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16/04/2013 – Lordi (Zona Roveri) – Bologna
I Lordi non sono più uno dei fenomeni sulla rampa di lancio della scena metal e dal convincente “The Arockalypse” (datato 2006) in poi, complice il generale declino economico globale, hanno visto i loro dati di vendita e di affluenza ai concerti scendere lentamente ma inesorabilmente passando dall’essere headliners ai festival (per es. il compianto Evolution dalle nostre parti) ai concerti nei piccoli clubs, ma il loro show rimane sempre tra quelli più divertenti e colorati nel mondo della musica dura.
Aprono le metalliche danze i toscani Wildroads con un heavy rock “hard and pure” che suona classico e al contempo divertente con il lavoro delle chitarre in grande evidenza. Non riesco a dare un giudizio sulla formazione avendo assistito solo all’ultimo brano dell’esibizione ma la prima impressione è abbastanza buona. Il gruppo sta sul palco con buona disinvoltura e mostra di divertirsi un sacco suonando, che è sempre un buon punto a favore. La discografia dalla band, attiva da più di una decina d’anni, vanta solamente un recente EP omonimo del 2010 ed il disco di debutto “Ridin’ On A Flamin’ Road” dell’anno scorso. Come si dice in questi casi, se son rose fioriranno…
Con i successivi rockers, i canadesi Reverse Grip, si cominciano a vedere i primi travestimenti della serata. I costumi di scena sono quelli del classico hard rock sleazy di fine anni ’80 e nei ruoli di tre quarti della band ci sono tre fratelli canadesi originari di Toronto (due dei quali pare vivano in Australia). Purtroppo, al posto di un altezzoso ma talentuosissimo Axl Rose non ci resta che accontentarci di una sorta di emulatore senza arte ma che fa di tutto per restare nella parte di frontman di una hair metal band. Sorvolando sulla voce spesso da dimenticare del vocalist, sorvolando sulla tecnica comunque non eccelsa della band, sorvolando sul fatto che riffs e stacchi in alcune parti ritmiche sembrano presi da dischi ben più famosi ma imbruttiti ed arrangiati in qualche modo, beh ci si potrebbe anche divertire un po’. Peccato per tutti questi “sorvolando”. E allora sorvoliamo pure il Canada di questi aspiranti rockers, patria di grandi bands come Rush e Voivod ed arriviamo in Finlandia dopo aver buttato giù un occhio per dare un’occhiata ai ghiacci della Groenlandia (modificando ad hoc la rotta aerea). E’ il momento degli headliners della serata.
Dare un’occhiata allo Zona Roveri, un club di dimensioni medio-piccole, ben lungi dall’essere sold out e ricordare quando i finlandesi riempirono totalmente il ben più grande Estragon solo pochi anni prima (dai racconti di chi c’era), da un po’ l’idea di come questo sia soprattutto un tour di consolidamento dello zoccolo duro dei fans. La cosa non conta più di tanto quando partono le prime note dell’esibizione perchè dal vivo i Lordi sono sempre un vero spasso. Tra i soliti numeri delle finte uccisioni on stage mutuati dai classici spettacoli di Alice Cooper (ma in versione low budget) alle continue trovate con le quali Mr. Lordi, la caracollante tastierista Hella (o se preferite Scarbie) ed il resto della compagnia di mostri cercano di intrattenere i fans non ci si annoia mai. La musica è il classico heavy metal rotondo e senza fronzoli al quale la band ci ha ormai abituato da tanti anni. I pezzi presentati dal nuovo disco “To Beast Or Not To Beast” sono cinque e ben si amalgamano con classici del calibro di “Hard Rock Halleluja” (brano vincitore nientemeno che dell’Eurofestival del 2006), “It Snows In Hell” e “Would You Love A Monsterman?”.
Non c’è dubbio che la componente melodica abbia grande importanza sia nei dischi di studio che nei concerti del gruppo ed alla fine sono ben pochi i pezzi non cantati da un buon numero dei non numerosi ma calorosi fans presenti. Del nuovo disco piacciono particolarmente “The Riff” – il singolo apripista con lo storico chitarrista Amen sugli scudi – che possiede un ritornello meno ruffiano del solito ma ha un incedere piuttosto accattivante e trascinante, “Sincerely With Love” che si sviluppa come una dedica a chiunque si desideri mandare a quel bel paese (con un testo al solito senza peli sulla lingua) e la più oscura “Something Wicked This Way Comes”. Tra tante parodie di classici del brivido, una pletora di riffoni di chitarra da puro headbanging, coriandoli ed altre cose sparate sul pubblico, c’è anche il tempo per un piccolo sermone positivo di Mr. Lordi su quanto sia importante credere in sè stessi e non ascoltare mai chi dice che non sei all’altezza. E’ la premessa della nuova “I’m The Best”, presentata come un concorso di bellezza dove a trionfare, ovviamente, non poteva che essere il frontman della band. La sezione ritmica è solida al punto giusto ma è proprio Mr. Lordi il personaggio trainante della formazione, colui che tira le fila dell’intero spettacolo intrattenendo il pubblico quando non si stanno svolgendo i canonici momenti di spensierato “horror per tutti” di cui lo spettacolo è disseminato. Da sottolineare l’esecuzione di un pezzo piuttosto raro e bello, “Hulking Dynamo”, una chicca più “oscura” dedicata da questi freaks dal cuore grande ai loro supporters più affezionati. Una serata mostruosamente divertente.
Di seguito altre foto della serata, realizzate dal nostro Massimo “Max Moon” Guidotti.
Reverse Grip:
Lordi: