Invasion – …And So It Begins (2013)

Titolo: …And So It Begins
Autore: Invasion
Genere: Thrash Metal
Anno: 2013
Voto del redattore HMW: 6
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Negli ultimi mesi il mio stereo è stato preso d’assedio da un’orda di dischi i cui generi di riferimento sono prevalentemente l’heavy metal tradizionale ed il power, nelle loro varie forme e venature; di tanto in tanto ho la necessità di variare orizzonti musicali – rimanendo a distanza di sicurezza dalle moderne sonorità metalliche – ed ecco che l’opportunità di rompere l’accerchiamento mi viene fornita dagli Invasion attraverso “… And So It Begins”. Fondati nel 2006 a Karlstad, città nel sud della Svezia, gli Invasion hanno rilasciato due demo (l’omonimo del 2006 e “Dystopia Arise” due anni più tardi) sufficienti per attirare le attenzioni della tedesca Pure Steel Records, che ne immette sul mercato questo debut album: la band scandinava produce dodici pezzi – non contiamo l’inutile intro declamatorio – di un feroce thrash metal d’estrazione old school, le cui influenze rimandano ai teutonici Sodom e Kreator e all’efferata violenza a stelle e strisce di Slayer e Dark Angel, a cui aggiungere un pizzico di spietato death svedese alla Centinex. Sviscerato attraverso capacità adeguate alla bisogna ed incorniciato da una produzione piuttosto buona, il disco esplode dalle casse diretto e distruttivo come un impatto frontale contro un treno in corsa, con l’agguerrito terzetto lanciato a testa bassa a gran velocità dalla prima all’ultima nota ed intento a picchiare durissimo per una quarantina di devastanti minuti. “…And So It Begins” è un assalto sonoro che non concede tregua e riversa sull’ascoltatore tonnellate di riff taglienti, ritmiche serratissime (micidiale l’operato del batterista Martin Svensson, mai avaro di bombardamenti a tappeto in doppia cassa e passaggi in blast beat) e le vocals laceranti di Andreas Tömte. Tanta ferocia, però, fatica a lasciare dei segni veramente profondi, a causa di un songwriting un po’ troppo omogeneo e non particolarmente incisivo che si traduce in pezzi molto intensi ma dalla forma oltremodo simile: con l’eccezione della più efficace “Dystopia Arise”, in cui si alternano diverse atmosfere, le composizioni non forniscono spunti tali per essere considerate memorabili; in questo senso, un altro elemento che sicuramente non aiuta la longevità dei brani riguarda proprio il cantante Andreas Tömte, la cui prova vocale è eccessivamente monocorde. Tirando le somme, “…And So It Begins” offre thrash metal assassino e privo di compromessi, selvaggio headbanging ed una sana dose di divertimento, ma tutto si limita ai primi ascolti… Dopodichè si fa prepotente la sensazione che il disco abbia già esaurito i suoi argomenti mostrandosi per ciò che è, ossia un album appena discreto e dal breve arco vitale.

Tracklist:
1. Intro
2. …And So It Begins
3. Prophecy
4. In The Trace Of The Warhead
5. Dystopia Arise
6. Incoming
7. 50 Megatons Later
8. After The Disaster
9. Unholy Grounds
10. Invasion
11. A World Gone Dead
12. Day After Doomsday
13. Let The 1st Bomb Fall

Line-up:
Andreas Tömte – voce, basso
Kalle Sundin – chitarra
Martin “Metal” Svensson – batteria

Facebook: www.facebook.com/Invasion.swe
Etichetta Pure Steel Records – www.puresteel-records.com

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