncia la parola “metaaaal”!, accomiatarmi e consegnare all’attapirato Paio il suo “messaggio vocale di guarigione”!
Si ringraziano: Ivan (Ivol) e Paio per avermi dato una mano con le domande, Thor-Pdor per avere ceduto alle mie insistenze lasciandomi l’intervista. Il dialogo iniziale non si è mai svolto, è un semplice prodotto della mia mente bacata. Alla prossima!
Sito ufficiale dei Testament: www.testamentlegions.com
Myspace: www.myspace.com/testamentlegions