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Prima di imbattermi in questo album, l’unica band di nome Jackal di mia conoscenza era quella partenopea, passata su queste pagine una vita fa attraverso un paio di demo. Per un momento, ho pensato all’ennesimo gruppo tricolore emigrato contrattualmente oltreconfine ed accasatosi presso Pure Underground Records – sottoetichetta di Pure Steel Records – ma, essendomi occupato personalmente di quei due lavori, è bastata un’occhiata ai titoli dei brani per capire che non si trattava della band nostrana. La solita scheda allegata al disco mi è venuta in aiuto, svelando l’arcano sull’identità di questi Jackal: trattasi di un quintetto olandese nato nel 1985, nella cui discografia troviamo una manciata di demo e l’unico album “Cry Of The Jackal” (1989), prima dello scioglimento avvenuto nel 1992. La reunion arriva a tre lustri da quello split e, dopo il rientro in lineup del cantante originale Erwin Siereveld nel 2010, i Nostri si mettono al lavoro sul materiale che finirà nel nuovo album di cui, al momento, non ho alcuna notizia: nel frattempo i Jackal raggiungono un accordo con la succitata label e smuovono le acque attorno al loro monicker grazie alla ristampa del loro primo e unico full lenght. “Cry Of The Jackal” emerge dalle nebbie del tempo interamente rimasterizzato ed implementato da due brani estratti dal secondo demo del 1987 e tre dal demo “The Secret Inside” del 1991, oltre che stampato in tiratura limitata su vinile (duecentocinquanta copie) e CD (cinquecento copie). Per quanto riguarda i primi sei pezzi, quelli che componevano in origine l’album, ci troviamo ad ascoltare un heavy metal tanto tradizionale quanto energico, influenzato dalla NWOBHM degli onnipresenti Iron Maiden e Judas Priest e che, per certi aspetti, mi ha ricordato pure i loro compatrioti Picture ed i tedesconi Scanner. Niente che faccia sobbalzare dalla sedia ma, nel complesso, il combo di Amstelveen dà dimostrazione di buone abilità per mezzo di un genuino heavy metal, sufficientemente grintoso ed orecchiabile, e ci presenta una tracklist che si muove tra alti e bassi: tra i pezzi più riusciti segnalo la strumentale titletrack, “Nightmare” e “Pain In The Ass”, mentre “Lost And Found” non mi ha tramesso sussulti di alcun genere. Per quanto concerne l’apporto dei singoli, l’unico appunto spetta alle vocals di Erwin Siereveld che, pur svolgendo appieno il proprio dovere, risultano a tratti un po’ piatte e non particolarmente efficaci quando si tratta di spostarsi verso registri più alti, dove il cantante non mi sembra a suo agio; per fortuna, queste escursioni vocali sono ridotte a pochi episodi. Gli estratti dal demo dell’87 sono le più grezze “Dinosaur Invasion” e “Out Of Sight, Out Of Mind”, due brani che si muovono all’incirca su coordinate sonore non distanti da quelle precedenti, mentre gli ultimi tre – datati 1991 e realizzati da una band in parte diversa nei suoi effettivi, stando alle info sul sito ufficiale – mettono in mostra un sound maggiormente ricercato in cui convergono elementi progressive: “Dream Review” con i suoi accenni Queensryche e la chitarra acustica lascia una bella impressione, ma il meglio arriva con “The Enchantress”, pezzo dal flavour Savatage condito dalle robuste vocals di tale Arnold Kloek. Tirando le somme, non ci troviamo di fronte ad una ristampa da bollare come assolutamente imperdibile, tuttavia può solleticare l’interesse di chi è costantemente alla ricerca di questi recuperi dal passato: di fatto, “Cry Of The Jackal” rappresenta un discreto documento sonoro dell’Olanda metallica degli Eighties.
Tracklist:
1. Pain In The Ass
2. Pharaoh
3. The Law
4. Nightmare
5. Cry Of The Jackal
6. Lost And Found
7. Dinosaur Invasion
8. Out Of Sight, Out Of Mind
9. Solution
10. Dream Review
11. The Enchantress
Line-up:
Erwin Siereveld – voce
John Bouman – chitarra
Terry Paul – chitarra
Stephan Pechler – basso
Rick Waalewijn – batteria
Facebook: www.facebook.com/jackalonline
Etichetta Pure Underground Records – www.puresteel-records.com