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Ultimamente la Grecia, terra arrabbiata (chi si ricorda dei gravi disordini politici che colpirono il paese qualche anno fa?), sta facendo uscire a rotta di collo dei gruppi validissimi, quasi a ulteriore dimostrazione che è dal degrado sociale che nasce l’arte migliore. Per fare qualche esempio, la Grecia sta attraversando un periodo molto vitale nel campo del black e del death metal, con formazioni come i Resurgency o gli Embrace Of Thorns che ormai hanno una nomea underground mica da ridere. Ma fra i primi gruppi a guidare questo, diciamo, risveglio della scena estrema greca ci sono sicuramente i Burial Hordes che, nati nel 2001 e con il primo album pubblicato nel 2005, se ne sono usciti quest’anno con “Incendium” dopo ben sei anni dal secondo disco.
Rilasciato dalla polacca Hellthrasher Productions (che è una delle mie etichette preferite, anche perchè seleziona sempre con puntigliosità i gruppi a cui dare una mano, quindi non è prolifica), “Incendium” si compone di otto pezzi per quasi 41 minuti di distruzione dei padiglioni auricolari. La distruzione in questione si palesa in un black/death metal parecchio dinamico e fantasioso, visto che vive dei più disparati momenti, andando così dalla furia più estrema a rallentamenti praticamente depressivi e molto atmosferici nei quali melodie tristi e fataliste regnano sovrane (ma le chitarre melodiche ci possono essere anche durante i frequenti blast-beats), senza dimenticare una certa tempestosa maestosità tipica del black metal. In altre canzoni invece, come la fantastica “Path Of Bloodshed” (medio-lenta per una parte consistente), c’è un riffing allucinato e malato, grazie a una buona interazione fra le due chitarre (ma scordatevi assolutamente degli assoli), con il basso che talvolta dice la sua completando saggiamente il lavoro delle asce.
I Burial Hordes sono quindi un gruppo completo, anche perchè, fra grugniti profondissimi rinforzati occasionalmente da gracchianti urla black con effetto d’ordinanza, c’è pure qualche momento parlato, almeno nella seconda parte del disco, nella quale è da menzionare soprattutto il trittico centrale costituito dalla già citata “Path Of Bloodshed”, da “Abomination” (che ha dei bei momenti da death metal americano ultra-classico nonchè un lento finale che si conclude all’improvviso lasciandoti di stucco) e da quel capolavoro di “Scorned (Aokigahara)”, un tour de force emozionante da sette minuti che riassumono in pratica tutte le caratteristiche del gruppo comprendendo anche una lunga intro da due minuti piena di chitarre desolate seguite da inquietanti cori gregoriani.
Ma se questo trittico è da codice penale per quanto è incredibilmente perfetto, il resto delle canzoni ha un po’ di problemi a farsi valere. In tal caso, è esemplificativa “Horns Of Consecration”, che il gruppo allunga inutilmente riprendendo i blast-beats iniziali anche se il pezzo poteva concludersi con quel rallentamento sempre più abissale e… lento. Il finale della conclusiva titletrack (che comunque ha delle chitarre belle disperate) ha un problema simile, personalmente avrei messo “Scorned (Aokigahara)” per chiudere in bellezza il disco. Però, strano che una title-track deluda, eh?
Ad ogni modo, “Incendium” si becca lo stesso un bel “7” dato che quel trittico, lo ripeto, è eccezionale, anche se è un peccato perchè l’album (che è stato registrato durante il mese di Luglio 2013 presso gli Endarker Studios di Devo dei Marduk) si meritava molto, ma mooolto di più!
Tracklist:
1 – Unleash Havoc
2 – Horns of Consecration
3 – Nailed Curse
4 – Path of Bloodshed
5 – Abomination
6 – Scorned (Aokigahara)
7 – Black Shrouds of Depravity
8 – Incendium
Line-up:
Cthonos – voce
N.E.C.R.O. – chitarra/basso
Psychaos – chitarra/basso
Nuctemeron – batteria
BandCamp: http://burialhordes.bandcamp.com/
Etichetta Hellthrasher Productions: http://www.hellthrasher-distribution6.home.pl
questo cd è già sul mio scaffale da mesi….grandissimo lavoro di black-death di alta qualità!ogni traccia è una vera perla…godibilissimo dall’inizio alla fine…complimenti a questa band!
Grande Lord Calamoth! E’ un onore ospitarti!
eh eh…chi altri poteva aver acquistato una roba del genere!comunque gran bel cd questo!