Adimiron (Danilo Valentini)


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Intervista Adimiron, Danilo Valentini

Gli Adimiron sono una band coraggiosa, pronta a trasferirsi dalla Puglia a Roma per inseguire il loro sogno e per continuare ad ottenere risultati importanti come la partecipazione al Summer Day In Hell o l’apertura per The Crown, Belphegor o Destruction. Ma tutto questo appartiene al passato, gli Adimiron non sono abituati a sedersi sugli allori ed ecco che il chitarrista Danilo Valentini guarda con noi verso il futuro della band.

Ciao Danilo, partiamo subito con il chiedere a voi Adimiron quali sono, secondo voi, i punti di forza di “When Reality Wakes Up”.

Ciao Alessio e un caloroso benvenuto a chi ci legge!
“When Reality Wakes Up” è certamente un disco di “canzoni” dal punto di vista del songwriting. Con questo intendo dire che, sebbene la struttura dei singoli pezzi sia piuttosto varia e più o meno complessa a seconda dei casi, ci sono degli appigli forti, ci sono dei ritornelli, delle belle strofe e diverse tipologie di “aperture”.
Ciò rende sicuramente molto digeribile la materia piuttosto eterogenea di cui si compone il disco, e qui arriviamo al secondo punto a favore. Abbiamo provato ad inserire sulla matrice thrash (che è sicuramente il colore predominante) altri elementi di diversa estrazione, col risultato che è sotto i vostri occhi, pardon, orecchie. E poi è un disco che, e qui lascio a casa false modestie, si discosta dal mare di uscite modaiole, trend in triste impennata ed ormai divenuto incontrollabile in tutti i filoni musicali.

Tra le vostre influenze abbiamo citato in sede di recensione i Nevermore. A quali altri gruppi vi ispirate?

I Nevermore sono forse il gruppo a cui ci paragonano più spesso, anche se personalmente sono d’accordo solo in parte; per quanto riguarda le nostre influenze il discorso è molto articolato, poiché tutti abbiamo dei gruppi preferiti, ma non necessariamente ci ispiriamo a loro nella stesura del pezzo. Alcuni di noi sono fan sfegatati degli AC/DC, ma non credo che faremo mai un pezzo a sei corde che gira su mi re e la!

Intervista Adimiron, Danilo Valentini

Quanto è difficile al giorno d’oggi suonare thrash metal e cercare comunque di fare qualcosa di originale? Può valerne la pena o è meglio seguire le tracce degli illustri predecessori?

Dai grandi c’è sempre da imparare, anche se a volte mi viene il sospetto che la loro grandezza sia qualcosa di innato e che quindi sia inutile continuare a sbattersi come facciamo noi comuni mortali eheh!
Noi cerchiamo di suonare quello che ci piace, perché in fondo credo (spero?) di poter parlare a nome di tutti se dico che l’unica cosa vera e genuina ed appagante sia suonare quello per cui ci facciamo il culo ogni giorno, facendolo seriamente e non prendendosi seriamente, mettendoci tutta la passione che ci spinge a farlo.

Sempre a proposito del vostro “When Reality Wakes Up”, abbiamo notato una cover insolita: trattasi infatti di “Spitfire” dei The Prodigy. Come mai questa scelta?

Ci piacciono parecchio i Prodigy e penso abbiano molte cose in comune con il metallo. E poi l’idea di proporre una cover di un gruppo metal ci sembrava un po’ noiosetta. “Spitfire” aveva i numeri giusti, si prestava bene al nostro tipo di suono e siamo soddisfatti del risultato ottenuto.
Un po’ meno soddisfatti siamo del responso che sta avendo, a volte sembra che passi un po’ troppo inosservata. Per coloro che invece l’hanno apprezzata approfitto per accennare che la canzone è stata resa disponibile in vinile bianco in tiratura limitata a cinquecento pezzi. Ah, come sempre il prezzo sarà ridicolo.

Intervista Adimiron, Danilo Valentini

Un grande merito del vostro disco è dovuto anche all’eccellente registrazione. Cosa ci potete dire a riguardo?

