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Vengono dal Canada i Divinity, band sulla scena già da un po’ di tempo ma che da poco ha ottenuto un contratto con la Nuclear Blast. Siamo andati a cercare il chitarrista James Duncan e ci siamo fatti raccontare qualcosa di più sulla band e sulla pacifica terra di provenienza della band..
Cominciamo partendo da una domanda di presentazione. Chi sei tu e chi sono i Divinity?
Ehi, ciao! Sono James, il chitarrista. Siamo un gruppo metal di Calgary (Canada) che si potrebbe definire “progressive death thrash” con influenze prog. Abbiamo appena fatto uscire con la Nuclear Blast Records un nuovo album intitolato “Allegory” che è disponibile in tutto il mondo dal quattro aprile scorso. Divinity è un gruppo composto da cinque membri e siamo sulla scena da circa dieci anni, suonando in vari concerti in tutto il Canada con bands del calibro di Cannibal Corpse, Into Eternity, Overkill e Quo Vadis.
Hai accennato ora al nuovo album “Allegory”. Dicci qualcosa di più e parlaci dei tuoi pezzi preferiti.
Dunque… “Allegory” contiene dieci canzoni, ciascuna delle quali ha un proprio significato. Abbiamo impiegato un bel po’ di tempo a provare e ridefinire queste canzoni, per essere sicuri che ognuna fosse abbastanza forte da essere indipendente dalle altre. Personalmente mi piace “The Unending” perchè è quella su cui ho lavorato di più. Il mio obiettivo era quello di realizzare una specie di effetto “Death meets Iron Maiden”, e penso di essermi avvicinato abbastanza. Altri splendidi brani dell’album potrebbero essere “Induce”, “Power Control” e “Plasma”.
Veniamo ai testi di “Allegory”. Sono legati ad un concept?
In realtà, “Allegory” non è propriamente legato ad un concept che cerchiamo di esprimere, è più una mescolanza di diverse esperienze ed interpretazioni attraverso cui siamo passati. Tutte le canzoni trattano di fatti veri della vita che abbiamo dovuto affrontare o interiorizzare. Se ci fosse un concetto che lega tutte le canzoni, potrebbe essere condensato in queste parole: “l’esperienza umana”. “Induce” affronta gli argomenti della dipendenza e abuso delle sostanze stupefacenti e dell’incapacità di vedere la verità quando ti stai distruggendo con alcol e droghe. “Plasma” parla dello spiacevole contagio di malattie da persona a persona, in particolar modo delle MTS (malattie trasmissibili sessualmente). “The Unending” tratta del numero massiccio di persone poco o per nulla istruite nel mondo.
Passiamo ora all’artwork. Come è nato?
Sapevamo di aver bisogno di una copertina stupefacente per questo album, ed avevamo apprezzato un sacco il lavoro di Mattias Noren per gli Into Eternity e per gli Evergrey. Quando l’abbiamo contattato parlandogli del nostro progetto era interessatissimo e ci ha detto che avrebbe incominciato a lavorarci da subito. Il prezzo non è stato bassissimo ma sicuramente ne è valsa la pena. Abbiamo fatto credo dodici revisioni della grafica prima di avere quella definitiva e lui è sempre stato paziente e d’aiuto per arrivare ad un risultato grandioso. La trovo fantastica!
Quanto tempo è stato necessario per la realizzazione di “Allegory”?
Abbiamo impiegato circa due anni per questo album, inclusi gli interi progetti di preproduzione, registrazione, montaggio, mixing, eccetera. Abbiamo perso i dati alcune volte ed il nostro bassista è uscito dal gruppo un mese prima delle registrazioni. Ci sono stati un sacco di problemi ma li abbiamo superati. Siamo sempre stati consapevoli che non potevamo prendere delle facili scorciatoie, così ci siamo messi d’ impegno e siamo andati avanti. Sono sicuro che non ci metteremo mai più così tanto tempo per un nuovo album!!!
E il contratto con la Nuclear Blast? Come è arrivato?
Dopo un tour tutto canadese nell’estate del 2007 abbiamo ricevuto un buon numero di risposte da diversi ascoltatori per il nostro CD. La maggior parte delle persone lo gradiva veramente ed abbiamo ricevuto un numero discreto di offerte da vari produttori. Proprio mentre eravamo sul punto di decidere con chi firmare, la Nuclear Blast ci ha mandato immediatamente un’offerta via e-mail. All’inizio eravamo sotto shock, ma abbiamo subito capito quale fosse la cosa migliore da fare. Così abbiamo deciso di registrare il disco sotto questa etichetta e penso sia stata una buona decisione.
Il vostro album è stato prodotto dal “mago del suono” Tue Madsen (The Haunted, Dark Tranquillity, Kataklysm), come vi siete trovati con lui?
