Visualizzazioni post:1574
Per quanto io sia di bocca buona, i miei gusti musicali sono ben definiti e, fatta eccezione per i casi straordinari in cui i doveri di redattore hanno la precedenza, cerco di tenermi ben alla larga dai generi troppo moderni, in particolare da quelli in cui compare il suffisso “-core”. Non sono mai sazio di heavy metal tradizionale e dipendesse da me emanerei delle leggi apposite a tutela delle band votate a queste sonorità: tra coloro che avrebbero pieno diritto a tale salvaguardia vi sono i Sacred Steel, uno dei pochissimi gruppi che, ininterrottamente da una quindicina d’anni, riescono a regalarmi soddisfazioni praticamente ad ogni uscita. In questa ancor giovane annata metallica il combo di Ludwigsburg rilascia “The Bloodshed Summoning”, ottava e positivissima fatica in studio nonché prima pubblicazione per l’etichetta nostrana Cruz Del Sur Music. Registrato in Polonia e prodotto in cooperazione con Bart Gabriel, l’album soddisfa le alte aspettative in esso riposte e conferma i Sacred Steel come garanzia di qualità: rispetto al precedente “Carnage Victory”, Gerrit e soci danno alle stampe un lavoro ancora più arrabbiato e blasfemo, dove il già distruttivo true heavy venato di US metal dei Nostri si è ulteriormente indurito, sconfinando spesso e volentieri in un thrash teutonico dal sentore Kreator e Destruction in cui sono state inserite alcune piccole e violente sferzate death e dove le concessioni alla melodia sono limitate a minimi passaggi tracciati dalle chitarre. Ne consegue un sound complessivo devastante e privo di compromessi, fieramente intransigente nel rileggere i dogmi sonori del genere ed altrettanto efficace e coinvolgente ad ogni ascolto: “The Bloodshed Summoning” assicura headbanging selvaggio ed ossa rotte attraverso il tellurico drumming di Mathias Straub – che con Kai Schindelar forma un comparto ritmico letale – il granitico chitarrismo delle asce di Jonas Khalil e Jens Sonnenberg e la voce caratterizzante di Gerrit Mutz, la cui ugola spazia con estrema abilità fino alle growling vocals. Fatta eccezione per la breve strumentale “Doomed To Eternal Hell”, che concede pochi secondi di quiete, “The Bloodshed Summoning” più che un disco è un feroce ed intensissimo bombardamento a tappeto che ha inizio con una killer song impetuosamente thrash come “Storm Of Fire 1916” e prosegue attraverso la micidiale “No God / No Religion”, la veloce e galoppante “When The Siren Calls”, i corposi mid tempo della titletrack e della più oscura “Crypts Of The Fallen”, fino alla massacrante “Perversions Of The Scriptures” e a “Dig Up Her Bones”, piacevole cover dei Misfits che mette la parola fine all’album. Tirando le somme, il mezzo punto in meno che leggete nel voto, raffrontato al precedente “Carnage Victory”, è dovuto più che altro al gusto personale, dato che l’ulteriore trattamento di tempra che i Sacred Steel hanno riservato al loro metallo non mi ha particolarmente esaltato: ciò non toglie che “The Bloodshed Summoning” sia un disco ottimo, che conferma il grande valore della band e del suo acciaio messo in musica, nuovo tassello di una discografia che non conosce passi falsi; se amate l’heavy metal duro e puro, immune da qualsiasi tendenza modaiola, con i Sacred Steel siete nella classica botte… d’acciaio!
Tracklist:
1. Storm Of Fire 1916
2. No God / No Religion
3. When The Siren Calls
4. The Darkness Of Angels
5. The Bloodshed Summoning
6. Under The Banner Of Blasphemy
7. Black Towers
8. Crypts Of The Fallen
9. The Night They Came To Kill
10. Join The Congregation
11. Journey Into Purgatory
12. Doomed To Eternal Hell
CD Bonus Tracks:
13. Perversions Of The Scriptures
14. Unbinding The Chains
15. Dig Up Her Bones
Line-up:
Gerrit Philipp Mutz – voce
Jens Sonnenberg – chitarra
Jonas Khalil – chitarra
Kai Schindelar – basso
Mathias Straub – batteria
Sito ufficiale: www.sacredsteel.de
Pagina MySpace: www.myspace.com/truesacredsteel
Etichetta Cruz Del Sur Music – www.cruzdelsurmusic.com