Tristania (Mariangela Demurtas)


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Intervista Tristania, Mariangela Demurtas

Dalla calda Sardegna alla fredda Norvegia per inseguire i propri sogni in nome dell’heavy metal. Quanti sarebbero realmente disposti ad affrontare un passo del genere? La nostra Mary Demurtas l’ha fatto e da qualche anno è la nuova cantante dei Tristania, con i quali ha già cominciato a collaborare anche in fase compositiva nell’ultimo “Rubicon”. In attesa di poterla incontrare dal vivo su qualche palco italiano ecco a voi la nostra chiacchierata.

Ciao Mary, è un vero piacere poterti ospitare sulle pagine di EntrateParallele. Partirei con il chiederti come sei diventata cantante dei Tristania: le news parlavano di molte candidate e la selezione è andata avanti per diversi mesi, mi pare di ricordare.

Ciao!! E’ un piacere anche per me!! Sapevo dai ragazzi che a partecipare vi erano diverse candidate. Nel febbraio 2007 un’amica mi fece notare che i Tristania erano alla ricerca di una cantante, cosicchè mi feci avanti spedendo una demo e fortunatamente dopo qualche mese, nel luglio 2007, ricevetti una proposta dalla band.

Quali sono state le tue esperienze prima dei Tristania? Leggo che ne hai avute anche in campo metal, prima i Reel Fiction e successivamente gli Alight.

La mia prima esperienza con un gruppo metal è stata quella dei Reel Fiction, una band già attiva da anni prima che entrassi io. Insieme registrammo una demo di quattro pezzi in Germania, prodotta dal chitarrista degli Helloween Sasha Gerstner. Mi ricordo che fu un’esperienza molto positiva, dalla quale imparai tanto. Ci separammo nel 2004. Al momento avevo cominciato a collaborare anche con un’altra band di Bolzano (Alight), prima per un paio di concerti in Alto Adige e poi per la registrazione di un cd, che non venne realizzato perchè entrai a far parte dei Tristania. Penso che quei pezzi siano stati registrati dopo con una nuova cantante, mi sembra giusto visto che non potevo dare più la mia disponibiità. L’esperienza con gli Alight è stata comunque parecchio breve.

Ti hanno chiesto (o è mai stata tua intenzione) di avvicinarti allo stile di canto di Vibeke o ti sei mossa sempre in completa autonomia?

Avevo già detto ai ragazzi che avevo il mio proprio stile e le mie idee e che se avessimo cominciato assieme volevo continuare ad essere me stessa. I ragazzi hanno apprezzato il mio modo di essere e non fu difficile, visto che la loro intenzione era quella di rinfrescare il suono.

In “Rubicon” hai partecipato alla scrittura di diversi brani e anche del testo di “The Passing”, sempre in compagnia degli altri membri della band. Come ti sei trovata?

Io mi trovo sempre molto bene a lavorare con diversi artisti, purchè siano capaci e appassionati, e che abbiano un’apertura mentale musicalmente ampia. Io ho sempre lavorato nelle parti melodiche vocali e partecipato a qualche testo, come quelli di “The Passing” e “Protection”. E’ la prima volta che scrivo per un genere come il gothic metal, ma mi trovo bene!

Ho definito “Rubicon” un album di transizione tra il passato e il futuro dei Tristania, può sembrare così anche a te o a tuo parere la direzione futura è già presa e questo è già il primo capitolo di questa nuova era?

Condivido la definizione di “album di transizione tra passato e futuro della band”. Con l’uscita di Vibeke i Tristania hanno deciso di rinfrescare il suono e rinnovare lo stile, introducendo un cantato più diretto ed aggressivo, ma sempre melodico e con un accento malinconico. Penso che i Tristania abbiano ormai cambiato volto, non solo perchè molti componenti sono cambiati all’interno della formazione, ma anche per la presenza on stage e per il look.

Qual è il tuo concetto di “gothic metal”? Lo senti vicino a quello dei primi gruppi come Paradise Lost, Katatonia, Tiamat o a quello venuto fuori dopo, principalmente con voce femminile, come quello di Nightwish, Epica, After Forever, Within Temptation, ecc. ?

Katatonia, Tiamat e Paradise Lost sono tra le mie band preferite, ma si differenziano dallo stile di Nightwish o Epica, poichè questi ultimi hanno la voce femminile in stile operatico; tutti questi gruppi fanno parte del genere, indipendentemente dai gusti non si può dire che uno sia più gotico dell’altro.

Intervista Tristania, Mariangela Demurtas

Ho una grande curiosità: in Italia si guarda sempre con molta ammirazione al metal estero, anche perchè tanti musicisti fuori dal nostro Paese vivono di musica. E’ anche il tuo caso? Da quando sei cantante dei Tristania è cambiato qualcosa nella tua vita in questo senso?

