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In quel di Bologna, al freddo di una gelida notte al botteghino del Sottotetto, incontriamo le ragazze inglesi più famose di tutto il pianeta in ambito rock n roll. 30 anni di storia hanno appena varcato la soglia del piccolo locale bolognese ormai impregnato di ricordi lasciati dai tanti concerti portati nella location grazie al sempre attivo Emiliano di Bologna Rock City. Ci sediamo con Enid Williams, bassista della band femminile che ci racconterà un pò di cose successe in questi 30 anni di carriera!
L’intervista alle Girlschool è stata effettuata subito prima della data live al Sottotetto di Bologna, venerdì 16 gennaio 2009 n.d.r.
Ciao Enid, come va?
Benissimo, non vediamo l’ora di suonare! Venite da lontano?!
Non molto. Un’oretta da qua. Siete voi che avete fatto più strada eheh!
Scusa per il mio inglese, naturalmente sarà un pò diverso dal tuo ma sarai abituata a noi italiani…
Allora…30esimo anniversario per le Girschool! Cosa dobbiamo aspettarci da questo show?! Qualche sorpresa particolare?
Nessuno show esclusivo. La sorpresa è nell’ultimo disco! Grazie all’aiuto di tanti artisti abbiamo tirato fuori qualcosa di particolare ed esclusivo. Stasera ci concentreremo su quest’ultimo naturalmente, ma soprattutto sui primi due lavori, come tributo a chi ci segue da allora! Cercheremo di scaldare un pò l’atmosfera in questa freddissima serata qui in Italia.
Ahah, lo spero vivamente…! Quanto è stato importante e quanto difficile essere la prima band di donne in un mondo musicale composto quasi completamente da uomini?!
Beh sicuramente non è stato facile all’inizio. Certo era una novità, eravamo un gruppo molto diverso, però non c’erano mezzi di comunicazione come oggi. Niente internet, nè myspace o guitar hero. Però ai quei tempi, ti parlo del ’78 o giù di lì, le ragazze non venivano prese sul serio quando si mettevano in testa di suonare, e lo stesso era per altrettante professioni. Così anche noi abbiamo avuto le nostre difficoltà. Oggi per fortuna c’è molto meno sessismo, c’è più curiosità e naturalmente un modo diverso di vedere le cose, così con il tempo abbiamo ricevuto ammirazione e rispetto da molte altre band oltre che da tanti fans.
Come mai non avete mai pensato di prendere dei componenti maschi e avete sempre scelto di rimanere una band al femminile? Una tipica scelta commerciale o solo orgoglio femminile?!
Come ti dicevo prima non eravamo molto prese in considerazione dai maschietti per cui nessuno voleva suonare con noi. E’ una cosa che poi è venuta da sè e ci siamo intestardite molto anche per essere un gruppo di tutte donne. Inoltre nel ’78 era una cosa piuttosto inusuale e per quanto ha avuto i suoi pro e i suoi contro, essere una band così esclusiva ci ha proprio aiutate ad arrivare qui dove siamo arrivate oggi.
Parliamo ora del vostro ultimo disco: avete avuto molti artisti importanti a supportarvi e ad aiutarvi per mantenere viva la vostra musica! Cosa ci puoi dire delle vostre collaborazioni in “Legacy”?
Un anno prima dell’uscita del disco abbiamo telefonato alla nostra etichetta per chiedere se ci poteva rimediare qualche amico. Avremmo spesato tutto noi di tasca nostra. Poi la cosa è venuta un pò da sè. Ci trovavamo in Scozia a registrare la versione di “Metropolis”, non lontano da dove vive Phil Campbell così l’abbiamo chiamato per sapere se poteva registrare e anche se avevamo ormai preparato tutto e finito il pezzo, abbiamo tagliato le parti di chitarra e reinserito quelle di Phil. A quel punto abbiamo chiamato anche gli altri Motorhead visto che c’eravamo e sono corsi subito in nostro aiuto. Allora abbiamo pensato… visto che abbiamo suonato anche con i Twisted Sister, perchè non chiamare anche loro?! Poi abbiamo avuto anche delle connessioni con i Sabbath nei tour di supporto dei primi ’80 così abbiamo chiamato anche Dio e Tony Iommi. E’ stato davvero piacevole avere tutti questi artisti alla nostra mercè, sono stati davvero professionali e hanno riprodotto le nostre idee facendo nascere questo disco chiamato “Legacy”.
