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E’ appena finito il loro show all’Hit the Light!!! 2008 che già gli Alltheniko sono pronti a lasciarsi intervistare: giusto il tempo di allontanarci ed eccoci pronti a parlare un po’ di tutto, a distanza di sicurezza dal palco perché il mio fido registratore riesca a fare il suo dovere. E’ stata una lunga e piacevole chiacchierata, ed è stato ancora più piacevole conoscere meglio Dave, Joe e Luke, che si sono dimostrati tre ottime persone, genuine e appassionate! Ma ora vi lascio alla lettura dell’intervista: signore e signori, gli Alltheniko!
Cominciamo dalla domanda più scontata, di cui conosco già la risposta dato che mi piace documentarmi sulle bands che recensisco o con cui ho a che fare: da dove deriva il nome del gruppo?
Luke: Alltheniko deriva dal nome di un piccolo paesino vicino a Vercelli, Oldenico appunto. Inizialmente, quando si doveva decidere il nome della band, ci trovammo di fronte a varie proposte: forse solo il primo concerto venne suonato con un altro nome, poi ci venne questo lampo e decidemmo di “inglesizzare” questo Oldenico ottenendo, appunto, Alltheniko. Volevamo un nome particolare ma comunque sempre legato al metal.
Joe: Ovviamente poi, affezionandosi al nome, anche se sembra poco aggressivo per la nostra musica, noi ci siamo subito visti appieno in questo monicker…
Dave: … Ormai la frittata era fatta!
Ma chi fa parte degli Alltheniko? Chi ha scelto i nomi con cui vi presentate al pubblico?
Joe: Dunque, io sono Joe Boneshaker e suono la chitarra, poi c’è Dave Nightfight, che nasce bassista ma dalla seconda prova diventa anche cantante, ed infine c’è Luke The Idol, il nostro batterista! I nomi ce li siamo dati a vicenda!
Da chi è partita l’idea di far nascere gli Alltheniko?
Luke: Beh, diciamo intanto che gli Alltheniko sono sempre stati composti da noi tre, tranne la prima prova con un cantante, ma sostanzialmente siamo sempre stati noi, quindi la lineup non è mai cambiata. Ci siamo incontrati sei anni fa, nel 2002.
Dave: Era da un po’ di tempo che io e Joe non suonavamo più insieme e c’era la voglia da parte di entrambi di tornare a fare qualcosa… Io conoscevo Luke e da lì è cominciato tutto: all’inizio suonavamo un frizzante hard rock, che con il passare del tempo è cresciuto e ci ha portato ad incidere delle demo e infine, lo scorso anno, l’album.
In realtà “We will fight!” non sarebbe proprio del 2007, giusto?
Dave: Sarebbe del 2006 infatti, ma c’è dietro una vicenda che ti racconterà Joe!
Joe: L’album era già pronto nel 2005 e doveva uscire per un’etichetta che poi è fallita. L’etichetta in quel periodo aveva altri cd in coda e non poteva far uscire il nostro: di conseguenza ci siamo messi a cercare su internet una label che pubblicasse l’album!
Dave: Era un periodo in cui eravamo piuttosto tristi.. credevamo molto in quell’album e ci eravamo impegnati tantissimo nel farlo, ad un niente dall’uscita ci era tornato indietro e con tutte le difficoltà che ci sono oggi a suonare dal vivo avevamo il morale piuttosto basso!
Alla fine siete arrivati ad un’etichetta di Hong Kong! Come avete fatto?
Dave: Decidemmo di spedire “We will fight!” ad alcune fanzines e ad alcuni portali ricevendo recensioni che non ci aspettavamo: niente di straordinario, ma quasi nessuna insufficienza su una quarantina di recensioni che avevamo ricevuto…
Joe: In più avevo messo i pezzi online e da lì ottenemmo l’interesse della Trinity Records!
Il vostro “We will fight!” è uscito da circa un anno per My Graveyard, raccogliendo tra l’altro pareri piuttosto positivi. Dopo tutto questo tempo, voi cosa pensate del disco?
