Silver Lake


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Intervista Silver Lake

Sono usciti da poco con il debut album omonimo per SG Records, ma non si può certo dire che i Silver Lake siano musicisti alle prime armi. Dalla loro nascita fino alle previsioni future ecco di seguito quello che la band ci ha raccontato:

Direi di cominciare dalla storia dei Silver Lake: uscite con il primo album ma se non sbaglio siete attivi da diversi anni. Ci potete riassumere la vostra biografia?

Riccardo: I Silver Lake nascono nel 2007 dalle ceneri degli Exodia, una cover band fondata da me e Giovanni nel 2003. Dopo anni passati a suonare cover abbiamo sentito la necessità di creare qualcosa di nostro, così ci siamo presi il tempo necessario per scrivere musica inedita con il fine di realizzare un disco. Nel frattempo abbiamo cambiato diversi membri della lineup, cosa che ha rallentato i tempi di composizione (sai, ognuno contribuisce a modo suo nel songwriting) e infine abbiamo cambiato anche il nome della band, da Exodia a Silver Lake.

Come definireste il vostro genere? Da quali gruppi vi sentite influenzati?

Giovanni: Definire il proprio genere per un musicista non è mai semplice, però credo possiamo rientrare sotto l’etichetta di “band prog metal”, anche se nel disco è presente una palese influenza AOR, o “rock americano” per intenderci! Per quanto riguarda le influenze sono sicuramente tante, a partire chiaramente dai gruppi che per anni abbiamo coverizzato: Dream Theater, Pain Of Salvation, Fates Warning, Europe, Whitesnake ecc., ma possiamo assicurarti che nel disco si trovano arrangiamenti corali o scelte armoniche e melodiche che spesso sforano anche da quello che è l’ambito metal. Insomma, siamo dei metallari senza paraocchi.

Intervista Silver Lake

Nel vostro album c’è un brano (“Life”) scritto ed interpretato da voi assieme a Michele Luppi. Com’è avvenuta la collaborazione con lui?

Davide: Volete sapere come è andata realmente?!? Una sera dopo un suo concerto lo abbiamo seguito sino a casa, poi proprio mentre infilava la chiave nel portone lo abbiamo aggredito e minacciato di morte, così ha accettato di duettare in un brano…
… Dite la verità, ci avete creduto eh? Ormai conosciamo Michele da diversi anni, da quando ancora i Silver Lake non esistevano. Lui è una persona davvero squisita, sincera e disponibile, e quando gli abbiamo mostrato il nostro progetto e gli abbiamo proposto di produrre le voci del disco lui s’è dimostrato eccitatissimo. Ovviamente ha voluto ascoltare attentamente la pre-produzione prima di darci la conferma definitiva. Chiedergli di cantare in un pezzo è venuto spontaneo, poichè con lui è facile instaurare un rapporto speciale.
Così, dopo aver assistito ad un suo concerto abbiamo fatto una piccola riunione per decidere come impostare il lavoro e tra una chiacchiera e l’altra gli abbiamo chiesto se avrebbe voluto cantare in un pezzo. È stato lui che, dopo aver accettato, ha scelto di cantare in “Life”, chiedendo di poter mettere anche mano allo spartito. Poi lo abbiamo fatto cantare anche nei cori di “Slave To The Grind”. Approfitto di questa domanda per aggiungere anche che sempre Michele ci ha consigliato di rivolgerci a Leonardo “Big Leo” Baricordi per il narrato nella canzone “Help Me To Fight The Rain” e proprio Leo, con la sua pronuncia perfetta e il suo timbro caldo e possente, ha dato un grande valore aggiunto al brano.

Qual è il vostro brano preferito? Ce n’è uno a cui vi sentite più legati?

Luigi: Bella domanda!! A me personalmente piace molto “Holy Affinity”, perchè è il brano in cui sono riuscito a dare maggior espressività al mio strumento; lo ritengo il più potente ed intenso sia a livello ritmico che emotivo. Più in generale, tutta la band è maggiormente affezionata a “Before The Storm”, perchè è stato il primo pezzo che abbiamo scritto, la canzone che in qualche modo ha segnato la svolta nella storia dei Silver Lake. È chiaro che ognuno ha le sue preferenze, ma a livello affettivo scegliamo dunque “Before The Storm”.

