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Siamo nel backstage del Petofi Hall a Budapest per intervistare i finlandesi Mikko e Perttu, rispettivamente il batterista ed uno dei tre violoncellisti che già da tempo militano nella band Apocalyptica, la quale ha iniziato un grande tour che li porterà in giro per l’Europa e negli States grazie al loro ultimo successo “7th Symphony”. L’album ha consentito alla band di ottenere proprio qualche settimana fa il riconoscimento come miglior gruppo finlandese all’estero agli Emma Gaala Awards 2011.
E’ Mikko il primo a riceverci il quale ci mette subito a nostro agio e dopo una breve chiacchierata si aggiunge anche Perttu (che incuriosito dalla locandina del concerto appoggiata sul tavolo, inizia a scherzare sul profilo di Eicca nel manifesto) ed insieme iniziamo l’intervista che si è poi trasformata in una chiacchierata con i due carismatici (e simpaticissimi) membri della band.
Siete all’inizio di un lunghissimo tour che vi porterà in Europa e in America. Quali sono le vostre aspettative e come ricevono i due differenti tipi di pubblico la vostra musica?
Mikko: La seconda domanda è più facile… Io penso che la nostra musica sia stata recepita molto bene in tutti e due i Paesi ed è una cosa davvero buona, ovviamente c’è un sacco da divertirsi… ma penso che negli States ci siano ancora molte persone che non ci hanno mai visto perché non abbiamo fatto tour laggiù per così tanto, quindi, per loro sarà ancora più eccitante perché per tanti sarà la prima volta, ma in generale il nuovo album è stato recepito molto bene in tutti e due i Paesi… quindi va bene! Abbiamo iniziato ieri, è stato abbastanza pauroso il primo sound check, perché non abbiamo suonato per due mesi e mezzo, ma già oggi andava molto bene e adesso stiamo davvero meglio!
Il vostro nuovo “7th Symphony” ha riscosso molto successo ed è stato descritto da molti come uno dei lavori più originali e completi della vostra carriera. Come è nata l’idea di questo nuovo album?
(Si guardano, ridono e ridiamo anche noi)
Perttu: Cosa ne pensi? Grazie! Ti siamo grati per questo responso, ovviamente con questo album abbiamo voluto provare nuovi tipi di cose, sensazioni… dopo aver fatto sei album. Per questo abbiamo affrontato la situazione proprio dal punto di partenza della fase di registrazione, non sapevamo come rinnovare ancora una volta la band, poi abbiamo deciso di prendere ispirazione dai nostri live, perché la parte più chiara di questa band nonchè la nostra vera identità si ritrova sulla stage. Volevamo queste sensazioni nell’album e questa è la risposta al perché abbiamo apportato così tante decisioni “coraggiose”, senza pianificare prima di andare in studio, un pò di “jamming” e improvvisazione, anche solo suonare insieme, cercare di catturare le sensazioni “fresche” di quando suoniamo live, impauriti e sotto pressione e… in questo senso penso che ci siamo riusciti perché l’album suona come se fossimo sempre al limite… ahah! Abbiamo avuto tante idee innovative e interessanti e poi abbiamo lavorato insieme con un grandissimo produttore, Joe Barresi, che ha… “le palle”… che “ti prende a calci in culo”, ahah!
Mikko: Io… non c’ero! Ahah!
Perttu: Era in forma, come un vero e proprio membro della band, con tutte le sue idee “pazze”, provava tante cose, scherzavamo un sacco e penso anche che questi tipi di esperimenti, mentre stai registrando, ci abbiano unito ancora di più dopo tutti questi anni ed è davvero bello essere in questo tipo di situazioni…
Mikko: Sì, poi è uno sforzo, richiede davvero tante energie, è vero, ma abbiamo passato più tempo con la band che con le nostre famiglie negli ultimi anni, quindi penso che sia stata una bella cosa e poi abbiamo avuto una bella pausa, ci ha fatto bene e ci siamo divertiti! Suoniamo meglio e stiamo meglio, quindi….
In “7th Symphony” ci sono diversi pezzi, come il primo singolo “End Of Me” che sono stati scritti in collaborazione con artisti molto conosciuti, come sono nate queste collaborazioni e com’è stato lavorare con questi artisti?
Mikko: E’ stato orribile, ci ha fatto schifo lavorare con loro…
Perttu: Sì… Dal primo secondo fino all’ultimo… ahah!
Mikko: Cerchiamo di lavorare con le persone che conosciamo, tutti i cantanti li abbiamo incontrati prima, ma con Gavin ad esempio gli Apocalyptica hanno fatto la versione di “Bush”, nel 1999… è passato tanto tempo, ma per quanto riguarda le altre persone che incontriamo ai concerti ci piace la musica che fanno e per qualche strano motivo iniziamo a fare qualcosa insieme… e ci sono delle canzoni in dei momenti ben precisi delle nostre vite nelle quali tutto funziona a meraviglia…. questo è successo con Brent, Lacey e con Joe Duplantier… Quella volta Eicca andò a Parigi e scrissero insieme…
Tutte le volte cambia il modo di fare le cose, ma noi sentiamo che tutte queste collaborazioni ci hanno aiutato tantissimo a svilupparci musicalmente, perché hai diversi tipi di soluzioni e decisioni quando lavori con altre persone… Abbiamo imparato un sacco da tutti questi incontri e da tutte queste persone.
