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Prima intervista su www.entrateparallele.it per i partenopei Savior From Anger, ottima realtà musicale messa in piedi nel 2007 dal talentuoso chitarrista Marco Ruggiero e con nel carniere due ottime produzioni come “No Way Out” e “Lost In The Darkness”. Attraverso le parole dello stesso Marco, ecco a voi un breve viaggio nell’universo Savior From Anger! Buona lettura!
Ciao Marco, benvenuto su www.entrateparallele.it!! Avevo lasciato i tuoi Savior From Anger poco dopo la pubblicazione di “No Way Out” e li ho ritrovati ad inizio anno con l’ottimo “Lost In The Darkness”… Vuoi raccontarci cos’è successo, per i Savior From Anger, tra il demo e l’album?
Ciao a tutti voi dello staff! “No Way Out” non è un demo, ma un EP stampato dalla MRM PRODUCTION e la PMP Promotion in tiratura limitata (cinquecento copie); il lavoro è uscito nel 2007 ed è stata un anteprima del full- lenght “Lost in the Darkness”, uscito invece due anni più tardi. Nel frattempo sono ritornato a vivere a Napoli, la band invece l’ho fondata a Roma, città in cui mi trasferii per lavoro!
“Lost In The Darkness” esce per un’etichetta tedesca, la Rock It Up Records. Come ti trovi con loro e che tipo di aiuto vi stanno dando nella promozione del disco?
Sono molto professionali e ci stanno facendo un’ottima promozione all’estero. Inoltre ci stanno organizzando un minitour in Germania e la data principale è il 21 Novembre al “Pounding Metal Fest”, con bands del calibro di Vicious Rumors, Sacred Steel, Skyclad etc…
Nella recensione ho indicato la tua musica come “…un roccioso US power metal che è figlio legittimo degli eighties e di grandi band come Metal Church e Vicious Rumors, e da cui vengono a galla, di tanto in tanto, elementi sonori più vicini allo speed.” Che ne dici, calza la definizione? Dobbiamo aggiungere o togliere qualcosa?
Sono molto influenzato dallo US Power quindi , ovviamente, prediligo determinate sonorità.
Le bands che hai nominato sono tra le mie preferite in assoluto e come puoi notare nella scelta del monicker del gruppo ho voluto omaggiare gli statunitensi Vicious Rumors con il nome di un brano estratto dal loro album capolavoro, ” Welcome To The Ball”.
Mi ha colpito molto come i brani del disco rimangano facilmente impressi! Potenti e melodici, risultano decisamente avvincenti e mai scontati: ogni canzone ha una propria e ben distinta anima e mette in mostra una creatività ed una capacità compositiva di grande livello. Marco, vuoi raccontarci come nascono le canzoni dei SFA e quanto lavoro richiedono prima di poterle considerare pronte?
Con questo progetto SFA era mia chiara intenzione comporre brani ispirati alla scuola power americana, a differenza del precedente progetto Nameless Crime, con il quale ho prodotto tre album e dove le sonorità power erano più contaminate da altri sottogeneri del metal.
Compongo i brani cercando di rimanere più fedele possibile alla tradizione del genere, ricercando i riffs, gli arrangiamenti e le parti vocali adatte; a volte il processo compositivo può durare anche un anno. Dopodichè montiamo il brano in sala con tutto il resto della band e lo registriamo.
Gli altri ragazzi della band contribuiscono in qualche modo alla lavorazione dei pezzi?
La band, ad eccezione di me, del vocalist Alessandro Granato e del batterista Michele Coppola, è composta esclusivamente da session. In ogni caso dò le parti composte sia ad Alessandro che a Michele, che le personalizzano secondo il loro tocco. Infine, con il bassista e il secondo chitarrista prepariamo il repertorio per i live.
Qualitativamente i brani si attestano tutti sullo stesso alto livello: tra i brani che non erano presenti su “No Way Out”, però, devo dire che “Shudder Of Death” esercita su di me un fascino particolare. Se tu dovessi scegliere solo uno dei pezzi del disco come biglietto da visita della band, quale sceglieresti e perché?
Ho suddiviso i brani del disco come brani speed, mid tempo e ballate, ognuno con le proprie caratteristiche; mi riesce difficile scegliere un solo pezzo rappresentativo, sicuramente brani come: “Claustrophobia”, “No Way Out” e “Shudder Of Death” sono più immediati all’ascolto, non a caso li ho considerati come brani d’apertura del platter.