Dave: Sinceramente non pensavamo potesse piacere così tanto: noi siamo sempre stati convinti di quello che suonavamo e suoniamo tuttora, ma probabilmente non avevamo la percezione di quello che avevamo realizzato! Sono state le persone che hanno ascoltato il disco a dare dei significati diversi dai nostri alla nostra musica, a trovare dei lati belli nei nostri pezzi che noi neanche avevamo preso in considerazione. Inoltre vorrei aggiungere che “We will fight!” è stato molto apprezzato dagli amanti del metal degli anni ’80!
Per chi uscirà il vostro prossimo album?
Luke: Uscirà ancora per My Graveyard! Il disco è pronto, adesso siamo in coda ad aspettare pazientemente il nostro turno, speriamo!
Cambiamo argomento e parliamo di concerti: ci sono possibilità di suonare in quel di Vercelli?
Luke: E’ una situazione un po’ strana… A Vercelli non esistono locali legati al metal o più in generale alla musica live!
Dave: Ce ne sarebbe uno, che ogni tanto fa qualcosa, ma non è un locale dove si fanno sempre serate live…
Luke: Infatti ci siamo fatti un bel po’ di chilometri suonando a Milano, Torino, Biella… Andavamo da ogni parte! Negli ultimi due anni, quando suoniamo a Vercelli riusciamo a farlo di fronte ad un bel po’ di gente, che partecipa attivamente al concerto: siamo persone molto alla mano e ci piace avere il contatto con le persone, parlare con chi viene a vederci!! Tornando alla domanda, non esiste una scena vera e propria con tanto di locali nella nostra zona!
Joe: Dalle tue parti abbiamo suonato due anni fa… A Candia Lomellina!
Dave: La situazione comunque è pessima… Quest’anno siamo riusciti a suonare parecchio grazie ai festival, muovendoci parecchio.
Parlando di festival… Ce ne sono davvero parecchi, il che significa che c’è una discreta richiesta e, soprattutto, gente che vuole ascoltare heavy metal. Che ne pensate?
Luke: Sono d’accordo: noi abbiamo organizzato a fine giugno il “No Poser Fest” in un locale di Vercelli, tra l’altro un locale “dance”, ed oltre a noi c’erano i Crying Steel e altri gruppi! Il locale era pieno, immagina che soddisfazione! Tutta quella gente era li perché voleva musica!
Joe: Di festival in giro per l’Italia ce ne sono davvero tanti… Adesso bisognerebbe fare uno sforzo in più ed avvicinarsi al modello tedesco…
Mah… secondo me non siamo ancora pronti…
Joe: Beh, il “Play It Loud” in questo senso è un primo passo in avanti. Ci vuole comunque tanta buona volontà da parte di tutti, dagli organizzatori di eventi alle etichette, ed infine i gruppi…
Dave: …Che a mio parere dovrebbero essere un pochino più umili… Vincere un concorso di cliccamento su internet e suonare di conseguenza ad un grande evento non significa necessariamente che si suoni grande musica: si dà anzi l’impressione alla gente che per arrivare a certi livelli esistano solo certi mezzi!
Joe: Noi abbiamo suonato al Metal Camp perché all’ultimo minuto è mancata una band ed il posto sarebbe andato a chi contattava più rapidamente l’organizzazione, eheh!
Cambiamo argomento e torniamo al vostro disco: lo avevo definito asciutto e massiccio, con nessun fronzolo, che seppur non spiccando per originalità mi ha dato comunque la sensazione di ascoltare una band dalla forte personalità. Che ne pensate?
Luke: La descrizione che dai del disco è decisamente azzeccata, quello che dici è indubbiamente vero… Pensa che i pezzi del disco non fanno parte di un’unica sessione: alcuni sono brani del 2003, altri del 2005. Possiamo considerarlo come una raccolta dei pezzi che abbiamo scritto in questi anni!
Dave: Non ci eravamo posti l’obiettivo di creare un album così: quello che senti nel disco sono le nostre influenze musicali! Per quanto mi riguarda non sono interessato a pezzi di quindici minuti di sbrodolamento… Ci piacciono i pezzi che fanno saltare!
In effetti i brani del disco stimolano all’headbanging e suonano eighties fino al midollo! E’ davvero difficile stare fermi ascoltando brani come “Strong Commandos In Black Tanks” e “Sufferman”!
Dave: Non possiamo negarlo, quella dell’heavy metal degli anni ’80 è la scuola da cui proveniamo!