Questo album, come abbiamo detto, alterna collaborazioni vocali con altre strumentali, in particolare sembra essere particolarmente complesso e articolato, forse leggermente progressive… come è venuta fuori questa scelta?
Mikko: Eravamo abbastanza contenti di “Worlds Collide”, ma abbiamo pensato per “7th Symphony” di spingere noi stessi fino ad essere più coraggiosi, più… “progressive” e audaci quando è il momento di fare delle “instrumental” e volevamo abbandonare tutti questi pezzi tradizionali che non componevamo più, nel senso che… ci deve essere un ritornello, ci deve essere un bridge, ci deve essere un verso… era più un momento in cui volevamo fare “Musica” nel vero senso della parola, senza barriere, e senza restrizioni. Questo ha fatto diventare l’album leggermente “progressive” e ancora, quando facevamo le tracce vocali, eccetto “Bring Them To Light” che è stata fatta da Joe Duplantier, le altre tre le volevamo…. come canzoni pop, in cui ci sono parti come le melodie che ci hanno permesso di separarci in due cose perfettamente diverse.
Parlando dei video: abbiamo notato una certa continuità tra i video rilasciati per “7th Symphony”, ad esempio l’oscura e malinconica figura femminile, seguita spesso da delle ancelle, scenari interni e un grande contrasto tra luci ed ombre, quasi ci fosse una storia da raccontare: c’è un concept dietro tutto questo o sono semplici scelte stilistiche?
Mikko: Sì c’era un concept dietro tutto ciò, mi era venuta l’idea quando stavamo parlando a proposito di fare tre video più un quarto per questo album. Non so se vi ricordate i Daft Punk, fecero una trilogia ai tempi di “One More Time”, contenuto nell’album “Discovery” del 2001. Era un video strutturato come una trilogia con un carattere predominante, non so se ve lo ricordate ma dategli un’occhiata, è davvero bello!
Abbiamo lavorato con Lisa Mann, che è la regista di questi tre video e nel video di “I Don’t Care”. Abbiamo voluto lei perché la sua visione del modo in cui suoniamo e in cui ci esprimiamo è davvero il massimo per noi… Le abbiamo parlato a proposito dei tre video che dovevano essere connessi tra di loro. Non ci sono due storie distinte nei video ma sono tutti connessi tra di loro e girati nello stesso posto e, come hai detto, hanno gli stessi segni caratteristici. La ragazza, la “dark” che è nei video è in qualche modo relazionata alla ragazza che è nella cover dell’album, (la ragazza con le ali) e c’è una sorta di metamorfosi di questa figura femminile, come Lacey, che canta la canzone “Broken Pieces”, poi fa un cameo nel video di “Not Strong Enough”… Questa è l’idea che volevamo per realizzare dei piccoli “film” per i video!
Il nome dell’album ha un certo riferimento al fatto che siete alla vostra settima composizione: come sono cambiate le cose in questi anni, cosa ricordate con più piacere della vostra carriera?
Mikko: Cibo… Ricordo solo il cibo…
Perttu: Sì, quando ti danno del buon cibo… ti scordi tutto il resto!
Mikko: Sì, il Libano è il mio paese preferito per mangiare!
Perttu: Certamente è una cosa entusiasmante fare album ed è interessante ascoltarli con il passare degli anni, è come scattare una fotografia di quel preciso momento. Come sempre cerchiamo di fare del nostro meglio e sono davvero entusiasta di vedere lo sviluppo, ma non abbiamo idea di quale sarà il prossimo passo, specialmente con questo tipo di band, tutte le possibilità e le diverse vie che possiamo prendere con la nostra musica, dove potremmo arrivare, fanno sì che tutto ciò sia interessantissimo perché non possiamo sapere dove e come tutto ciò ci sta portando. E adesso se penso al cambiamento della band dagli inizi fino ad oggi è una band completamente differente, più o meno. L’idea c’è, ma dobbiamo cercare di essere capaci di rinnovare il tutto per renderlo interessante sia a noi stessi sia ovviamente agli ascoltatori. Tutte le volte proviamo ad aggiungere nuovi elementi, cose nuove ed interessanti e penso che l’album “7th Symphony” lega in un certo modo le cose che abbiamo fatto negli ultimi dieci anni.
L’attitudine dell’album mi ricorda molto l’album “Cult” come struttura delle canzoni e testi… “Cult” era un’album di ribellione, eravamo giovani e vitali e avevamo una visione decisa come a dire “Noi dobbiamo fare qualcosa!”. Per me “Cult” è l’album più importante di questa carriera perché tutto nacque in quel periodo. Certamente “7th Symphony” ha dei sound aggiornati che abbiamo sviluppato usando il violoncello come strumento rock durante gli anni, quindi mi piace pensare all’attitudine di “Cult” con l’esperienza di oggi.
