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Con i Primeval Realm ci addentriamo nei territori del doom metal. Per il loro disco di debutto, gli statunitensi (che provengono da Trenton, in New Jersey) ci offrono sette pezzi. Joe Potash è il leader indiscusso della band, che potremmo considerare la sua creatura, dato che è lui ad averla fondata nel 2009 ed è sempre lui ad occuparsi della scrittura di ogni brano, comprese le parti vocali. Prima di giungere al contratto con Pure Steel Records sono stati realizzati tre demo, tutti datati 2009, nei quali è possibile rintracciare alcuni dei titoli che compaiono nella tracklist di “Primordial Light”.
L’ascolto dell’album si è rivelato davvero piacevole: pur muovendosi su coordinate già percorse più e più volte, secondo i canoni del genere, ogni pezzo possiede la giusta carica, un ottimo suono ed è avvincente quanto basta per farci godere di un doom metal mai troppo lento o soffuso, che si sposa perfettamente col termine heavy. Mi sono tornati alla mente i nostrani Thunderstorm, che agli inizi della scorsa decade, pubblicando un paio di dischi avvincenti (sto pensando a “Sad Symphony” e a “Witchunter Tales”), hanno iniziato a ritagliarsi uno spazio importante nel sottobosco del doom, proponendo delle ottime composizioni, ma restando legati alla tradizione. Ne consegue che i numi tutelari a cui i Nostri fanno riferimento rispondono al nome di Black Sabbath, Trouble, Saint Vitus, Candlemass, Solitude Aeturnus. Interessante approfondimento sono le influenze che Potash riconosce di aver assimilato: Black Sabbath, Deep Purple, Led Zeppelin, Grand Funk Railroad, Robin Trower, Jimi Hendrix, Lynyrd Skynyrd, The Allman Brothers, Mountain, ZZ Top. In pratica l’hard rock ed il rock venato di blues degli anni ’60 e ’70. Possiamo ritrovare tracce dei gruppi sopracitati nel gusto “chitarristico”, nei passaggi delle tastiere di “Galaxy Lifter”, così come in “Primordial Light… Departure”, con la sua chitarra acustica e il flauto, per atmosfere sognanti e lontane.
Percorrendo l’album, la strumentale “A Primeval Realm” introduce la seconda traccia, “Black Flames & Shadows”, ottimo esempio di ciò che ci attende lungo il cammino. Ci sono tutti gli ingredienti giusti: heavy doom condito dal ritornello giusto, che trova lo spazio per un intermezzo su ritmi leggermente più sostenuti. Da evidenziare anche “Electric Knowledge” e “Night Of The Wolfmoon”. La strumentale “Galaxy Lifter” si dipana sul riff “Made in Sabbath”. Per “Heavy Is The Mind”, che si presta bene ad essere il pezzo più catchy del lotto, è stato girato anche un video.
In conclusione, “Primordial Light” è il classico album che non punta sull’originalità ma che offre ottimi pezzi, sempre appetibili da chi ama queste sonorità: un disco davvero interessante. DOOM ON!
Tracklist:
01. A Primeval Realm
02. Black Flames & Shadows
03. Electric Knowledge
04. Galaxy Lifter
05. Heavy is the Mind
06. Night of the Wolfmoon
07. Primordial Light… Departure
Line-up:
Joe Potash – voce, chitarra (tastiere, basso e batteria)
Reed Thomas – basso, accompagnamento vocale
Mike White – batteria, percussioni
Brian Leahy – tastiere
Facebook : https://www.facebook.com/PrimevalRealm
Etichetta Pure Steel Records – http://www.puresteel-records.com/