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Intervista per i Folkstone che, per motivi tecnici, viene realizzata via mail e non alla serata di presentazione del disco al Live Club. Risponde alle numerose domande del curioso redattore Roberta… Ecco a voi il tutto!
Un saluto a voi, Briganti di Montagna. Benvenuti sulle pagine “virtuali” di Entrate Parallele. La presentazione del disco con annesso concertone al Live Club di Trezzo ormai è fatta. Come è andata la serata?
Ciao! Sì, finalmente l’agognato disco ha visto la luce! Beh… Direi che la serata è andata molto bene ed il pubblico, che è uscito di casa in una serata piovosa di giovedì sera per venirci a sentire (!! Grazie!!) è stato numeroso, rumoroso e molto caloroso e nonostante non sapesse le nuove canzoni ci ha fatto percepire di essere stato partecipe fino alla fine!
Secondo molti, compreso il sottoscritto, siete una delle band più apprezzate e seguite del panorama italiano. Avete realizzato due dischi in pochi anni nonostante una mole notevole di date live: come riuscite a conciliare concerti e composizione?
Beh il nostro tempo ce lo siamo presi eh… Comunque il tutto sta nell’organizzare i tempi… No anzi no… Non è il nostro stile, in realtà il tutto sta nel fare le cose sotto estrema pressione. Quando stai andando già a mille e stai facendo mille cose ecco che il momento è quello giusto… La creatività è anch’essa al massimo! Ahah!
Tra i vari concerti avete partecipato all’ ultimo Jolly Roger EP Fest, organizzato anche da una fantastica webzine… Eheheh… Cosa ricordate di quella giornata?
E’ stato veramente un gran bel festival!!! Ci è piaciuta molto soprattutto l’idea di un festival dedicato al cantato in italiano espresso in diversi generi!! Inoltre l’organizzazione è stata ottima, ottime persone attorno (gruppi, staff, pubblico), birrette fresche nel frigo (e considerando i 40 gradi di quel giorno… Eheheh)… Insomma ci siamo proprio divertiti!!
Ovviamente ci sta anche la solita domanda per riempire… Tra i tanti concerti quale è stato quello più significativo per i Folkstone?
Ce ne sono tanti che hanno lasciato il segno (in molti sensi… Ahah!), ma forse quelli per noi molto significativi sono stati ad esempio i concerti all’estero, perchè ci hanno dato la possibilità di portare la nostra musica, con tanto di cantato in italiano, oltre i nostri confini!
Parliamo appunto anche di come venite accolti dal pubblico straniero. Andando all’estero a suonare come viene interpretato il cantato in italiano?
Abbiamo notato che il pubblico straniero è molto “aperto”, nel senso che ascolta ogni gruppo, famoso o no, con l’intento di scoprirne ed apprezzarne la musica… Senza pregiudizi a priori per il genere o la provenienza. Quindi siamo stati sempre accolti bene… Ed il cantato in italiano, sarà per la sua particolare musicalità (??), viene recepito comunque positivamente, tanto che molti durante i nostri concerti cercano di canticchiare qualcosa nella foga del momento! ;)))
In Italia sono molto apprezzate le band folk che cantano in lingua madre, come si è visto anche nelle edizioni del PaganFest: pensate sia un fatto positivo?
Certamente!!! E’ giusto che ogni popolo canti nella lingua di provenienza, con le sue cadenze e le sue sfumature. L’italiano per esempio è una lingua ricca ed affascinante! Inoltre visto che la musica folk è musica popolare, la trovo una scelta più che mai coerente!
Passiamo ora al vostro ultimo lavoro, che ho particolarmente apprezzato. Come è nato questo “Damnati Ad Metalla”?
E’ nato dalla voglia di proporre la nostra musica sotto un’altra veste. O meglio, abbiamo voluto continuare a mantenere il nostro stile, ma anche proporre qualcosa di nuovo; magari non più d’immediato impatto come il primo album, magari non più disco da taverna sul far della sera… Ma un disco un po’ più elaborato, da riascoltare con attenzione e che possa avere un significato per noi e per chi ascolta.
La copertina rappresenta, se non sbaglio, la band che danza con degli scheletri… Che significato ha per voi tutto questo?