Parliamo dei testi e dei loro contenuti? Come scegli gli argomenti di cui parlare?
Preferisco orientarmi su tematiche sociali, perchè le considero molto d’impatto. Gli argomenti prevalentemente trattano temi d’attualità, della vita quotidiana, come droga, malattie, delinquenza, violenza, politica etc… Viviamo in un mondo con tanti problemi, quindi ho pensato di proporre all’ascoltatore delle tematiche che vive tutti i giorni, con uno spirito di rabbia per volere cambiare le cose.
Tra l’altro, leggendo il libretto ho notato il nome di una persona che conosciamo entrambi: mi riferisco a Paolo Porro, voce e chitarra dei promettenti Ancient Dome, autore insieme a te dei testi di “Killing Greed”. Come è nata questa collaborazione?
Con Paolo sono entrato in contatto attraverso alcune webzine con cui lavorava, in occasione di qualche recensione del mio precedente progetto Nameless Crime.
Gli ho proposto di scrivere qualche testo per “Lost In The Darkness”. Colgo l’occasione per ringraziare anche Valerio Granieri, l’altro paroliere della band: entrambi credo abbiano fatto un lavoro eccellente sui testi. Paolo ha scritto i testi di “Killing Greed” e “Through This Life”. Gli auguro un grosso in bocca al lupo con la sua band.
L’unico neo che ho riscontrato in “Lost In The Darkness” riguarda la resa sonora, purtroppo decisamente inferiore, rispetto ai brani che componevano “No Way Out”. Come mai c’è una differenza tale??
Come hai potuto leggere dal booklet del cd, ho invitato molti special guests in ogni traccia, tra cui anche vari batteristi che hanno utilizzato diverse strumentazioni.
L’album vuole essere un po’ una sintesi di tutte queste collaborazioni, snodate tra L’Ep “No Way Out” e “Lost In The Darkness”. Segnalo qui di seguito alcuni dei nomi dei musicisti che ho invitato: Stuart Franzoni, batterista dei Lunarsea, Semeion e Corpse Fucking Art, Riccardo Ponzi, bassista dei Semeion, Bruno Masulli, ex vocalist dei Marshall, Power Beyond, In Aevum Agere e Annihilation Mancer, Michele Coppola, batterista degli Entropy etc…
Ormai il disco è sul mercato da diverso tempo. Vorresti tracciare un bilancio di come “Lost In The Darkness” è stato accolto da critica e fans? Quali sono i commenti, positivi e negativi, più ricorrenti?
Ottimi responsi, e siamo davvero felicissimi di tutto ciò. Nonostante le nostre siano sonorità un po’ datate, le nuove leve del metal hanno accolto i pezzi in maniera entusiasmante, le vendite stanno andando molto bene soprattutto all’estero ed ai concerti stiamo vendendo tantissimo. Ringrazio tutte le persone che ci stanno supportando, per noi è un sogno tutto ciò che sta accadendo e il merito è solo vostro.
Ed ora uno sguardo avanti: cosa c’è nell’immediato futuro, musicalmente parlando, per Marco Ruggiero ed i Savior From Anger?
Fino alla fine dell’anno abbiamo ancora degli shows da fare, tra cui vi segnalo il Pounding Metal Fest Wimp Reaper in Germania di spalla a Vicious Rumors, Sacred Steel, Skyclad e altri. Sto già lavorando a dei brani nuovi che monteremo per fine anno, inoltre prederemo parte ad un tributo ai Reverend, mitica band americana dell’ex vocalist dei Metal Church David Wayne, purtroppo scomparso alcuni anni fa. Il tributo l’ha organizzato la nostra label Rock It Up Records.
Marco, siamo arrivati alla fine di questa breve intervista. Ti ringrazio per la disponibilità e ti saluto con un sincero “in bocca al lupo” per tutto!! A te le ultime righe, a presto!
Grazie ragazzi per lo spazio che ci avere dedicato. Volevo segnalare il nostro sito ufficiale www.marcoruggiero.com dove potete aquistare il nostro album.
Supportate la musica!
STAY METAL
Marco Ruggiero – SAVIOR FROM ANGER
Sito ufficiale: www.marcoruggiero.com
Myspace: www.myspace.com/marcoruggiero
Sito etichetta: www.rockitup.org