Tue è una di quelle persone che sanno cosa fare in ogni minimo dettaglio per rendere il suono estremamente potente e pieno, ma nel contempo anche chiaro ed armonico. Avevamo molte idee su chi avrebbe potuto mixare l’album durante tutto il lungo processo di cui ci siamo occupati prima di arrivare alla fase del mixing. Sapevamo che chiunque si fosse occupato di questo, ci sarebbe venuto a costare tanto in termini economici, ma avrebbe sicuramente contribuito in termini positivi alla qualità del disco. Abbiamo avuto un po’ di risposte quando Tue si è fatto avanti e ci siamo resi conto che le sue tempistiche andavano bene per il progetto, abbiamo dato l’incarico a lui. Alla fine siamo rimasti estasiati dalla potenza del mix e da come tutto suonasse così limpidamente. Puoi sentire nel dettaglio sia cosa stanno facendo le chitarre che ogni colpo della batteria. Il suo lavoro è stato superiore a quello di chiunque altro con cui abbiamo lavorato precedentemente.
Voi siete canadesi, venite dalla terra di Annihilator e Kataklysm! Che opinione avete della musica metal in Canada?
Il metal è sempre stato degnamente rappresentato in Canada, siamo anche la patria dei Rush e dei Triumph!!! Negli ultimi 10 anni in cui sono stato in questa band ho visto la scena metal di Calgary fare passi da gigante, ma di particolare rilievo (nonchè radicatissima) è la scena metal a Quebec. Ci sono un mucchio di gruppi fantastici a Quebec e Montreal. Questi tizi francesi hanno davvero qualcosa di promettente. Non si tratta solo di suonare veloce e brutal, hanno influenzato enormemente le nostre sonorità, soprattutto bands come Quo Vadis, Augury, Martyr e Ion Dissonance. Aggiungile a quel gruppone che comprende Annihilator, SYL, Kataklysm e gli inarrestabili Into Eternity e troverai una scena metal interessante qui in Canada.
Come sono i Divinity on stage? Il palco è la vostra dimensione ideale?
Adoriamo suonare dal vivo! Il nostro obiettivo è portare un grande carico di energia sul palco, con i nostri movimenti e le nostre piccole gag. Suoniamo dal vivo con l’aiuto del battito del metronomo e tutte le tastiere e i campionamenti sono collegati ad un impianto di amplificazione. Questo ci ha permesso di esibirci con tutte le canzoni dell’album, dalla prima all’ultima, ogni sera. Ora però abbiamo nuove canzoni che abbiamo suonato dal vivo solo una volta, sarebbe divertente aggiungere anche questa nuova musica. Sarebbe anche fantastico poterci esibire in scenari più ampi in modo da suonare per più persone. Più spettatori ci sono, più energia proviene dal palco!
Ricollegandoci a questo, è previsto un tour? Passerete anche dalle nostre parti?
Siamo fiduciosi verso il futuro, quest’anno partiremo in tour per un po’ qui in Nordamerica. Se tutto va bene l’anno prossimo faremo un tour esteso anche agli Stati Uniti e forse persino in Europa. L’Europa Occidentale ed il Giappone saranno i primi posti in cui suoneremo oltreoceano. Speriamo quindi di incontrarci nel prossimo futuro!
L’ultima domanda è un po’ più generica. Vorrei sapere la tua opinione sul movimento death metal odierno.
Il Death metal è in una strana condizione ora che gruppi come i Behemoth rappresentano la tendenza principale. Anche solo cinque anni fa, questo sarebbe sembrato impossibile. Credo che la gente stia incominciando ad aprirsi ai diversi generi metal. Purtroppo, allo stesso tempo incontri un sacco di gruppi dal suono piuttosto inflazionato. Personalmente, apprezzo gruppi death come Akercocke, Behemoth e Cryptopsy, che non hanno paura di fare le cose un po’ diversamente, ma rimangono lo stesso molto tecnici. Le vere bands death metal esisteranno sempre, ma ultimamente sono usciti fuori un sacco di posers. In quanto a noi, i Divinity useranno sempre elementi di death metal all’interno della propria musica ma spero che non saremo mai classificati come un gruppo che fa solo death.
Siamo giunti alla fine, ti ringrazio per la tua disponibiltà, a te l’ultima parola!
Grazie a te per l’intervista e speriamo di venire presto anche in Italia! So che è un paese bellissimo e sorprendente. Anche il Canada è piuttosto bello, venite a trovarci!!! Tra poco gli Iron Maiden verranno da noi a suonare… questo dovrebbe essere un incentivo sufficiente!
Sito ufficiale: www.divinity.ca
Myspace: www.myspace.com/divinitymetal
Recensione “Allegory” su EntrateParallele : http://www.entrateparallele.it/modules/lykos_reviews/index.php?op=r&cat_id=1&rev_id=1012&sort_by