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Gli Astral Domine sono uno di quegli astri nascenti che puntualmente si presentano sulla scena metal nostrana, ricchi di idee ed entusiasmo, speranzosi di imboccare quell’agognata via della notorietà e del meritato riconoscimento nazionale ed internazionale. Il sestetto proviene da Tivoli e, guidato dal chitarrista e compositore Luca Gagnoni, ci propone un symphonic power metal dalle venature folk e dal sapore che ci riporta, inevitabilmente, agli anni in cui una band a nome Rhapsody poggiava le prime pietre di quello che sarebbe diventato il movimento symphonic-epic-fantasy-power, segnando un passo importante nella storia di tutto l’heavy metal.
Viene da chiedersi il perché di un paragone così importante, azzardato a freddo, parlando di una band al suo esordio discografico; il motivo è molto semplice: “Arcanum Gloriae” suona come il primo magnifico album dei Rhapsody “Legendary Tales”, o perlomeno quest’ultimo ne è sicuramente una fonte inesauribile di ispirazione. Certo, le migliorie tecniche nel mondo dello studio-recording oggi ci permettono di ottenere un disco prodotto in maniera decisamente più cristallina rispetto ad un lavoro partorito nel 1997, ma sono proprio l’atmosfera e lo stile degli arrangiamenti (nonché le tematiche dal taglio fantasy) a ricondurci ai primi lavori dei Rhapsody.
Nulla di sbagliato in tutto questo, sia chiaro, se si tratta di sola ispirazione, ma fin dall’opener “Holy Knights” viene messa in risalto, forse fin troppo, la venerazione che gli Astral Domine riservano ai colleghi triestini: l’impostazione dei cori, delle orchestrazioni, la chitarra solista, nonché la voce di Marco Scorletti (impostazione tenorile e timbro sono molto simili a quelli del blasonato Fabio Lione) sono tutti ingredienti che mostrano i chiari intenti della nuova band di Tivoli. Lo stesso discorso è valevole per “King Of North”, dove l’impronta ‘turilliana’ nelle partiture di Gagnoni è ancora più marcata ed evidente.
Le idee più interessanti si ritrovano nella ballad semi-acustica “Moonlight”, dotata di un bel refrain ricco di pathos, e nella lunga “Where Heroes Die”, un ulteriore ed ennesimo deciso richiamo ai Rhapsody degli anni ’90, dove troviamo un duetto tra Scorletti e (indovinate un po’) nientemeno che Fabio Lione! La traccia si destreggia tra interessanti cambi di atmosfera e velocità, pur essendo priva di una chiara struttura. A chiudere l’album ci pensa un’interessante “Falsi Dei”, up-tempo cantato interamente in italiano, che ha il pregio di distinguersi maggiormente per un approccio più progressivo nelle strofe, capace di mettere in mostra il lato più personale degli Astral Domine.
Tirando le somme, abbiamo dinnanzi una nuova band dagli intenti chiari, ma con un futuro ancora tutto da scrivere. “Arcanum Gloriae” è un album certamente gradevole, che piacerà (molto) ai followers di questo genere, pregno di idee buone e senza dubbio ben sviluppate, ma soffre troppo del palese confronto con l’importante band di Trieste. I musicisti coinvolti mostrano un’invidiabile preparazione tecnica e compositiva, pertanto non avranno difficoltà nel riuscire ad incanalare il loro talento in un metal sinfonico ancora più personale per poter lasciare, in un futuro speriamo prossimo, un vero segno di fuoco nell’affollata scena metal nazionale.
Tracklist:
01. Arcanum Gloriae
02. Holy Knights
03. King Of North
04. Moonlight
05. Tale Of The Elves And Pain
06. Where Heroes Die
07. I Am The King
08. My Lord
09. Welcome To My Reign
10. Falsi Dei
Line-Up:
Marco Scorletti – Vocals
Luca Gagnoni – Lead Guitar
Francesco Delogu – Rhythm Guitar
Yeshan Gunawardana – Keyboards
Mirko Margiotti – Bass
Davide Di Patrizio – Drums
Sito ufficiale: www.astraldomine.altervista.org
Myspace: www.myspace.com/astraldomine
Facebook: www.facebook.com/astraldomine
Etichetta: www.bakerteamrecords.com