Cosa vi piacerebbe leggere nelle recensioni che seguiranno l’uscita di “Silver Lake”?

Andrea: La cosa che più desideriamo è che il nostro messaggio e la nostra musica vengano codificati correttamente. Ci piacerebbe sapere che la gente ci riconosce negli ideali che proponiamo, nell’importanza delle melodie e dei testi prima che nei valori prettamente tecnici e virtuosi. Vorremmo quindi essere apprezzati per ciò in cui abbiamo creduto dal momento in cui abbiamo deciso di scrivere la nostra musica.

Intervista Silver Lake

Di che cosa parlano i testi di “Silver Lake”? Mi pare che siate attratti dalla vita di ogni giorno e dai sentimenti.

Davide: A volte, sopratutto nel progressive, si tende a dare più valore al “gesto tecnico”, trascurando l’importanza che ricopre il testo all’interno della canzone. Noi abbiamo cercato di curare in modo maniacale la scelta di ogni singola parola ed il suo suono, per far coincidere l’espressività del cantato con il messaggio che volevamo trasmettere in ogni canzone. Trovare il giusto equilibrio tra suono, ritmica e significato è probabilmente la chiave di volta per un testo ben riuscito.
Quanto ai significati abbiamo scelto di puntare, come dicevi tu, sulla vita di tutti i giorni, sui sogni e sui desideri, sulle paure, sui viaggi introspettivi e sulla ricerca di Dio. Ma nel quotidiano ci sono momenti in cui regna anche la voglia di non inginocchiarsi e di ribellarsi, e la cover “Slave To The Grind” parla proprio di questo.

Vorrei che mi diceste una parola anche sulla scelta dell’artwork: così a prima vista può sembrare un disco progressive.

Davide: Sì, l’intero artwork del disco è stato curato da noi perchè avevamo finito i soldi e non potevamo permetterci un grafico professionista!
…Sto di nuovo scherzando! La verità è che non volevamo fare la solita front-cover magari bella esteticamente ma priva di significato. Abbiamo così scelto questa soluzione, perchè rispecchia in pieno le tematiche affrontate nelle nostre canzoni. SG Records ci ha fortunatamente aiutato ad aggiustare gli ultimi dettagli. Ogni elemento dell’artwork di “Silver Lake” rappresenta metaforicamente qualcosa che tocca da vicino la profondità umana, per noi fonte d’ispirazione per testi e musiche. Nella copertina c’è la riva di un lago di cui non si vedono gli argini e ipoteticamente potrebbe non avere fine; c’è l’occhio di una ragazza, in cui riconosciamo la profondità umana; due fulmini, la luna, delle nuvole e una nebulosa, che danno l’idea di spazi infiniti. Sono immagini in cui ognuno può trovare i suoi significati.

E’ presente nel vostro album una cover degli Skid Row: come mai? Non è esattamente il genere che suonate.

Luigi: La scelta è avvenuta più che altro per il significato della canzone: infatti, per completare l’album mancava un testo come quello di “Slave To The Grind”, che riprende un certo tipo di problematiche. Una volta avvenuta la scelta abbiamo provato anche a “farla nostra”, lavorando sull’arrangiamento e potenziandola a più non posso. Abbiamo cercato di riarrangiarla in modo molto più power, con un veloce tappeto di batteria e con l’aggiunta di una tastiera aggressiva e acida quanto basta per aumentare la “spinta” emotiva del brano. Comunque, dal momento stesso in cui abbiamo deciso di incidere un disco abbiamo tutti concordato con il voler inserire una cover e inizialmente la scelta non ricadeva su “Slave To The Grind”. Poi dopo lunghe discussioni, cazzotti e votazioni, abbiamo tutti concordato per questo cavallo di battaglia degli Skid Row.

