Rocquette (Barbie Hardrock e Thomas Perry)


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Amici metallari, è con grande piacere che… no, no, aspetta. Amici metallari, se ci siete e state leggendo quello che sto scrivendo, vi avviso: se volete farvi una cultura generale, buon per voi. Ma qui non troverete metal. Niente epic, niente black, niente thrash. Siamo nel bel mezzo del triangolo delle Bermuda musicali, tra Cristina D’Avena, Avril Lavigne e gli Hanson. D’ora in poi, se continuate, sono affari vostri. Fine del disclaimer.

Era una tiepida serata di fine Ottobre in quel di Livraga, alla nuova sede dello storico Jcafé, e io mi apprestavo ad assistere allo show in acustico dei Rocquette, band poco hard ma discretamente rock scesa al di qua delle Alpi dalla vicina Austria per una mini tournée di tre date. Mi apprestavo, dicevo, un po’ prevenuto, in realtà. Vuoi perché l’ascolto dei due cd della band mi aveva lasciato tutt’altro che soddisfatto, vuoi perché era stata una giornata pesante. Vuoi perché uhm, in tutto il locale eravamo in tredici contati… vuoi quello che ti pare, fatto sta che le premesse erano poco confortanti. Ma integerrimo e ligio al dovere me ne stavo buono, con la mia birra in mano, aspettando lo show. E show è stato, pure carino in realtà! Non me ne vogliate, amici metallari, tutto sommato mi sono divertito. Ma bando alle ciance, s’aveva da portare a casa un’intervista. Ai miei microfoni Barbie Hardrock, vocalist, e Thomas Perry, chitarra.

E’ La prima volta che fate uno show in acustico?

T: In questo tour sì, ma prima abbiamo fatto altri due show in acustico, uno in Indiana e uno in Austria. E’ diverso da quello che facciamo di solito, è un esperimento.

B: Le altre date saranno normali, molto energiche!

Parliamo di voi, come sono nati i Rocquette?

T: Vuoi la versione lunga o corta? Ahahah! Tutto è cominciato con un’altra band che si chiamava “Nothing Serious”, circa otto anni fa, poi abbiamo proseguito con altre band. E’ iniziato tutto così.

B: Nella band entrarono nuovi membri e così decidemmo di ricominciare con un nuovo nome, io volevo qualcosa che facesse pensare al rock, ma che avesse anche un suono melodico, una sorta di tocco femminile, e così abbiamo avuto l’idea: “Rocquette”.

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Quali sono le band che vi influenzano maggiormente?

B: Gli Aerosmith sono degli idoli per noi, ma anche band più hard rock, come gli AC/DC e molti altri.

T: Ci ispiriamo molto anche ad artisti pop, come Avril Lavigne, e mischiamo questo con suoni più hard rock cercando di rendere tutto più orecchiabile per arrivare ad un pubblico più vasto.

Come sta andando il tour?

B: Siamo appena arrivati, ma per il momento penso che possiamo essere molto contenti, perché siamo andati lontano, abbiamo fatto un buon viaggio, abbiamo mangiato una pizza straordinaria e adesso sto cercando il mio primo dolce italiano! Ero già stata qui, ma non avevo mai avuto modo di assaggiare i dolci italiani, adesso ho l’occasione di recuperare quello che mi sono persa! Ci stiamo divertendo molto.

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Quali sono i paesi in cui avete fatto i migliori show?

B: Sicuramente l’Austria, perché lì abbiamo fatto davvero tanti concerti, come il grande festival austriaco Donauinselfest . E’ probabilmente il più grande festival d’Europa, c’erano moltissime persone, penso più di un milione. Nel 2012 abbiamo suonato anche in Inghilterra dove siamo stati nominati ai Music Awards e abbiamo suonato come una delle Top 10 Live Band, è stato molto bello. Abbiamo suonato anche negli USA.

T: Uno dei nostri show preferiti è stato ad Albuquerque in New Mexico. La cosa divertente è che le persone non capivano i testi delle canzoni, ma partecipavano comunque, per esempio ridevano quando qualcosa era divertente.

