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Lo so, sono vecchio, ma quando mi è stato proposto di recensire l’ultimo concept album dei Black Veil Brides mi è scesa la malinconia per il bel metal di una volta, quando ancora saltavo i fossi per il lungo e ai concerti pogavo come se non ci fosse un domani. Con somma fatica ho cacciato giù il magone e mi sono fatto forza per l’ascolto. Beh, sapete una cosa? “Wretched and Divine: The Story Of The Wild Ones” non è così male come pensavo! Quindi rallegratevi, o intristitevi, o fate quello che fanno di solito i ragazzini in preda all’emotività adolescenziale, ma ascoltatevi questo disco perchè merita veramente tanto. Ecco, magari se avete più di sedici anni e qualche ormone maschile in corpo l’ascolto vi farà lo stesso effetto di un pacchetto di Frizzy Pazzy (sono vecchio, ve l’ho detto) ma fidatevi, tutto sommato il prodotto merita un po’ di attenzione.
La storia raccontata è molto semplice: classica battaglia tra ribelli, i “Wild Ones”, e la Malvagia Organizzazione di turno, la F.E.A.R., che si impegna nel mefistofelico quanto scontato compito di controllare le menti di tutti i poveri mortali attraverso un pensiero imposto di orwelliana memoria.
La trama, inutile girarci intorno, è trita e ritrita, ma onestamente il tentativo dei BVB è più che apprezzabile. Abbandonati i growl e gli scream dei primi tempi, ormai usciti dal corso del mainstream, i quattro ragazzotti di Cincinnati, Ohio, si buttano su sonorità più rock, supportati dalla consueta e considerevole tecnica. Le tracce su cui si dipana il disco sono quindici, inframezzate e collegate tra loro da quattro “trasmissioni” della F.E.A.R.. Il risultato è un album apparentemente corposo, ma che in fin dei conti scivola via in bellezza. Tutto quanto suona davvero dannatamente bene. Forse troppo bene. Il sapore che rimane in bocca alla fine di ogni ascolto è quello di un prodotto di ottima fattura, ma totalmente plastificato, pianificato a tavolino in ogni sua parte e buttato in una produzione che non vede nemmeno un briciolo della passione artigiana della vecchia scuola. E’ lo showbiz baby. Dall’inizio sparato a mille, alle ballad strappalacrime (e strappamutande), ai ritornelli con annessi cori da cantare tutti insieme abbracciati in prima fila al concerto, non c’è un pezzo che sia uno che non faccia venire voglia di canticchiare. Fosse disco e fosse estate questi tizi avrebbero sbancato ogni club, spiaggia, balera e festa paesana da qui a Formentera. Aggiungiamo la piacioneria di Andy Biersack dietro al microfono e il fatto che tutti i membri di questa band sono fisicati, abbigliati e truccati per far sbavare schiere di teenager arrapate. Attacchiamoci pure l’immagine ibrida Emo/Pop/Glam/Horror/Rock/Metal perfetta per tutte le stagioni ed ecco a voi il disco perfetto della band che matematicamente non può sbagliare.
Perchè il disco è bello sul serio e piacerà a tutti sul serio, ma purtroppo, come un pacchetto di Frizzy Pazzy, l’ineluttabile destino che lo attende è quello di perdere il suo gusto scoppiettante davvero troppo presto.
E’ lo showbiz, baby.
Lo so, sono vecchio.
Tracklist:
1. Exordium
2. I Am Bulletproof
3. New Year’s Day
4. F.E.A.R. Transmission 1: Stay Close
5. Wretched And Divine
6. We Don’t Belong
7. F.E.A.R. Transmission 2: Trust
8. Devil’s Choir
9. Resurrect The Sun
10. Overture
11. Shadows Die
12. Abeyance
13. Days Are Numbered
14. Done For You
15. Nobody’s Hero
16. Lost It All
17. F.E.A.R. Transmission 3: As War Fades
18. In The End
19. F.E.A.R. Final Transmission
Line-up:
Andy Biersack – Voce
Jake Pitts – Chitarra
Ashley Purdy – Basso, seconda voce
Jinxx – Chitarra, violino, pianoforte
Christian “CC” Coma – Batteria
Sito ufficiale: http://www.officialbvb.com
Facebook: http://www.facebook.com/Blackveilbrides
Etichetta Universal Music – www.universalmusic.it