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Permanenza più che decennale nel panorama underground per i Tramortiria da Pogno, trascorsa per buona parte in “eremitaggio” in sala prove, senza dedicarsi ad attività live alcuna. A dieci anni dalla nascita, i Nostri pubblicano la loro prima fatica, “Wrath Among The Dead”, per la label indipendente italiana SG Records. Un album che risulta la summa delle ore spese nell’affilare le proprie armi, con ben cinquantotto minuti di musica a darne testimonianza.
Thrash dal sapore moderno per i Nostri, e un pizzico di death, per un risultato ibrido che facilmente dividerà critica e possibili supporters, in virtù della naturale tendenza a scontrarsi con realtà diverse da quelle propriamente e puramente classiche del genere a cui si fa capo. Infatti, a partiture sostenute proprie del thrash d’annata, si affiancano momenti più rilassati, decelerazioni e stacchi acustici che dimostrano un’apertura mentale del tutto sconosciuta a chi si erge paladino del suono più puro ed intransigente possibile.
Potremmo citare, quali numi tutelari ed esempi di sonorità similari, le classiche formazioni americane dedite al thrash, Metallica su tutte, unite al dark sound proveniente dal nord Europa fra gli anni ’90 ed i primi del nuovo millennio; non è infatti arduo cogliere una vena death melodica negli arrangiamenti dei Tramortiria, non nascosta e probabilmente figlia della sfrenata ricerca della melodia che pervade “Wrath Among The Dead” dalla prima all’ultima nota.
Una breve panoramica sulla succosa tracklist è d’obbligo; in particolare è d’uopo soffermarsi su brani come “World Of Fashion”, dove i Nostri non sembrano avere intenzione di staccare il piede dall’acceleratore, imbastendo una traccia che, navigando con la fantasia, pare insinuarsi in lidi US power con sguardo ammiccante a certe recenti soluzioni degli Exodus, oppure “Morrow”, incrocio bastardo tra i Pantera ed i già citati “four horsemen”. La natura “camaleontica” dei Tramortiria arriva a palesarsi in toto con l’accoppiata “Bad News, Good Stuff”, breve intro strumentale che si presenta come brano a sé (soluzione adottata in altre due occasioni, l’opener “Dust” e “Earth Attack”) e “Scoop!”, dove gli “umori” variano a più riprese, passando da rabbiose sfuriate a laconici mid tempos, attraverso malinconiche partiture acustiche. Tra ballad e composizioni ragionate, che spezzano l’incedere altrimenti costante del lotto di brani, si arriva alla conclusione soddisfatti, anche se “provati” nel cercare di cogliere le tante sfumature presenti.
Il combo piemontese si dimostra capace dei propri mezzi, con una sezione ritmica all’altezza di una prova mai traballante, a corredo di un lavoro egregio delle sei corde in termini di songwriting. Da rimarcare però quanto quest’album sia godibile ma sovente prolisso; il quartetto avrebbe potuto benissimo ritagliare materiale per una successiva release, pur offrendo una panoramica più che completa sul proprio operato stilistico. Discorso a parte per la qualità della registrazione che non fa gridare al miracolo ma si muove su lidi ben più che dignitosi; per essere il debutto, va ben oltre le più rosee aspettative.
In conclusione, una band in grado sicuramente di farsi apprezzare, dote da non sottovalutare in un panorama underground come quello italiano, dove già è difficile anche solo farsi notare ed uscire allo scoperto, figuriamoci restare a galla… Supporto!
Tracklist:
1. Dust
2. 1936
3. Earth Attack
4. World Of Fashion
5. Morrow
6. Face To Face
7. Deep Forest Night
8. Blood Buster
9. Bad News, Good Stuff
10. Scoop!
11. Enigma
Line-up:
Paul Medina – Basso
Simone Bosi – Batteria
Fabio Cantone – Chitarra
Tony De Marco – Voce, Chitarra
Sito ufficiale: http://www.reverbnation.com/tramortiria
Etichetta SG Records: http://www.sgrecords.it