Imago Mortis (Abibial)


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Intervista Imago Mortis, Abibial

Intervistare una band black metal è – a parere del sottoscritto – sempre affascinante, perchè difficilmente ci si troverà di fronte a risposte scontate. Le possibilità di trovare spunti interessanti aumentano a dismisura e in questo caso particolare non sono certo mancate. Il bassista e cantante Abibial, degli italianissimi Imago Mortis, risponde al fuoco incrociato di Alessio Torluccio e Roberto Gamberini.

Partiamo subito dal nuovo album, “Ars Obscura”. Perché proprio la “Morte” come idea principale di questo concept album, un argomento così ostico da trattare senza cadere nel banale?

La Nera Signora accompagna il nostro cammino da ormai oltre un decennio… Essa è la Madre sublime dell’Epilogo a cui la materia e le sue vanità sono inesorabilmente destinate. Il piccolo e banale uomo moderno ha sconsacrato i canti di lode a Lei dedicati, pensando di poter sfuggire alla sua falce attraverso l’ausilio della scienza… Noi siamo qui a rappresentarne ancora la Sua natural beltà e la nostra propensione interiore ed arcaica a mostrarla nel suo sfarzo di misteri e rituali.

Intervista Imago Mortis, Abibial

Siete attivi addirittura dal 1994. Come è cambiato secondo voi il black metal in tutti questi anni e come siete cambiati voi? Vi definireste ancora radicali e tradizionalisti?

Il black metal è divenuto tristemente un semplice e banale genere musicale, con tutte le conseguenze derivanti e devianti. Gli strumenti della modernità hanno contribuito a trasformarlo in un cenacolo di idiozie marcescenti e di giullari di corte. Sono però altresì convinto che una nuova pestilenza farà il suo corso e quindi a cospicua semina corrisponderà inesorabile mietitura e forse ritorneremo da dove siamo venuti… Dagli Inferi. La nostra composizione materiale è mutata solo dal punto di vista anagrafico, ma non in ideali, coerenza e spiritualità. Ci definiamo in egual misura Nera Tradizione in processo.

Come Imago Mortis vi sentite parte di una scena black metal o ritenete di essere autonomi, non cercando contatti o sodalizi con altre band?

Conserviamo ed omaggiamo vecchie e nuove oscure confraternite con la Nera scena nazionale ed internazionale ormai da tempi lontani… E così sarà nei giorni a venire.

Intervista Imago Mortis, Abibial

Il vostro precedente album, “Una Foresta Dimenticata”, di ambientazione piuttosto panteistica, può avere un legame concettuale con “Ars Obscura” nonostante la diversità dei temi trattati?

Credo che il legame e la continuità con “Una Foresta Dimenticata” sia correlato al percorso esoterico ed exoterico inserito nel nostro contesto territoriale. Con “Una Foresta Dimenticata” decidemmo di lasciar parlare il freddo vento delle nostre vallate e narrare le antiche storie dei focolari, trascinando i viandanti verso il campo dei perduti… Con “Ars Obscura” ciò che precedentemente fu sussurrato si è tramutato in voce inequivocabile.

“Ars Obscura” ha un feeling estremamente oscuro ma una produzione eccellente. E’ definitivamente tramontata l’era del black metal low-fi?

“Ars Obscura” sotto l’aspetto sonoro rappresenta un equilibrato compromesso tra vecchie sonorità black metal e gli strumenti odierni destinati all’incisione. Presumo che sotto il segno delle nuove lune la strada sarà questa…

Intervista Imago Mortis, Abibial

Contrariamente ad altri progetti black metal, gli Imago Mortis hanno cominciato sin da subito con i live. Proprio in questo periodo avete altre date di prestigio, dai Negura Bunget al Black Lake Metal Fest. Cosa volete comunicare dal vivo e quali sono state finora le date che vi hanno maggiormente soddisfatto?

L’esibizione significa per noi concelebrare un rituale arcano con gli adepti. Da questo contesto di aurea misterica e mistica la nostra anima esce appagata e rigenerata, come se una comunione sacrilega si fosse liberata nell’aria e avesse profumato i sensi… Penso che le esibizioni con gli Arghoslent e i Celestia siano state quelle che abbiano meglio interpretato questo antico spirito.

Nel vostro nuovo album ci sono brani in italiano, in latino, in dialetto (“Cassa Morta”) e addirittura uno (“1330”) che riprende un’antica ballata bergamasca. Che commenti avete avuto, in Italia e all’estero, sulla vostra scelta di cantare in italiano (o lingue diciamo “affini”)?

L’utilizzo delle nostre lingue è stato molto apprezzato sia in Italia che all’estero. Questo aspetto viene celebrato come pregio e capacità espressiva anziché limite.

Intervista Imago Mortis, Abibial

Le vostre tematiche, specialmente in “Ars Obscura”, sono molto artistiche, direi anche profonde e ricercate. Non avete paura che possano venire colte solo superficialmente da una certa schiera di ascoltatori poco attenti?

E’ una questione che non ci siamo mai posti… Pensiamo solo che la tradizione magica ed esoterica insegni che solo in pochi possono essere iniziati ai misteri della vita e della morte, chi avrà l’accortezza saprà cogliere… Chi non la possiede sazierà solamente la sua fame materiale.

Vorrei un vostro commento anche sull’artwork. E’ molto oscuro, mi pare di intravedere in esso anche la famosa maschera del “medico della peste”. Come è stato scelto e cosa vuole rappresentare?

La copertina dello slip case è un particolare dell’affresco de “Il Trionfo Della Morte” sito in Clusone (Bergamo) – Valle Seriana. Trattasi di una processione penitenziale dell’ordine monastico dei Disciplini per scongiurare le afflizioni della pestilenza. La scelta è ricaduta su questa opera innanzitutto per ovvi motivi d’amor territoriale, ma soprattutto per rappresentare attraverso l’iconografia l’oscuro legame tra Spiritualità e Morte, i suoi fascini ed i suoi incomprensibili rituali…

Intervista Imago Mortis, Abibial

I vostri album sono sempre stati in edizioni limitate, a volte addirittura limitatissime (leggo di “Danza Macabra del 1999 stampato in trentatrè copie). La Drakkar Productions ha ristampato “Mors Triumphalis” del 2001. Sono previste altre ristampe, in particolare dei prodotti esauriti? Avete intenzione di continuare con questa volontà?

No, per il momento non sono previste altre ristampe di vecchio materiale. Preferiamo non sbilanciarci sul futuro, esso è Fato e come tale lo accettiamo…

L’intervista è finita! A voi l’ultima parola e grazie per la vostra disponibilità! In bocca al lupo per “Ars Obscura”!

Siamo noi a ringraziarvi per lo spazio concessoci, lascio ai lettori i nostri contatti www.imagomortis.net – www.myspace.com/imagomortis94. Taceant Colloquia. Effugiat Risus. Hic Locus Est Ubi Mors Gaudet Succurrere Vitae.

Sito ufficiale: www.imagomortis.net
Myspace: www.myspace.com/imagomortis94

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