Mikko: Ben detto, bravo!
Perttu: Ho i miei momenti!
Mikko: Non spoilerare però! Non giocarti la prossima!
Parlando di ricordi: è inutile sottolineare il grande successo di “Bittersweet”, brano che avete incluso come bonus track in questo album, frutto della collaborazione con Lauri Ylönen e Ville Valo. Com’è stato lavorare con loro?
Mikko: Orribile, l’abbiamo odiato…
Perttu: Ma non così tanto quanto loro! Nah, è stato magnifico!
Mikko: Siamo grandi amici, penso che all’inizio Eicca ebbe l’idea di fare qualcosa insieme con Ville, e poi Ville si avvicinò con l’idea di fare un duetto in questo grande pezzo e ovviamente loro due sono dei grandi cantanti, grandi musicisti, grandi scrittori…
Perttu: Ed esseri umani!
(in tono scherzoso) Ho sentito che Ville odia Lauri!
Perttu: Ma lui odia tutti!
Mikko: E’ una bella storia per la stampa! Come Mick Jagger che odia Keith Richards!
Ok, questa è un leggermente più lunga… Da estimatori degli Apocalyptica e di tante altre band finlandesi sogniamo un revival del concerto nel 2005 Charity Concert in Asia con gli HIM, i 69 Eyes, i The Rasmus e Negative… Abbiamo sentito che ultimamente Eicca ha rivelato di aver voluto organizzare diverse volte un tour con gli HIM, ma non è mai accaduto. Quest’anno siete molto impegnati… ma ci sono progetti per il prossimo anno?
Mikko: Non sono molto attivi al momento, ma non abbiamo piani di questo tipo, per adesso abbiamo solo piani per i nostri show, ma come sai abbiamo ancora questo tour di cinque settimane e avremo una settimana e mezzo di pausa… torneremo in Francia, in Svizzera e poi torneremo negli Stati Uniti… ed è già estate, quindi altri festival estivi, e poi ancora Stati Uniti… e poi è Natale!
Perttu: Ci sono state delle voci, da anni ormai, che parlano di un tour con tutte le band più “cool”, un grande pacchetto con tutte le più grandi band finniche… sarebbe davvero bello combinare in un solo tour noi, gli HIM, i Nightwish e altri ancora… Sarebbe interessante mostrare la nostra cultura e poi abbiamo davvero tante band ottime che fanno bene all’estero e che hanno una sorta di orgoglio nazionale per far vedere che noi finlandesi abbiamo le palle… Sarebbe bello!
Sì è vero, anche perché studiando finlandese, tante persone iniziano ad interessarsi alle band e alla cultura che c’è dietro!
Mikko: Tante persone vengono in Finlandia esclusivamente per le band e scoprono altre band finlandesi con il passare del tempo…
Perttu: E poi vendiamo le Salmiakki, è un merchandise ormai! E poi c’è Väinämöinen! (personaggio della mitologia ugro-finnica e uno dei protagonisti del poema Kalevala n.d.r)
Perttu: (riferendosi a Mikko) Tu potresti fare il Väinämöinen!
Adesso però abbiamo bisogno di un Kantele! (strumento musicale nazionale in Finlandia n.d.r)
Mikko: Sapete da cosa era stato costruito il Kantele?
Da una betulla!
Mikko: Sì! Ma la prima volta venne formato dalle fauci di un grosso pesce, si dice “Hauki” in finlandese, ovviamente poi è stato fatto anche con il legno!
Concludendo qui questa intervista e ringraziandovi per il tempo da voi concesso, volete dire qualcosa a tutti i fans italiani e ai lettori di EP, anche se siamo in Ungheria?
Mikko: Eravamo a Milano lo scorso autunno, siete un pubblico eccezionale e siamo orgogliosi di avere dei fan così appassionati!
Perttu: Sì, sono davvero devoti!
Mikko: Per diversi anni non abbiamo potuto fare molto in Italia, ma adesso siamo davvero contenti di andarci più spesso e aspettiamo di ritornarci ancora!
Perttu: Penso che la prima volta che abbiamo suonato in Italia fosse all’ Heineken Jammin Festival…
Mikko: Sì, forse quella volta con gli Iron Maiden…
Perttu: Sì adesso mi ricordo ma a quanto pare è difficoltoso venire a suonare in Italia, per qualche ragione… Forse non abbiamo un buon supporto da parte della nostra etichetta, o cose di questo tipo… ma ovviamente, tutto sta andando molto bene… dovremmo tornarci, e anche in altre città ovviamente!
Grazie mille!
Perttu: Grazie! (in italiano)
Mikko: Divertitevi, ci vediamo al concerto!
Sito ufficiale: www.apocalyptica.com
Myspace: www.myspace.com/apocalyptica