Che l’adagio “spendi come mangi” dice il vero. Scherzo (in realtà no), Luigi Stefanini dei New Sin Studios è davvero geniale, oltre che essere una persona davvero disponibile ed alla mano.
Siamo stati in studio per quaranta giorni di fila accarezzando spesso forme strane di patologie schizoidi e paranoiche, ma abbiamo lavorato tanto, e soprattutto abbiamo avuto la possibilità di ottenere quello che volevamo semplicemente chiedendolo sempre grazie alle competenze di Luigi. E’ bello poter dire a qualcuno “ok, qui voglio un suono esattamente così, che faccia esattamente questo” e sentire che dopo trenta secondi è tutto come lo volevi. Soprattutto è così che un giorno ci siamo trovati a registrare delle unghiate sul muro della sala di riprese.

So che avete qualche retroscena da svelarci, me l’avete anticipato, ma non so di cosa si tratti! A voi la parola!

Non sono sicuro che ti riferisca alla nostra disavventura con Karmageddon Media, ma se intendi questo le cose sono andate più o meno così: un giorno è arrivato il famoso “contratto”, quello che vedi sempre nei film.
Parlava di produrre “Burning Souls” (nostro primo full-lenght) e altri tre dischi distribuiti nell’arco temporale di cinque anni. Già, peccato che dopo poco meno di un anno siano spariti completamente nel nulla. Ci hanno risposto spiegandoci la situazione di stallo economico in cui versavano e a quel punto gli interessi a portare avanti la collaborazione erano già da tempo venuti meno da entrambe le parti.
Se intendevi chiedermi qualcos’altro ti ho sparato un monologo pipposissimo di cui mi scuso.

(Ma no, va benissimo questo! n.d.r.)

Intervista Adimiron, Danilo Valentini

Veniamo all’artwork, un po’ scarno ma sicuramente efficace. Come l’avete scelto e cosa rappresenta secondo voi quell’immagine, quella sorta di “sentirsi vivi”?

Ci hai decisamente preso. Venivamo da un periodo davvero nero sia dal punto di vista personale sia da quello musicale del gruppo. In questo senso uno dei concetti a cui lo associamo è quello della rinascita, come individui e come band. E poi dal punto di vista “artistico” volevamo qualcosa di semplice, diretto e che non fosse troppo a senso unico ma che potesse racchiudere molteplici significati.

Mi pare che abbiate recentemente stipulato un contratto per il booking con l’agenzia Extreme Agency, però siete ancora senza etichetta. Ne state cercando una o pensate sia meglio fare affidamento solo sulle vostre forze?

Dipende da cosa si intende per etichetta. Se intendi dire coloro che lavorano & sborsano soldi per te… Beh francamente non ho avuto mai il piacere di di lavorarci insieme. Attualmente siamo con UK Division in collaborazione con Alkemist Fanatix, che ha licenziato e distribuito il disco.
Con Andrea di Extreme siamo davvero agli inizi, lui è molto in gamba e siamo sicuri che ci aiuterà a muoverci molto bene soprattutto sul versante live.

Intervista Adimiron, Danilo Valentini

Quali sono i  prossimi obiettivi degli Adimiron?

Stiamo lavorando su parecchie cose. Innanzitutto materiale nuovo, anche se non siamo ancora sicuri del risultato finale e cioè del se finirà su un disco piuttosto che su un ep o dritto nel cesso.
Sono i primissimi pezzi dalla stesura di “When Reality Wakes Up”, con cui al momento c’è sicuramente una continuità, ma ci sono anche molti elementi nuovi. E’ decisamente prestissimo per parlarne.
Dal punto di vista del live siamo sempre attivi, come hai ricordato tu poco fa, grazie anche ad “entità” come Extreme Agency e il calendario è in costante aggiornamento (per ogni tipo di info www.myspace.com/adimironcrew).
In più abbiamo in cantiere qualche release parallela, una delle quali è quella di cui ti ho parlato circa la cover di “Spitfire”. Insomma, come sempre non corriamo il pericolo di ammazzarci di seghe.

L’intervista è finita, grazie da parte dello staff di www.entrateparallele.it , un grande in bocca al lupo per il futuro e a voi l’ultima parola!

Grazie a te e ovviamente ai colleghi, è sempre con piacere e grande onore che vi raccontiamo di noi.
Vi aspettiamo ai nostri concerti, speriamo di vedervi sempre più numerosi e incazzati, non importa che andiate in giro con le nostre magliette o col disco nel lettore mp3, quello che ci rende davvero fieri è vedervi volare nel pogo selvaggio quando suoniamo. E si fotta il lupo!

Sito ufficiale: www.adimiron.org
Myspace: www.myspace.com/adimironcrew
Recensione “When Reality Wakes Up” su EP qui

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