Una delle persone più importanti per la vostra musica sembra essere proprio Lemmy Kilmister: quanto sono stati importanti Lemmy e i Motorhead per le GIRLSCHOOL?
Abbiamo conosciuto Lemmy intorno al 1975 quando registrammo “Take It All Away”, singolo che passava molto per radio e che piacque molto al manager dei Motorhead, tanto da poterci produrre. Grazie a lui registrammo in seguito nel 1981 il singolo “Please Don’t Touch” e avemmo la possibilità di andare in tour con Lemmy e i Motorhead. Abbiamo sempre avuto una grande audience soprattutto in Europa. Dobbiamo tutto a Lemmy. E’ una gran persona, sa divertirsi ed ha molta ironia.
Che influenze pensi abbiano avuto le Girlschool sulle altre band femminili e su tutto il rock n roll in generale?!
Non è stato facile portare le altre ragazze ad accorgersi di noi. I primi tour erano gremiti di ragazzi. Le ragazze ascoltavano più gruppi come Ozzy, T-Rex o la musica pop. Poi grazie anche ad altri gruppi che hanno seguito le nostre orme come le Elastica, le L7, le Vixen o le più recenti Crucified Barbara si è facilitato l’avvicinamento di altre ragazze a suonare o seguire i generi più diversi e prima ignorati. Speriamo nella nostra consapevolezza di aver fatto del nostro meglio per aver fatto scattare una molla che ha creato tutto questo.
Cosa ti piace della vita “on the road!” quando siete in tour?
E’ la nostra vita! Il nostro modo di essere, di esistere. Di certo ci ha portato a non avere una famiglia, niente bambini e di sicuro non una vita normale, ma ci piace andare in tour e tutto ciò che comporta. Abbiamo vite diverse e ognuna fa le sue cose. Poi di tanto in tanto quando ci ritroviamo a suonare o andare in tour ci divertiamo e siamo molto affiatate assieme.
Avete deciso di riregistrare “London” ed “Emergency” e metterli su “Legacy” come bonus tracks, come mai questa bellissima scelta?
Sì… eravamo in tour con i Motorhead nel 1985 quindi non avevamo un album, ma avevamo registrato un paio di singoli che risultano sempre difficili da reperire così abbiamo deciso di inserirli nel disco e riproporli così da renderli pubblici a tutti. Sono dei brani che ci sono sempre piaciuti, era un peccato lasciarli nel dimenticatoio.
Cosa pensi del tuo passato e del tuo futuro? Chi eri, chi sei e chi pensi sarai?
Ero, sono e sarò sempre me stessa. Mi piace la musica e mi piace suonarla. Veloce, arrabbiata e ad alto volume così come mi piace divertirmi e far festa. Così è, com’ero e come sono e penso che così sarò. Non voglio cambiare. Mi piace passare il tempo a scrivere testi e canzoni, andare in tour e tutto quello che comporta far parte di una rock band, attraverso i momenti più belli e quelli più difficili. Eventi come la morte di Kelly (Rip) non ci hanno dato altro che la forza di andare avanti e fare sempre del nostro meglio, per non dimenticare il nostro passato.
Purtroppo a questo punto passa il manager a ritirare le ragazze dopo soli 20 minuti (troppo pochi per raccontare 30 anni di storia rock n roll) dato che devono ancora prepararsi e sono ancora sobrie! Per cui siamo costretti a chiedere di salutarci.
Beh, allora grazie di tutto. Un saluto a modo tuo ai vostri fans italiani?!
Grazie mille per il vostro supporto e per questa intervista! In tutti questi anni abbiamo veramente avuto grandi soddisfazioni e siamo molto soddisfatte. Godetevi il concerto e non dimenticate di comprare il nostro ultimo disco. E’ davvero una sorpresa e molto coinvolgente. Totalmente diverso dai lavori precedenti. Bevete meno e suonate di più! Dagli errori si imparano tante cose! (e a dirlo è l’unica sobria del gruppo che non toccherà alcool per tutta la serata, n.d.r.)Così lasciamo le ragazze e andiamo con la mitica Pam a goderci il concerto.
Sito ufficiale: www.girlschool.co.uk
Myspace: www.myspace.com/girlschool1
Recensione “Legacy” su EP qui