Parliamo del vostro ultimo album. Qual è il significato di “13” per voi? Voglio dire, in molti paesi il 13 è un numero sfortunato.

T: Il motivo è che ci sono 13 canzoni, sì, ma generalmente il numero 13 è legato alla sfortuna, noi invece abbiamo voluto collegarlo alla fortuna scegliendo l’immagine di un casinò per la copertina dell’album.

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Questo album suona più completo rispetto a “Too Fast For Love”. Quali differenze ci sono nel lavoro a questi due album?

B: Per il primo album “Too Fast For Love” abbiamo usato dei brani composti con la band precedente e abbiamo pensato che sarebbe stato giusto riprenderli dando un tocco speciale, quindi abbiamo lavorato su molte canzoni già esistenti, ed è questa la differenza col nuovo album “13”, perché questo è stato creato interamente da questa formazione. Abbiamo avuto l’idea in America e una volta finito il tour siamo andati in studio e ci abbiamo lavorato per un anno.

T: “Too Fast For Love” è stato un mix dei nostri lavori precedenti e “13” è stato il primo vero lavoro dei Rocquette come band. E’ un nuovo sound che si lascia alle spalle una sorta di vecchio bagaglio. E’ qualcosa di fresco e abbiamo lavorato ex novo ad ogni singola canzone.

In “Our Fists Against The Dirty Biz” (primo singolo di “13” n.d.r.) contro chi o cosa mandate il vostro messaggio? Cos’è per voi il “Dirty Biz?”

B: Tom, sei adatto tu a questa!

T: Inizialmente stavamo certamente pensando al cattivo business della musica, poi abbiamo deciso che forse non era bello parlare direttamente di questo come cattivo business, perché in fin dei conti ne facciamo parte anche noi e i nostri fans. Così abbiamo deciso di non riferire tutto quanto alla musica, perché ci sono tantissimi ambiti in cui è importante farsi sentire. Per noi è la musica, ma per ognuno è diverso. Bisogna farsi sentire per quello in cui si crede.

B: Vogliamo che si pensi a diverse situazioni, non solo una. Ci sono così tante cose per cui farsi valere, tante cose importanti. Per noi sì, potrebbe essere il business della musica, per altri qualcosa di più vicino a loro. Per esempio, i fondi raccolti con i nostri cd che abbiamo donato in beneficenza sono una mia causa, ma qualcun’altro potrebbe avere una storia diversa da portare avanti.

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Quali sono i vostri progetti futuri?

B: Stiamo pianificando un nuovo album e tanti concerti, si spera!

T: Abbiamo 10/15 canzoni nuove su cui lavorare. Non so se faremo un album completo per l’anno prossimo, ma proveremo a realizzare un nuovo singolo ogni due mesi, in modo da poter poi scegliere tra alcune buone canzoni e metterle insieme. Allora forse potremo parlare di un nuovo album. Non pensiamo che le persone vogliano aspettare quattro o cinque anni per un nuovo album, pensiamo che vogliano canzoni in tempi brevi. Quando avremo cinque o sei canzoni pronte, le metteremo su i-Tunes, perché è meno costoso da fare rispetto ad un album.

Avete idee anche per nuovi video?

B: Dopo aver fatto il video di “Our fists against the dirty biz”, “Mhmmmargarita”, “Voodoo Rock Puppet” e il nuovo di “Smile”, il prossimo sarà “Go Pirates” per la nostra squadra nazionale di rugby, in cui si vedono i ragazzi che corrono. Penso sia molto bello! Insomma, abbiamo molte cose da fare e molte idee.

E con questo si chiude. Intervista piccina e garbata, come questa band, ben rappresentata dalla frontman Barbie Hardrock, piccina e garbata pure lei. In fin dei conti una serata piacevole, tra amici, con della musica che non sarà metal (e stasera era pure in acustico) ma comunque è scivolata via senza preoccupazioni. Solo tanti, tanti sorrisi. Ripudiatemi, se vi pare, ma io mi sono divertito. Sorprese del rock.

Sito ufficiale: www.rocquette.com
Facebook:  https://it-it.facebook.com/Rocquette

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