Joe: Abbiamo scritto i brani in modo molto naturale, senza pensarci troppo!
Tra l’altro, nelle parti più veloci mi ricordate molto gruppi americani come Forbidden e Annihilator… Rientrano nei vostri gusti?
Dave: Sono grandi gruppi che conosciamo e stimiamo ma non li metterei tra le nostre influenze principali! In alcune recensioni siamo stati accostati agli Exciter e a volte anche a band che manco conosciamo!!! E’ capitato che si inventasse un riff e poi qualcuno ci diceva che quello che avevamo scritto lo aveva sentito su un altro disco: è capitato raramente, ma è capitato. Ovvio, non ce ne rendiamo conto, poi magari in effetti il riff è simile, ma che vuoi farci, le influenze sono davvero… Influenti!!
Qual è il commento più bello che avete letto su “We Will Fight!” e quello più brutto?
Luke: Il commento più bello che abbiamo ricevuto è che siamo un gruppo monolitico ahahah!!
Joe: Quasi tutti i commenti che abbiamo ricevuto sono stati belli e positivi, la cosa importante quando leggiamo una recensione è capire che chi ha recensito l’album lo ha ascoltato per bene, poi vanno bene tutti i commenti, positivi o negativi che siano!
Dave: Uno solo mi è dispiaciuto, quello di uno spagnolo che chiudeva la recensione dicendo “…rinnoviamoci un po’ ragazzi…”! Io non condivido chi dice che dobbiamo rinnovarci, suoniamo solo ed esclusivamente quello che ci piace!!
C’è da dire che capita a volte che chi recensisce un disco non sia amante del genere contenuto nell’album: chiaro che così si va incontro a facili stroncature!
Dave: Infatti, diventa una stroncatura gratuita e non costruttiva! Ripeto, un disco può piacere o non piacere, l’importante è che i complimenti o le bocciature vengano fatti con cognizione!
Cambiamo argomento: cosa potete dirci del nuovo disco?
Dave: Si chiamerà “Devasterpiece” e sarà più melodico e di conseguenza più orecchiabile! Da questo disco verrà a galla totalmente il nostro stile, il marchio Alltheniko!
Chi si è occupato di musiche e testi?
Joe: Ognuno ha fatto la sua parte e ci siamo aiutati molto!
E come vi trovate con la My Graveyard?
Luke: In una parola: benissimo!! Giuliano è una gran persona, seria e disponibile: ha fatto davvero molto per gli Alltheniko, non possiamo che essergli grati!!! E poi, cosa fondamentale, ha una gran passione!!
Dave, quanto è importante, oltre alla musica, l’impatto visivo durante i vostri concerti?
Dave: E’ molto importante: ritengo che un concerto debba essere uno spettacolo anche per gli occhi! Penso che la sola musica possa coinvolgere l’ascoltatore all’80%, il restante 20% è dato dallo spettacolo visivo: il concerto è decisamente più divertente, sia per gli spettatori che per chi è sul palco! Ah, se avessimo i soldi faremmo degli spettacoli da paura!
Cosa vi è rimasto dell’esperienza “Play It Loud”?
Joe: Onoratissimi! il PIL per noi è stato un vero debutto, sicuramente una grande esperienza che si è ripercossa successivamente in tutti i nostri live, anzi, sinceramente gli Alltheniko dal vivo sono proprio cambiati da prima a dopo quell’evento! Quindi rimane un punto fondamentale della storia della band!
Bene ragazzi, siamo giunti in chiusura: a voi le ultime parole di quest’intervista! Da parte mia grazie mille!!
Luke: Grazie mille per la bella intervista e per lo spazio che ci regalate, è stato molto piacevole parlare con te! Sono molto contento!
Joe: Io sono contento per lui che è contento!
Dave: Innanzitutto voglio ringraziare gli Alltheniko e questi due signori che sono qui con me e mi hanno aiutato tantissimo: sono molto contento di far parte di questa band! L’ultimo ringraziamento va ad Harold, il nostro più grande fan! Grazie e alla prossima!!
Sito ufficiale Alltheniko: www.allthenikometal.com
Myspace della band: www.myspace.com/allthenikometal
Recensione Alltheniko su EP qui.