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Il nostro compito di redattori è quello di consigliarvi, sconsigliarvi e suggerirvi nuovi album e nuove band nella maniera più imparziale possibile, ma anche noi abbiamo un cuore e delle preferenze personali che qua e là affiorano quando si tratta di avere a che fare con i nostri gruppi preferiti. Senza andare alla Scandinavia, all’Inghilterra o agli Stati Uniti, una delle mie band preferite sono i Tarchon Fist da Bologna.
Lucio Tattini e la sua combriccola (che ad ogni album mutano fisionomia, da lupi a guerrieri e ora in veste di soldati) hanno ingredienti semplici che colpiscono: suonano heavy metal classico, con molta melodia e ritornelli accattivanti. Può sembrare poco, può sembrare banale, ma evidentemente, visti i risultati, lo fanno meglio di altri.
“Heavy Metal Black Force” è il terzo album in studio dei Tarchon Fist ed è, visto anche l’abbigliamento militare dei componenti della band, una granata pronta all’esplosione. Dodici brani tostissimi, carichi di metallo come in passato ma qualitativamente migliore, con un cambio di cantante che vede arrivare Mirco “Ramon” Ramondo al posto dello storico Sange e Sergio Rizzo che prende il posto di Heavy Rico. I nuovi innesti hanno giovato alla band, che grazie sopratutto alla diversa impostazione vocale di Ramon (che ha una voce molto più acuta) possono spingere ancora di più sull’acceleratore, creando brani ancora più immediati.
Come una scarica di proiettili, i brani di “Heavy Metal Black Force” si susseguono senza tregua, a partire da “Knights Of Faith”, passando per la poderosa e vivace title-track, fino alla più curiosa “Unconvertible”, che farà sfracelli in sede live. Ma le vere perle sono altre: eccezionale “I Stole A Kiss To The Devil”, presente già nel promo di un paio di anni fa, un brano di grande carica e immediato, che omaggia gli Accept (o forse, ancora più in alto, Ritchie Blackmore) per via dell’inserimento dell'”Inno Alla Gioia” di Beethoven nella sua struttura. Non sono da meno “Sweet Lady Rose”, teatrale e tendente all’hard rock in pieno stile Alice Cooper, o “All Your Tears”, un brano molto toccante, un lento che dimostra come i Tarchon Fist ci sappiano fare anche quando pigiano sul freno. Molto intensa qui l’interpretazione di Ramon per un brano che sale sempre più fino a trasformarsi in un heavy compatto e che è dedicato a tutti i nostri militari all’estero.
Da segnalare anche “Diavoli Neri”, scritta per i bikers Black Devils di Ferrara in lingua italiana (esperimento già provato in passato), e dulcis in fundo due brani che già dal titolo riflettono la loro intensità: “Play It Loud” e “Born To Kill”, due cavalli di battaglia che richiamano gli Accept e i Motorhead, ma che sono orgogliosamente al 100% Tarchon Fist. Massimo supporto per album del genere e per Luciano “Lvcio” Tattini, storico rocker bolognese, fondatore dei Tarchon Fist (e dei Rain oltre trent’anni fa), un tipo tosto che non si arrende mai!
Tracklist:
01. The Storm Begins
02. Knights Of Faith
03. I Stole A Kiss To The Devil
04. Heavy Metal Black Force
05. Student Attack
06. You Must Feel Your Heart
07. Sweet Lady Rose
08. All Your Tears
09. Unconvertible
10. Play It Loud
11. Diavoli Neri
12. Born To Kill
Line-up:
Luciano “Lvcio” Tattini (chitarra)
Sergio “Rix” Rizzo (chitarra)
Mirco “Ramon” Ramondo (voce)
Marco “Wallace” Pazzini (basso)
Andrea “Animal” Bernabeo (batteria)
Sito ufficiale: www.tarchonfist.com
Facebook: https://it-it.facebook.com/pages/TARCHON-FIST/62330391412
Etichetta My Graveyard Productions – http://www.mygraveyardproductions.com/