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Con “Angel Secret Masquerade”, i Dark Horizon hanno dato alle stampe uno dei migliori album in ambito heavy metal melodico pubblicati nel corso del 2010. Dopo aver ritrovato la band in ottima forma sul palco dello sfortunato “Metal Brigade” (festival andato in scena per pochi intimi in quel di Pavia) ed esserci occupati del loro terzo album, non potevamo che chiudere il cerchio con un’intervista al tastierista Alessandro Battini che ci ha guidato attraverso passato, presente e futuro dei Dark Horizon, regalandoci in chiusura un bel consiglio… eno-gastronomico!
Ciao Alessandro, benvenuto su www.entrateparallele.it! Dunque, “Angel Secret Masquerade” è uscito da un po’ di tempo ormai, ti va di raccontarci come è stato accolto, sia in Italia che all’estero, e come sta andando? Siete soddisfatti di quanto raccolto sinora?
Ciao Gianluca, un saluto a tutti i lettori di EntrateParallele.it! I responsi relativi all’uscita del disco sono stati molto positivi da parte degli addetti ai lavori, le recensioni hanno messo in evidenza aspetti della nostra musica che volevamo emergessero ed in alcuni casi hanno colto alcune sfumature che denotano un ascolto attento di “Angel Secret Masquerade”. Ciò che più conta, comunque, sono tutti i feedback ed i complimenti ricevuti dai fan di vecchia data che seguono i Dark Horizon ormai da tempo. A livello di vendite non ci possiamo lamentare, anche se siamo ovviamente lontanissimi dalle cifre che giravano una decina di anni fa per il nostro genere.
“Angel Secret Masquerade” arriva a sei anni di distanza dal precedente “Dark Light’s Shades”: come mai è trascorso tutto questo tempo tra un album e l’altro?
Per una band come la nostra, che non vive solo di musica, si tratta di tempi di normale gestazione per completare tutto nel migliore dei modi. La stesura dei brani che vanno a comporre “Angel Secret Masquerade” è durata un anno ed è iniziata nel 2006, al termine della promozione di “Dark Light’s Shades” che ci ha visti impegnati in due tour in terra tedesca ed in importanti live di supporto a band come Royal Hunt, Grave Digger, Rebellion, Chinchilla. Alla fine del 2007 siamo andati ai Finnvox, ad Helsinki, a registrare l’album, che è stato completato l’anno seguente in Italia con l’aggiunta di un quartetto d’archi e di un violino solista in fase di arrangiamento. Nel 2009 è stata poi la volta del mastering sempre ai Finnvox, per mano del grande Mikka Jussila. Come puoi vedere di tempo ne è passato, ma non siamo rimasti con le mani in mano.
Parlando della lavorazione di “Angel Secret Masquerade”, avete eseguito il mixaggio dei brani qui in Italia, mentre per quanto riguarda registrazioni e mastering avete deciso di espatriare affidandovi ai noti Finnvox Studios. Vuoi raccontarci un po’ più nel dettaglio come si sono svolti i lavori? Che cosa vi ha lasciato, come musicisti e come persone, l’esperienza Finnvox?
Al termine della stesura delle canzoni di “Angel Secret Masquerade” ci siamo interrogati su come dovessero suonare e dopo un confronto siamo stati dell’idea che lo studio di Helsinki avrebbe permesso una resa perfetta. Abbiamo preso l’aereo per la Finlandia e siamo partiti alla volta dei Finnvox. Ed appena varcate le porte dello studio ci si è aperto di fronte un mondo fantastico! Al di là dei macchinari all’avanguardia e della struttura immersa in un bosco altamente suggestivo, è stato costruttivo e formativo confrontarsi con grandi professionisti come Arto Tuunela, produttore di HIM, che ci ha seguito all’inizio dei lavori, o lo stesso Mikka Jussila, sempre prodigo di consigli. E poi ci sono stati i momenti di contorno che ricorderemo per sempre: quando ci siamo messi ai fornelli preparando la pasta italiana per tutti, le lunghe passeggiate per scaricare la tensione delle registrazioni, i caffè bevuti ai divanetti dello studio tra i dischi d’oro conquistati da Stratovarius, Nightwish e… il cd solista di David Hasseloff di Supercar e Baywatch! E comunque essere la prima band italiana a registrare ai Finnvox è per noi motivo di grande orgoglio!
