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24/10/2012 : Heidenfest – Estragon (BO)
L’Heidenfest 2012 era molto atteso per il ritorno live e sugli scaffali dei negozi dei finlandesi Wintersun, il cui secondo album “Time I” si è fatto attendere ben otto anni.
Il festival inizia con un gruppo italiano, i KRAMPUS, che si è già esibito al Metalcamp e in numerosi festival folk, oltre ad avere appena dato alle stampe il secondo full-lenght “Survival Of The Fittest”. La formazione si difende bene, sebbene il genere sia meno estremo rispetto agli altri gruppi che si esibiranno stasera, e la folla sotto il palco è abbastanza numerosa e partecipe; vengono anche organizzati un paio di wall of death, con il pubblico incitato da Filippo, il frontman del gruppo. La band esegue tutti brani tratti dal nuovo album, con una buona resa sonora e discreta presenza scenica.
I TROLLFEST, per non smentire il loro spirito gioioso e per restare in tema con il loro ultimo album, “Brumlebassen”, salgono sul palco vestiti da calabroni, adornati anche da cerchietti a forma di antenne, coinvolgendo da subito tutti i presenti, sempre più numerosi, trascinati dal singer Trollmanen. Lo show si svolge come una grande festa, dove la maggior parte del pubblico canta, balla e si diverte sulle note dei brani dei norvegesi, sino ad arrivare a ”Helvetes Hunden Garm” dove si ha una vera e propria invasione di palco da parte i tutti gli altri musicisti (Wintersun esclusi) per concludere col botto uno show davvero divertente.
Ora è il momento dei VARG, viking band tedesca che presenta al pubblico italiano il nuovissimo lavoro “Guten Tag”. La scaletta di stasera alterna pezzi più cupi, risalenti alla prima parte della loro discografia, a pezzi più festosi, estratti dal loro ultimo lavoro. Lo show è più che soddisfacente, la resa sonora è buona e l’ottima prova vocale di Freki rende il tutto ancor più riuscito. Speriamo che i ragazzi di Friburgo riescano a produrre un album che permetta loro il salto di qualità, visto che le potenzialità ci sono tutte.
Finalmente l’Estragon, seppur a dimensione ridotta, si può definire quasi pieno per i KORPIKLAANI, che deludono un po’ non tanto per l’esecuzione dei brani ma per la scelta della scaletta, che lascia fuori molti dei brani più conosciuti e più attesi dai folkster italici. Gli ormai famosi “alcohol singles” sono esclusi dalla scaletta di stasera, quindi niente “Vodka”, “Tequila”, ”Beer Beer” o “Happy Little Boozer”, ma solo canzoni in lingua madre, eseguite in maniera egregia dagli strumentisti, ma con un po’ di stonature e sbavature da parte di Jonne, che per l’occasione da cantante/chitarrista si esibisce solo come cantante, anche se con risultati non ottimali. Una nota di merito va sicuramente al favoloso violinista Tuomas Rounakari, che ci lascia un vertiginoso assolo nella canzone scelta per chiudere questo show, “Pellonpekko”.
Con “When Time Fades Away”, opener della loro ultima fatica, salgono sul palco i WINTERSUN, accolti da un boato senza precedenti. Jari è decisamente in ottima forma e snocciola tecnicismi sulla chitarra mentre incanta tutti con il suo potente scream. Molti dei presenti conoscono già a memoria i brani del nuovo disco, sebbene sia uscito in Italia solo da qualche giorno, e accolgono ogni pezzo con entusiasmo; la scaletta è ben bilanciata tra canzoni nuove e del precedente lavoro, prima fra tutti “Beyond The Dark Sun”, forse il brano più famoso di “Wintersun”. La band ha la capacità di evocare splendide atmosfere oscure create con professionalità e tecnica disarmante. Non una sola nota fuori posto in tutta l’ora di concerto. Conclusosi anche l’ultimo brano, la speranza è di non dover aspettare così tanto per il nuovo “Time II” e per nuove date in Italia di questa fantastica formazione.
Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dalla nostra Alessandra “MorganaPhoto” Merlin:
Krampus:
Trollfest:
Varg:
Korpiklaani:
Wintersun: