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02/08/2014 : Wacken Oper Air (day 3)
Ultima giornata di questa strepitosa edizione del Wacken Open Air, ecco i gruppi dei quali ci occuperemo:
Arch Enemy
Sodom
Behemoth
Devin Towsend Project
Emperor
Amon Amarth
Megadeth
Avantasia
Kreator
Per gli ARCH ENEMY è stato scelto un orario un po’ sfortunato, in quanto a parte ovviamente il sonno e la stanchezza, l’area concerti sotto il cocente sole di mezzogiorno è un forno; ma loro non si fanno intimorire e sulle note di “Khaos Overture” salgono sul palco trascinati dalla carichissima Alyssa White-Gluz, che oltre che bella, dimostra a tutti i presenti di essere anche molto brava. Ottima tecnica vocale, tiene il palco in maniera esemplare, da frontman d’esperienza, duetta spesso con i musicisti e intrattiene il numeroso pubblico presente senza problemi.
La scelta dei brani si concentra principalmente sull’ultimo lavoro e sul passato recente e questa secondo me è l’unica pecca di un’esibizione splendida, in quanto trovo che la qualità degli ultimi lavori sia inferiore a quelli più datati.
Setlist:
Khaos Overture
Yesterday Is Dead and Gone
War Eternal
Ravenous
My Apocalypse
You Will Know My Name
Bloodstained Cross
As the Pages Burn
Dead Eyes See No Future
No Gods, No Masters
We Will Rise
Nemesis
Fields of Desolation
Sfondo bianco, abiti marroni e neri, scenografie con croci rovesciate e fiamme: il tour dei BEHEMOTH è lo stesso della data invernale in terra italica, così l’impressione è di uno spettacolo già visto, in situazioni migliori. Lo band polacca è relegata a suonare a metà pomeriggio, con sole splendido e caldo torrido che mi impediscono di apprezzare in pieno lo show; nonostante questo la performance è ottimale – la maggior parte dei brani sono tratti dall’ultimo lavoro, “The Satanist” – e i suoni sono definiti e potenti.
Nessuna sorpresa, insomma, anche se l’impressione è che l’apparire sia diventato un po’ troppo importante per Nergal & co.
Setlist:
Blow Your Trumpets Gabriel
Ora Pro Nobis Lucifer
Conquer All
As Above So Below
Slaves Shall Serve
Christians to the Lions
The Satanist
Ov Fire and the Void
Alas, Lord Is Upon Me
At the Left Hand ov God
Chant for Eschaton 2000
O Father O Satan O Sun!
I SODOM, e Tom Angelripper in maniera particolare, qua a Wacken sono una vera e propria istituzione per quanto riguarda il seguito e il numero di presenze al festival. Sebbene siamo ancora un “po’ cotti” dai concerti di ieri e dal misto tra la temperatura infernale e la polvere che si abbatte su di noi come una nuvola mortale siamo carichissimi per sentire l’ennesimo concerto dei tre di Gelsenkirchen!!!
Apre le danze la mitica “Agent Orange” la quale dà il “la” ad una vera e propria guerra tra pogo e “wall of death”. Sebbene il gruppo sia tra i primi ad esibirsi oggi tutti i suoni sono perfetti e scorrono via uno dietro l’altro tutti i più grandi classici della band quali “Outbreak Of Evil”,” The Saw Is the Law”e ”Blasphemer” mentre la chiusura è riservata all’immancabile “Ausgebombt ”. Il nostro ultimo giorno di festival si apre con un botto assurdo e per questo dobbiamo nuovamente ringraziare lo zio Tom!!! Ottima prestazione!!!!!
Setlist:
Agent Orange
In War and Pieces
Outbreak of Evil
Surfin’ Bird (The Trashmen cover)
The Saw Is the Law
Sodomy and Lust
Stigmatized
City of God
Der Wachturm
I Am the War
Blasphemer
Remember the Fallen
Ausgebombt (guitar player of Killshot on additional guitar)
Il carisma di DEVIN TOWNSEND è notevole, la scenografia è essenziale e tutti gli occhi sono puntati su di lui. Intrattenitore e comico, si presenta dicendo che ha gli “attributi” più piccoli di tutti i presenti; le presentazioni di ogni pezzo sono uno spasso e dal punto di vista musicale i brani sono un piacere per le orecchie.
La scaletta scelta ripercorre praticamente tutta la carriera solista del polistrumentista, ma vengono presentati sempre con una verve comica, come a dire “non sono niente di che” e invece sono pezzoni ultratecnici che sfondano i timpani. Probabilmente troppo sottovalutato, Devin Townsend è un folle genio, che compone e suona pezzi molto complessi ma anche molto orecchiabili e su un palco come quello del Wacken. incastrato tra i Behemoth e gli Emperor, forse non era del tutto a proprio agio.
Setlist:
Seventh Wave
War
By Your Command
Deadhead
Planet Of The Apes
Numbered!
Supercrush!
Kingdom
Juular
Grace
Bad Devil
“In The Nightside Eclipse” è riconosciuto dal mondo intero della scena estrema come uno dei maggiori apici del black metal dei primi anni ’90. Quale migliore occasione per il terzetto di Nottoden per festeggiare i vent’anni dall’uscita del disco se non il venticinquesimo compleanno del festival metal più importante al mondo???? La performance degli EMPEROR era stata presentata nell’ultimo giorno di festival della precedente edizione e fin da quella data gli occhi di tutti gli addetti ai lavori erano puntati sulla prestazione di oggi, incuriositi dallo stato di forma dei quattro dopo l’epocale reunion del 2006 (documentata anche nel dvd “Live at Wacken Open Air 2006 ‘A Night of Emperial Wrath’ ”). Purtroppo come nel 2006 anche a questa performance non farà seguito un nuovo album visto che sin da subito Samoth ed Ihsahn hanno voluto chiarire come questo tour fosse solo un modo per ricordare l’uscita del loro primo capolavoro e non un nuovo inizio.
Sono le 17.30 di sabato 2 agosto ed anche se quello che ci si prospetta è una tra le prestazioni più gelide e carismatiche di tutto il festival sembra quasi di essere sulle spiagge della riviera romagnola tanto che ironicamente il concerto viene presentato come “In the Sun-side Eclipse” !!!
Dopo qualche attimo di silenzio generale le note di “Into The Infinity Of Thoughts” riportano i cuori dei numerosi blackster accorsi sotto il palco indietro di vent’anni. Ihsahn, Samoth e Faust attaccano con una grinta disarmante: i suoni, sebbene sparati a mille, sono impeccabili e si susseguono in un vortice oscuro “The Burning Shadows Of Silence” e “Cosmic Keys To My Creations & Times”.
Lo show del combo norvegese procede senza il minimo intoppo e la conclusione della prima parte dello show è riservata ai due super classici “I Am The Black Wizards” e “Inno A Satana”. Inutile dire quanto il pubblico apprezzi questi due cavalli di battaglia, nelle prime file tra headbanging e pogo le emozioni si susseguono.
Durante l’encore oltre a due brani presi dal primo EP, “Wrath Of The Tyrant”, come “Ancient Queen” e la title-track, da ricordare è la cover di “A Fine Day To Die” dei Bathory. Dopo un’ora e mezza le note di “Opus A Satana” mettono la parola fine sulla prestazione del quartetto norvegese. Quella di oggi sarà una data che tutti i blackster presenti ricorderanno per molto tempo visto che purtroppo alla fine di questo tour “l’imperatore” tornerà a dormire il suo lungo sonno fino a data da definirsi…
Setlist:
Into the Infinity of Thoughts
The Burning Shadows of Silence
Cosmic Keys to My Creations & Times
Beyond the Great Vast Forest
Towards the Pantheon
The Majesty of the Nightsky
I Am the Black Wizards
Inno a Satana
Encore:
Ancient Queen
Wrath of the Tyrant
A Fine Day to Die (Bathory cover)
Outro (Opus A Satana)
Essendo Wacken il festival metal più grande, gli attesissimi AMON AMARTH hanno optato per un’importante scenografia: due teste di drago, fuochi e fumo. I suoni nella prima parte dello show hanno lasciato a desiderare, la setlist conteneva quasi solo brani degli ultimi album, ma la cosa sconvolgente è stata vedere la marea di persone che facevano crowd surfing! Se perfino la security s’è trovata in difficoltà, vi lascio immaginare noi poveretti delle prime file.
Con il suo smagliante sorriso e con la sua possente voce, Johan Hegg, come sempre, domina la scena: pochi interagiscono con il pubblico come lui.
Le ore sotto il sole passate ad aspettarli sono state ben spese poiché complessivamente i nostri biondi vichinghi hanno fatto uno di quegli show difficili da dimenticare.
Setlist:
Father of the Wolf
Deceiver of the Gods
As Loke Falls
Varyags of Miklagaard
For Victory or Death
Guardians of Asgaard
Cry of the Black Birds
We Shall Destroy
Asator
War of the Gods
Victorious March
Twilight of the Thunder God
The Pursuit of Vikings
Non avevo delle grandissime aspettative, ritengo che i MEGADETH siano in fase calante, ma Mustaine mi ha mosso un po’ di compassione. Lo so, è un giudizio forte e magari anche esagerato, ma era la prima volta che lo vedevo dal vivo e mi ha deluso. Lui, il ricciolo famoso per il suo carattere impulsivo ed energico, l’uomo delle litigate per antonomasia, lui, era decisamente moscio. Troppo spesso la band s’interrompeva e veniva proiettato un video, che, per quanto interessante potesse essere, era palesemente per lasciar riprendere il frontman. Comunque, con sempre meno voce, ha portato a termine “il suo compito”.