Se non erro, il contatto con Underground Symphony è successivo al completamento dei brani. Vorrei sapere come vi siete regolati per la ricerca dell’etichetta e se avete ricevuto un buon numero di proposte oltre ai motivi che vi hanno portato, alla fine, a scegliere l’etichetta piemontese!
Le proposte non sono mancate, ma abbiamo notato in generale una certa tendenza da parte delle label ad approfittarsi delle band, vista la crisi del disco. Le etichette faticano a sopravvivere, quindi chiedono spesso ai gruppi di comprare da contratto tante copie per vedersi pubblicato il disco, oltre ovviamente a dover presentare un master già completato ed interamente autoprodotto. In questo modo i boss delle label non si prendono un minimo di rischio ed a rimetterci a livello economico sono solo i musicisti. Con l’Underground Symphony, invece, è stato un venirsi incontro a vicenda, in modo tale che il rapporto di collaborazione fosse ben bilanciato e dopo pochissimo tempo il disco ha visto la luce. Inoltre con Maurizio Chiarello c’è un’amicizia profonda, che ci lega fin dai tempi del nostro primo demo “Legend In Opera” ed è stato un piacere anche a livello umano riprendere a collaborare con lui.
Quando si acquista un cd, il primo impatto è con l’artwork: quello di “Angel Secret Masquerade” è molto bello, vuoi spendere qualche parola per raccontarci chi è l’autore e come si lega con i brani?
L’autore della copertina è Ricky Andreoni, famoso grafico che ha già lavorato in passato con diverse band italiane e non, mentre il booklet è stato curato dall’agenzia Cloud Constructor Design. Il significato della cover, che raffigura una maschera ed un cavallo alato, è presto detto: è davvero così angelico il mondo che stiamo vivendo o vi è un misterioso architetto che riesce a tessere trame tali da rendere l’essenziale invisibile agli occhi? Il tutto si lega sottilmente alle tematiche delle song dell’album. Il digipack, invece, è un trademark dell’Underground Symphony e rende il prodotto ancora più di classe.
Sono rimasto molto colpito dalla qualità della musica contenuta nell’album: ho indicato la vostra proposta come “..un raffinato e personale heavy metal ad alto tasso melodico, in cui converge una buona quantità di hard rock”. Penso che i vostri pezzi siano molto eleganti e ricercati, ma contemporaneamente sono graffianti ed energici: qual è il tuo parere? C’è qualche altro aspetto che ci tieni a sottolineare?
Abbiamo cercato di convergere nelle dieci song di “Angel Secret Masquerade” tutte quelle che sono le peculiarità della musica dei Dark Horizon, che si basa su riffing di matrice metal, ma che fa delle melodie uno dei propri punti di forza. L’attitudine di Roberto nelle vocals rende il tutto vicino all’hard rock e gli arrangiamenti creano a nostro parere un’aura molto raffinata ed un atmosfera elegante. Siamo soddisfatti che questo aspetto sia emerso più o meno sempre in fase di recensione, perché significa che abbiamo colto nel segno, riuscendo a comporre canzoni dotate di melodie immediate, ma non per questo scontate. Il resto poi lo fa la musica d’insieme.
A tal proposito, come nasce una vostra canzone? Dalla prima idea al pezzo completo, ci racconti come si procede in casa Dark Horizon?
Siamo un band piuttosto lenta in fase compositiva, perché cerchiamo sempre di scrivere insieme. Non c’è un leader vero e proprio che porta in sala prove la canzone pronta, ma si parte da singole session in cui la chitarra, il piano, la voce, un ritmo di batteria, introducono una bozza di idea, che viene poi sviluppata grazie all’ausilio di tutti i componenti. Nasce così il cuore della canzone, che viene registrata in una sorta di provino e corretto di volta in volta con arrangiamenti, cori, assoli. Ma il punto finale non viene mai messo fino a che non si registra il disco, perché alcuni spunti di “Angel Secret Masquerade” sono stati creati direttamente in studio ad Helsinki.