Io ho anche un altro lavoro al momento, e fino ad ora ho sempre dovuto lavorare, visto che il disco è uscito solo lo scorso agosto! Magari più in là le cose cambieranno in positivo…

Ho letto in altre interviste che ti sei trasferita in Norvegia. Come va la vita lì? Penso che per una ragazza della Sardegna debba essere un vero trauma!

In effetti lo è! Non è stato semplice, le due culture sono completamente diverse. A parte la lingua, bisogna fare i conti anche con lo stile di vita, i ritmi, le abitudini, il clima e vari altri aspetti. Mi mancano tanto il sole, il contatto umano e la vivacità tipica mediterranea.

Se non sbaglio hai preso il posto di Vibeke già dopo l’uscita di “Illumination”, quindi già dal tour relativo all’album. Hai avuto un’emozione particolare nel salire sul palco alla prima data ufficiale? Ti ricordi dove è stata e quali sono state le tue impressioni?

La prima data è stata a Kiev, in Ucraina. Ero emozionata, certo, visto che non ero ancora abituata alla nuova band, specie sul palco. Alla fine credo di essermela cavata bene e di non aver mostrato paura o indecisione, quindi ho comunque conservato un ricordo molto positivo.

Intervista Tristania, Mariangela Demurtas

Siete partiti per un nuovo tour immediatamente dopo l’uscita di “Rubicon”, senza però toccare l’Italia. E’ prevista un’altra parte di tour in primavera?

Ancora per l’Italia non è previsto nulla, ma io lo spero e mi auguro di suonare in casa al più presto. Credo che molti italiani ancora non mi conoscano e per me sarebbe un onore sentirmi supportata dal mio Paese!

Sei messa in bella mostra sulla copertina di “Rubicon”. I cantanti di per sè attirano molto l’attenzione, è innegabile poi che una cantante donna, specialmente in ambito metal (musica generalmente preferita dai maschietti) sia messa ancora di più in evidenza. Vorrei sapere se ti senti al centro dell’attenzione nella band e se il fatto di essere una donna ti ha mai messo in difficoltà nell’ambito della tua carriera artistica.

Essere donna in questo ambiente non è semplice. Un artista è un’anima sensibile indipendentemente dal genere, dal sesso o dagli interessi. Io quando canto sento in me una coscienza artistica, un impulso di vita, una voglia di esprimere il mio stato d’animo, la voglia di comunicare, la mia aggressività, la mia donna, il mio uomo, una bambina, il mio io… E siamo tutti così diversi… Le esperienze diverse fanno persone diverse. A me piace stare al centro dell’attenzione, scelgo il palco come luogo dove esprimere al massimo la mia passione, è il mio luogo ideale e lo è sempre stato. Non mi interessano le considerazioni banali e maschiliste della gente ignorante, io se vogliono le palle le so pure mostrare.

Intervista Tristania, Mariangela Demurtas

Chi è Mariangela Demurtas fuori dai Tristania? Quali sono i tuoi artisti preferiti, che libri leggi, che film guardi, come trascorri le tue giornate?

Sorrido… Premetto di non essere mai stata una fan di nessuno. Strano ma vero, ci sono artisti che mi piacciono di più, altri che mi piacciono di meno o per niente. Mi hanno sempre attirato le grandi personalità, le persone sensibili, le persone speciali, quelle uniche e inimitabili: Lisa Dalbello, Diamanda Galas, Skin, PJ Harvey, Nikka Costa, Elisa, Tracy Chapman, Edith Piaf e anche Jeff Buckley, Chris Cornell, Ronnie James Dio, Kurt Cobain ecc… Mi piace leggere poesie, da Baudelaire ad autori piu contemporanei come Bukowsky, poi Maya Angelou. Mi piace la filosofia, Nietzsche come preferito… Mi piacciono autori come Kundera (“L’Insostenibile Leggerezza Dell’Essere”), ma anche la letteratura russa (Dostojevskyi, Tolstoj, ecc..) e Kerouak per l’americana. Mi piace correre e fare sport. Sin da quando ero piccola ho sempre praticato diverse specialità: judo, pallavolo, lancio del peso, atletica… Ultimamente facevo aerobica, ma a dire la verità mi piace molto ballare. Se avessi tempo farei danza contemporanea o moderna. Inoltre cerco di praticare la cithara se possibile tutti i giorni.

Non sapendo cosa fosse la “cithara” abbiamo prima pensato ad un errore di battitura, ma poi abbiamo scoperto che trattasi di un antico strumento a corde.

L’intervista è finita, ti ringrazio per la disponibilità, a te l’ultima parola e da parte nostra un “arrivederci in Italia”!

Ciao ragazzi, grazie alla vostra intervista ho resuscitato il mio italiano!!! Eheh!! Invitateci a venire in Italia, così ci vediamo presto!!! Felice anno nuovo anche se in ritardo!!!! Bacioni!!

Sito ufficiale: www.tristania.com
Myspace: www.myspace.com/tristania
Recensione di “Rubicon” su EP qui

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