Visualizzazioni post:1806
L’attesa è stata lunga e le aspettative molto alte: a distanza di tre anni da “Stand Up And Fight”, la “battle metal” band capitanata da Mathias Nygård torna con un nuovo lavoro che mostra chiaramente l’impronta dell’audace frontman (che, come ci aveva spiegato in un’intervista, si occupa dei testi e di gran parte della composizione) e una certa linea di continuità con l’album precedente. Se già “Stand Up And Fight” si discostava decisamente dal quel sound a metà tra il folk e il symphonic metal, farcito di suoni epici ed orchestrali, growl e grida di battaglia, percepibile soprattutto nel brano “Battle Metal” che consacrò la band finlandese nel lontano 2004, portando addirittura i fan a rinominare il loro genere musicale appunto “battle metal”, “Turisas 2013” ne è lontano anni luce. Accantonato il growl, che ritorna solo sporadicamente in qualche brano, la (bellissima) voce pulita di Nygård si ritrova in primo piano rispetto agli accompagnamenti eseguiti dagli strumenti. Il violino di Olli Vänskä, che aveva sempre avuto un ruolo importante all’interno della band, è meno preponderante rispetto ai lavori precedenti e anche quei suoni epici che contraddistinguevano il sound dei Turisas vengono utilizzati con molta parsimonia rispetto al passato. Non solo: nonostante la presenza di Robert Engstrand, il nuovo tastierista del gruppo, l’assenza della fisarmonica di Netta Skog si fa sentire.
Un cambio di rotta? Sicuramente sì. Già il titolo, piuttosto inusuale e, se vogliamo, poco originale (verrebbe da esclamare con ironia: “che fantasia, ragazzi!”), suggerisce un certo distacco dai lavori precedenti, ma anche le composizioni stesse appaiono più semplici, meno pompose e forse più personali. Questo mutamento ha, naturalmente, deluso soprattutto coloro che sono rimasti legati a “Battle Metal” e “The Varangian Way”, e i fan si sono dimostrati subito amareggiati all’udire la prima canzone pubblicata online da Nygård e compagni, ovvero la lenta e poco coinvolgente “For Your Own Good”, che non ha assolutamente nulla a che vedere con i vecchi fasti della band, e non sono riusciti ad apprezzare nemmeno i pochi brani che tentano timidamente di riallacciarsi al passato, come “Ten More Miles”, di cui è stato girato un video con eroici combattimenti “alla Turisas”, e “Run Bhang-Eater, Run!”, che ricorda molto “In The Court Of Jarisleif” (presente nell’album “The Varangian Way”) grazie al violino spensierato di Olli. Forse, però, la presenza in questa traccia di una donzella ansimante poteva essere evitata, anche se di sicuro in linea con lo spirito del brano.
Un tocco di vitalità viene dato da “No Good Story Ever Starts With Drinking Tea”, che ricorda un po’ il folk metal spensierato in stile Korpiklaani, e dai riff avvincenti di brani come “Into The Free” e “The Days Passed”, mentre delude il brano di chiusura, “We Ride Together”, che vorrebbe sembrare epico e malinconico allo stesso tempo, ma che in realtà risulta monotono e lascia l’ascoltatore a bocca asciutta.
E’ chiara e del tutto comprensibile la volontà della band di voler intraprendere un percorso personale, lontano dall’ormai inflazionato sound folk che sta contagiando la scena metal, ma forse con qualche sforzo in più la truppa di Nygård avrebbe potuto ottenere risultati decisamente migliori.
Nulla di negativo da dire sull’abilità vocale del frontman, sempre più bravo e capace di trasmettere nuove emozioni agli ascoltatori.
Tracklist:
01. For Your Own Good
02. Ten More Miles
03. Piece By Piece
04. Into The Free
05. Run Bhang-Eater, run!
06. Greek Fire
07. The Days Passed
08. No Good Story Ever Starts With Drinking Tea
09. We Ride Together
Line-Up:
Mathias “Warlord” Nygård – Voce
Jussi Wickström – Chitarra
Jesper Anastasiadis – Basso
Olli Vänskä – Violino
Robert Engstrand – Tastiere
Jaakko Jakku – Batteria
Sito ufficiale: www.turisas.com
Myspace: https://myspace.com/turisasofficial
Facebook: https://www.facebook.com/turisas
Etichetta Century Media – www.centurymedia.com