Per quanto riguarda i testi invece? Soprattutto in riferimento ad “Angel Secret Masquerade”, quali temi avete trattato e come li avete scelti?
Se in “Dark Light’s Shades” i testi erano più legati a tematiche storiche, questa volta Roberto (che è l’autore di tutti i testi) ha tratto ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalle problematiche che attanagliano l’umanità, ma anche dei grandi dubbi dell’uomo e del vivere quotidiano. C’è all’interno di “Angel Secret Masquerade” un filo conduttore che lega i testi, anche se non si tratta di un concept, ed un pessimismo di fondo, ma che racchiude in sé anche una luce in fondo al tunnel. Se in “Where Have The Angels Gone”, ci chiediamo che fine abbiano fatto gli angeli in un mondo vuoto e arido come quello attuale, in “Age Of The Light” cerchiamo di lasciare un’ancora di salvezza alla nostra società. In una realtà fatta di guerre, solitudine, sofferenze, dove ognuno è disposto a superare il prossimo con bugie ed inganni per avere la meglio, auspichiamo l’intervento di un’entità superiore che ci aiuti a livello spirituale e ci indichi la strada da seguire.
Dovendo scegliere uno ed un solo pezzo da “Angel Secret Masquerade”, a caldo citerei l’irresistibile “The Age Of The Light”. Tra i riscontri ottenuti fino ad ora, c’è un pezzo in particolare che ha riscosso i maggiori consensi tra fans e critica?
Diciamo che non abbiamo ricevuto riscontri omogenei e questo non può che farci piacere, perché significa che nell’album non sono finiti filler né brani con una marcia in meno rispetto ad altri. Chi preferisce le atmosfere hard rock ha apprezzato “Age Of The Light”, chi si ciba di pane e power ha dato il proprio voto a “Battle Rages On”, chi invece predilige atmosfere più cupe ha amato alla follia “End Of The Days”. Probabilmente non c’è un solo pezzo che ci rappresenta, perché i Dark Horizon abbracciano tante sfaccettature di un genere come il metal melodico.
“Angel Secret Masquerade” è il vostro terzo full lenght: vuoi indicare le maggiori differenze tra questo album ed i precedenti “Dark Light’s Shades” e “Son Of Gods”?
Sono trascorsi dieci anni dalla pubblicazione di “Son Of Gods” e ne è passata di acqua sotto i ponti. Il primo album conteneva otto brani di power metal sinfonico e rappresentava l’attestato d’amore da parte di ragazzi di vent’anni per il proprio genere preferito. Dietro al microfono c’era un altro vocalist ed il modo di comporre era ovviamente diverso, ma non ci sentiamo di rinnegare nulla del nostro passato. Quello che siamo ora lo dobbiamo anche al nostro primo album. “Dark Light’s Shades” vede la presenza di Roberto alle voci ed il suo ingresso nei Dark Horizon ha conferito una marcia in più in fase di songwriting. C’è stata la collaborazione con Sascha Paeth e il passaggio ad un metal melodico maggiormente raffinato, più vicino se vogliamo al sound dei Kamelot. L’ultimo nato, “Angel Secret Masquerade”, rappresenta l’ulteriore passo in avanti della nostra musica, dove è presente comunque il nostro marchio di fabbrica, rappresentato dalla melodia, assieme alla cura negli arrangiamenti e a ritmiche variegate e possenti.
Passiamo al fronte live e guardiamo ancora al passato, anche se recente: ripensando al Metal Brigade di Pavia, ti sei fatto un’idea sui possibili motivi per cui un festival con così tanti gruppi interessanti è stato snobbato dal pubblico? Più in generale, come vanno le cose in ambito concerti per i Dark Horizon? Cosa deve aspettarsi chi viene a vedervi on stage?
