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Il bello dei Verberis è che di loro non si sa praticamente una cippa di nulla. Nè quanti sono nè chi sono, nemmeno quando e dove sono stati fondati. L’unica cosa che si sa è che sono dei neozelandesi pazzi che hanno attirato le attenzioni dell’Iron Bonehead, la quale ha pubblicato recentemente il loro primissimo parto, l’Ep in cassetta “Vastitas”.
Dalla copertina mi sembrava di essermi imbattuto in uno di quei gruppi black/death dalle atmosfere strane e malate sullo stile degli australiani Portal, invece i Verberis suonano un death metal vecchia scuola con qualche elemento thrash (specie negli ultimi due pezzi), con in più inaspettate influenze provenienti dal death melodico.
L’assalto è perlopiù basato su tempi ultra-veloci, quindi abbondano i blast-beat, ma non mancano tempi più lenti e neanche delle partiture più fantasiose del solito da parte del batterista, sempre pronto a dar manforte ai propri compagni, permettendo così alla musica di procedere non solo con fluidità ma anche con un’intensità che non può lasciare indifferenti.
Questo nonostante… anzi, anche grazie a una struttura dei pezzi abbastanza complessa e imprevedibile, che fa uso, oltre che, per esempio, di atmosferiche pause quasi addirittura rilassate (“Sepulchral Slumber”), di chitarre dai riff intricati e impietosi (uno dei migliori esempi si trova in “Kaliginous Ascent”), ma bandendo allo stesso tempo qualsiasi parte solista, eccetto per gli stacchi, di cui sono frequenti quelli di basso (come nelle prime due canzoni). Fra l’altro, ogni brano (“The Primordial Rift” ha anche la sua bella intro) si conclude con delle brevi outro costituite da oscuri canti (o come diavolo li si possa chiamare).
Una particolarità devastante dei Verberis proviene dal cantato, che è formato da grugniti ignorantissimi e catacombali. Ok, qui non c’è niente di nuovo, ma il fatto interessante è che su questi grugniti è stata innestata una eco veramente assurda per quanto è (letteralmente) ventosa e… vasta, in linea perfetta con il titolo dell’Ep. Questa eco da tornado infernale è veramente di sicuro effetto, mette i brividi, anche se bisogna dire che non è così funzionale perchè può creare un po’ di confusione, specialmente se si ascolta l’ep senza cuffie.
In parole povere, i Verberis sono un gruppo promettentissimo che si aggiunge a quelle poche ma buone (anzi, malvagie) formazioni provenienti dalla minuscola e lontana Nuova Zelanda, che ultimamente ci sta facendo abituare proprio bene.
Tracklist:
1 – The Primordial Rift
2 – Sepulchral Slumber
3 – Kaliginous Ascent
4 – Fangs of Pazuzu
Line-up: sconosciuta
BandCamp: https://ironboneheadproductions.bandcamp.com/album/verberis-vastitas
Etichetta: http://www.ironbonehead.de/