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Amanti dello shredding, nostalgici malmsteeniani, a voi tutti eccomi qui a recensire (con un po’ di ritardo, mea culpa) l’ultimo lavoro in studio di Lars Eric Mattsson. Un nome sconosciuto a molti in realtà, ma basta fare un salto in rete per scoprire che questo musicista è il fondatore e proprietario della Lion Music, label per cui (ovviamente) viene distribuito il terzo album dei suoi Book Of Reflections, creatura nata per lo più con lo scopo di mettere in bella mostra le scoppiettanti abilità chitarristiche di Lars. Il nostro eroe, infatti, in questo “Relentless Fighter” si occupa primariamente delle virtuose chitarre, del basso, delle tastiere e di tutta la composizione.
Più un progetto personale di Mattsson che un gruppo vero e proprio, quindi, i Book Of Reflections accompagnano l’ascoltatore per cinquanta minuti scarsi di musica, principalmente dedita a sonorità heavy-power macchiate da qualche forte venatura progressive. Come se servisse ripeterlo, lo strumento principale del lavoro è ovviamente la sei-corde di Mattsson, che (troppo) spesso e volentieri ci inonda di note suonate in maniera impeccabile e tecnicamente perfetta, tra pulitissimi fraseggi d’ispirazione neoclassica ed invidiabili solo.
Il problema è però ciò che proprio dovrebbe rendere grande questo disco: l’insistente presenza del guitar-hero non è infatti valorizzata da un altrettanto degno studio delle melodie e dell’accompagnamento sui vari pezzi, tanto da far diventare il tutto molto prolisso e alla lunga un po’ stancante. In altre parole, la parte melodica del disco pecca principalmente di insipidità, facendo perdere spessore anche ad un lavoro solista che altrimenti avrebbe potuto essere ancora più valorizzato. Ci ritroviamo così ad ascoltare brani come “Until The Day”, “Angel Shed A Tear”, “Rise Up!” o il trascurabile lento “Somewhere Else To Be”, alcuni di questi tanto esagerati sul piano dello shredding quanto poco convincenti sul piano melodico.
Le voci dei singer ospiti scelti per cantare su “Relentless Fighter”, Carsten e Markku (più efficace la performance del secondo), praticamente si alternano di canzone in canzone lungo la tracklist, ma vengono tenuti in sordina e a conti fatti non aiutano molto nel sollevare le sorti di un disco riuscito solo a metà. Spunti interessanti arrivano invece dal buono sviluppo di “Bleeding Dry” e dal dinamismo di “Crashing Through”, song più dedita all’impatto piuttosto che ai virtuosismi. Anche il lungo strumentale progressivo “Gates To Oblivion” offre curiosi spiragli, ma le strutture diventano piuttosto confuse e caotiche, senza farci comprendere dove Lars voglia arrivare col suo songwriting. Sono canzoni ben progettate, ma che nella loro esagerazione spesso non riescono a raggiungere il cuore dell’ascoltatore, lasciandogli davvero poco di memorabile dopo l’ascolto; a questo va anche aggiunta una produzione dal suono poco cristallino e piuttosto cupo, che mina ulteriormente l’apprezzamento del lavoro.
Detto questo, riconosciamo a Mattson la grande abilità nel suonare più strumenti e nel gestire delle parti chitarristiche notevoli; auguriamo tuttavia al mastermind di riuscire ad incanalare una base più solida e convincente per fare da traino al suo invidiabile bagaglio tecnico, così da poterci ritrovare qui tra qualche anno a recensire un nuovo album dei Book Of Reflections con la valutazione che realmente meriterebbero.
Tracklist:
01. Until The Day
02. Dance With The Devil
03. Angel Shed A Tear
04. Bleeding Dry
05. Rise Up!
06. Crashing Through
07. Somewhere Else To Be
08. Gates To Oblivion (Instrumental)
09. Keep Us Afloat
10. Without My Angel
Line-Up:
Markku Kuikka – Vocals (tracks # 2, 4, 6, 10)
Carsten “Lizard” Schulz – Vocals (tracks # 1, 3, 5, 7, 9)
Lars Eric Mattsson – Bass, Guitars, Keyboards
Christer Jansson – Drums
Sito ufficiale: www.larsericmattsson.com
Myspace: www.myspace.com/bookofreflections
Facebook: www.facebook.com/BookOfReflections
Sito Etichetta: www.lionmusic.com