Innanzitutto bisogna applaudire lo sforzo e la professionalità degli organizzatori, che hanno cercato di portare a Pavia un concetto di festival che ha preso piede da diverso tempo all’estero. Abbiamo partecipato in passato in Germania a show simili al Metal Brigade ed hanno sempre avuto un grosso riscontro di pubblico, nonostante non suonassero i big della scena. In Italia purtroppo la cultura è diversa, c’è il grande appuntamento, il Gods Of Metal, al quale ogni metallaro che si rispetti non può mancare ma, a conti fatti, sono sempre gli stessi gruppi a suonare. Tutto il resto per i fans è roba di poco conto. Dal nostro punto di vista abbiamo deciso di muoverci solo se ne varrà la pena. Sono finiti per noi i tempi dove ci caricavamo gli strumenti in spalla e andavamo a suonare a 300 km da casa per 150 euro. Non perché non ci sia più la passione, semplicemente perché in Italia non c’è la giusta riconoscenza per chi prova a proporre qualcosa di diverso dalle cover ed i locali per la musica dal vivo sono ormai mosche bianche. Torneremo sicuramente in Germania, dove abbiamo un buon seguito e dove ci sono strutture, pubblico e fame di band che propongano del buon heavy metal.
Dopo presente e passato, spostiamoci nel futuro: possiamo aspettarci delle novità dai Dark Horizon, sul breve e sul lungo termine? Svelaci – se vuoi – qualche progetto su cui state lavorando!
In attesa di suonare dal vivo abbiamo iniziato la stesura delle song che andranno a comporre il successore di “Angel Secret Masquerade”. Sono nate buone idee, riff decisi e ritmiche dal sapore maggiormente progheggianti. E non possono mancare ovviamente le melodie che ci hanno sempre contraddistinto. Inoltre è entrato a far parte in pianta stabile dei Dark Horizon Francesco, bassista che ci ha accompagnato già sul palco del Metal Brigade: gli diamo il benvenuto! E per finire, tanto per non farci mancare nulla, per i quindici anni della band che cadono proprio nel 2011 pubblicheremo in edizione speciale e con una nuova veste grafica “Dark Live Shades”, concerto di chiusura del tour di “Dark Light’s Shades” del 2007.
Domanda che esula: le nostre province (Pavia e Piacenza) sono famose per i salumi ed i vini che producono.. mi sembra che ci sia anche un po’ di sana competizione, ma a parte questo, vorresti dare qualche consiglio eno-gastronomico sui prodotti delle nostre zone che più piacciono ad Alessandro Battini? Magari da gustare con “Angel Secret Masquerade” in sottofondo!
Con questa domanda caschi benissimo, perché, oltre ad essere una buona forchetta, adoro mettermi ai fornelli. Sono un estimatore dei risotti, magari conditi con un buon speck delle nostre zone, con l’aggiunta di zucchine e zafferano, per contrapporre sapori forti ad altri più delicati. Vista la raffinatezza di “Angel Secret Masquerade” l’abbinerei idealmente ad un secondo di carne, una tagliata, con il grana della nostra pianura padana e la rucola. Il tutto annaffiato da un barbera, un vino a mio parere molto metal!
Siamo giunti al termine Alessandro: ti ringrazio per la pazienza con cui hai risposto e, come di consueto, lascio a tua completa disposizione questo spazio! Grazie e alla prossima!
Ti ringrazio per lo spazio che hai concesso ai Dark Horizon e l’opportunità che ci hai concesso per approfondire “Angel Secret Masquerade”. Invitiamo tutti gli amanti dell’heavy metal melodico a dare un ascolto ai brani sul nostro myspace e a seguire le prossime mosse della band sulla nostra pagina facebook. Chissà che non ci si incontri prossimamente on stage!
Sito ufficiale: www.darkhorizon.eu
Myspace: www.myspace.com/darkhorizonitaly
Recensione “Angel’s Secret Masquerade” su EP qui
Etichetta Underground Symphony – www.undergroundsymphony.it