Giovanni: Ammetto che sulla scelta della cover avevo qualche timore, dovuta dal fatto che la versione originale di “Slave To The Grind” è a dir poco favolosa e chiaramente se ti sbilanci a rifare un pezzo così il confronto è inevitabile. Questa non sempre può risultare una cosa positiva! Però fortunatamente dalle recensioni uscite stiamo notando che è piaciuta, inutile dire che siamo molto felici!!

Luigi: … E poi non abbiamo ricevuto nessuna denuncia o lettera da parte degli avvocati degli Skid Row, forse sarà piaciuta anche a loro, e magari anche al grande Baz…

Intervista Silver Lake

Trovandovi di fronte al vostro debut album, lo vedete come un punto di inizio o come il termine di qualcosa?

Riccardo: Un debut album è certamente un punto di inizio, anzi possiamo dire che nonostante il disco sia appena uscito noi siamo già al lavoro su pezzi nuovi! Quindi con “Silver Lake” non termina assolutamente nulla. Al massimo, se proprio dobbiamo trovare una cosa che è davvero finita, è il timore di mettersi in gioco.

Una volta terminato l’album è arrivato il contratto con SG Records. Come siete arrivati alla firma?

Giovanni: Una volta che siamo usciti dal Fear Studio abbiamo spedito una preview del disco appena sfornato a SG Records, perchè avevamo sentito parlare molto bene di questa realtà indipendente. L’etichetta si è subito mostrata molto interessata alla nostra musica e ci ha proposto concretamente un contratto che rispecchiava in pieno quello che stavamo cercando.
Ci sentiamo davvero fortunati a lavorare con SG Records, nel loro staff abbiamo trovato persone del settore davvero competenti e preparate.

Come vanno le cose in sede live? Riuscite a trovare delle date nella vostra zona?

Andrea: Dobbiamo essere sinceri: nella nostra zona, in provincia di Rimini, le opportunità per suonare live non sono tantissime. Ma noi prima dell’uscita del disco abbiamo fatto un concerto di prova per testare la resa dei pezzi in sede live. Piano piano stiamo costruendo il nostro calendario di date, sia nella zona che fuori, ma ora per scaramanzia non diciamo nulla, perchè se tutto va come deve andare il futuro riserverà delle sorprese.

Intervista Silver Lake

Che progetti avete per il futuro? Concerti imminenti, un video, stesura di nuovi brani, ecc.

Giovanni: Di progetti per il futuro ne abbiamo quanti ne vuoi!! Per quanto riguarda la stesura di pezzi nuovi siamo già all’opera su diverse idee. Siamo anche intenzionati a registrare un video, in un futuro non troppo lontano, ma per ora la nostra esigenza fondamentale rimane il live. Ciò a cui teniamo maggiormente è il muoverci con criterio, seguire il nesso logico con cui abbiamo registrato il disco. Non vogliamo accelerare i tempi e fare cose mediocri, ci teniamo che ogni attività, dal video alle registrazioni sino anche alle performance live, sia curata nel dettaglio. Un lavoro senza dettagli che spiccano rimane sempre un lavoro qualunque. Tutto deve essere perfetto, per riuscire in questo servono tempo e dedizione e noi ne abbiamo a volontà.

Ok ragazzi, l’intervista è finita, a voi l’ultima parola, chiudete come volete e grazie per il vostro tempo!

Davide: I primi che ci teniamo a salutare siete voi di Entrate Parallele e tutti i lettori che vi seguono ogni giorno!
Ringraziamo tutte quelle persone che credono in noi e anche quelle che ci credono un po’ meno! Invitiamo a seguirci nei nostri live e sui nostri spazi web: ci trovate all’indirizzo www.silverlake5.com, sulla nostra pagina di Facebook (Silver Lake) e su quella di Twitter (silverlake5)!
…E mi raccomando ragazzi: SOSTENIAMO LA MUSICA INEDITA!

Sito ufficiale: www.silverlake5.com
Myspace: www.myspace.com/silverlake5
Recensione di “Silver Lake” su EP qui

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