La copertina rappresenta un celebre ed antico (ca.1480) affresco sito in un paese a noi vicino (Clusone, prov. Bg): “La Danza Macabra”. E’ un disegno allegorico: gli scheletri ci prendono in giro suonando al posto nostro, ricordandoci ciò che prima o poi noi diventeremo!!! Ahahah!
Ed ora una domanda obbligata: quando incide il “delirio alcolico” nella stesura dei vostri brani?
Quando o quanto?… Beh comunque… E’ più in sede live che c’è il delirio alcolico… Perchè è più in quel momento che si scatena la situazione di estrema dannazione!!! ;)))
Trovo che le vostre composizioni, per quanto riguarda i testi e le linee vocali, siano spesso vicine a molti cantautori italiani per la particolarità e lo spessore culturale. Questo secondo voi incide sul fatto che molti sono vostri fans e vi ascoltano senza essere per forza legati al mondo folk metal?
Sì incide, nel senso che noi scriviamo e cantiamo di cose che ci appartengono veramente, di cose che sentiamo vicine e che ci toccano nella vita di tutti i giorni! Vuoi che siano le montagne, che sia la Storia passata o presente di popoli e società, che siano le serate passate tra musica e vino…Insomma, chi si rispecchia in ciò che raccontiamo apprezza la nostra musica; sia egli/ella folk metal dipendente o meno.
Riprendo ancora l’ultima domanda: la cover presente sul disco è di un grande della musica italiana, come mai questa scelta?
Cantando in italiano ed essendo consci che la nostra vita musicale è stata segnata anche da sommi cantautori italiani, ci sembrava doveroso rendere omaggio ad uno di loro… Ed abbiamo scelto “Vanità Di Vanità” perchè calza a pennello con la nostra linea di pensiero nei confronti di quella grande fetta di società odierna che vive solo di vanità e mere illusioni.
L’ultima traccia del disco è “Rocce Nere”, ripresa e rivisitata come un canto di montagna. Ho particolarmente gradito, anche perchè ho sempre ascoltato questo particolare genere musicale. Direi scelta quasi obbligata visto il vostro attaccamento alla montagna…
Il coro di sottofondo presente nel ritornello di “Rocce Nere” versione elettrica era stato già opera del coro Le Due Valli, un vero coro alpino. A suddetto coro è piaciuta così tanto la canzone che ha avuto la bellissima idea di riarrangiarla per poterla cantare anche nei loro concerti. Quando l’hanno cantata e noi Folkstone l’abbiamo sentita per la prima volta… Beh non penso di poter descrivere l’emozione intensa che ci ha pervaso e ci ha fatto venire i brividi!!! Quindi… Come potevamo non inserire questa perla nell’album??
Nella registrazione del disco quali sono state le difficoltà maggiori? Il risultato è esattamente quello che vi aspettavate?
Questa volta la registrazione non ci ha dato grossi problemi perchè, a differenza del primo disco, avevamo fatto un precedente massiccio lavoro di pre-produzione che ci ha fatto giungere in studio con le idee chiare! Del risultato siamo pienamente soddisfatti… Noi… Adesso però dobbiamo attendere il giudizio di chi ci ascolta!!! Eheheheh!
Ora cosa vi attende per la nuova stagione? Dai, una piccola anticipazione dei prossimi eventi e poi giuro che la smetto con le domande…
Per la prossima stagione ci attendono nuovi palchi da esplorare, come i lontani Feuertanz! a Norimberga con In Extremo, Subway To Sally ed altri grossi nomi della scena tedesca, il Festival di Praga dove saremo addirittura headliner, il Northern Light in Austria… E “vecchi” palchi da riassaporare… Come Rock in Somma, Fosch-Fest, Crocedomini… Vedremo se ci sarà anche una riedizione del Jolly Roger EP Fest.
Grazie mille a voi, per la vostra disponibilità e la splendida musica che continuate a regalarci. Un saluto da parte di tutta la redazione di EntrateParallele… Ci vedremo sicuramente in qualche taverna per un brindisi!
Grazie mille!!! Un saluto a voi e direi proprio che dovremo brindare insieme… Un’Altra Volta Ancora…
Roberta (cornamusa, baghèt, bombarda, canto)
Sito ufficiale: www.folkstone.it
Myspace: www.myspace.com/folkstone
Recensione “Damnati Ad Metalla” su EP qui