Anche se è sempre piacevole ascoltare “Tornado Of Souls” o “Hangar 18”, penso che anche i superfans siano tornati a casa con l’amaro in bocca. Mi auguro che si riprenda, perchè non ho dubbi sul fatto che sia stata una delle peggiori prestazioni dell’intero Wacken.
Setlist:
Hangar 18
Wake Up Dead
In My Darkest Hour
Skin o’ My Teeth
Sweating Bullets
Tornado of Souls
Poison Was the Cure
She-Wolf
Trust
Kingmaker
Cold Sweat (Thin Lizzy cover)
Symphony of Destruction
Peace Sells
Holy Wars… The Punishment Due
E’ ormai giunta l’ora del penultimo concerto e il pensiero che tra poche ore sarà tutto finito ci porta come ogni anno ad un briciolo di tristezza. Ma è ora di asciugarsi le lacrime e di correre verso il True Metal Stage per assistere ad uno degli spettacoli più attesi di questa edizione: AVANTASIA. Qualche minuto di attesa poi la divertente slot machine proiettata sui maxi schermi ci annuncia che siamo pronti per essere condotti per mano dal nanerottolo Tobias Sammet nel suo magico mondo Gay Power per eccellenza.
Come sempre lo show vede il frontman accompagnato da artisti di grande fama; Ronnie Atkins (Pretty Maids) presente nei pezzi “Invoke The Machine” e la suggestiva “The Scarecrow”, Bob Catley sulle note di “The Story Ain’t Over” e l’indimenticabile dio del power Michael Kiske (Helloween, Unisonic) presente sulle note di “Reach Out For The Light” e “Avantasia”. L’unica pecca dello spettacolo è nell’atteggiamento di Tobias che nel bel mezzo del concerto lascia completamente il palco ai suoi ospiti intenti a proseguire con un altro brano andandosene a zonzo nel backstage per poi ricomparire a canzone ultimata.
Da ricordare assolutamente la mitica Amanda Somerville onnipresente che con la sua voce forte e lirica manifesta sempre una preparazione vocale più che eccellente. Tantissimi applausi per Tobias e il suo progetto che come sempre offre uno spettacolo memorabile e impeccabile e una simpatia televisiva dimostrata con le svariate gag ai fan dei Kreator in attesa del loro show nel palco accanto. Uno spettacolo degno di lode.
Setlist:
Spectres (Sammet)
Invoke the Machine (Sammet/Atkins)
The Scarecrow (Sammet/Atkins)
The Story Ain’t Over (Sammet/Catley)
Reach Out for the Light (Sammet/Kiske)
Avantasia (Sammet/Kiske)
What’s Left of Me (Sammet/Martin)
Dying for an Angel (Sammet/Martin)
Farewell (Sammet/Somerville/Kiske)
Shelter from the Rain (Sammet/Kiske/Catley)
The Great Mystery (Sammet/Catley)
Twisted Mind (Atkins/Martin)
Promised Land (Sammet/Martin)
Lost in Space (Sammet)
Encore:
Sign of the Cross / The Seven Angels
Mentre la nostra testa è ancora dispersa nel mondo di Avantasia è giunto il momento di andare ad assistere all’ultimo concerto di questa edizione del Wacken: i KREATOR. Il gruppo tedesco tanto atteso, malgrado le gambe inizino a dare segno di cedimento, riesce a riempire completamente il Black Metal Stage regalando un concerto carico che non lascia dubbio su quanto questa band dal vivo sia sempre eccezionale.
Ad aprire le danze “Phantom Antichrist” tratta dal loro ultimo e omonimo album, ma i cavalli di battaglia arrivano con “Pleasure To Kill”, “Hordes Of Chaos” e “Phobia” capaci di far scattare persino chi (come la sottoscritta) è già a pezzi. Immancabile come in ogni loro live la bandiera dell’odio che sventola sulle note di una violentissima “Flag Of Hate” che chiude il festival in modo memorabile. Niente da dire… i Kreator si confermano una delle band Thrash tedesche per eccellenza e non poteva esserci un finale migliore.
Setlist:
Mars Mantra
Phantom Antichrist
From Flood into Fire
Warcurse
Endless Pain (preceeded by Coma of Souls Snippet)
Pleasure to Kill
Hordes of Chaos (A Necrologue for the Elite)
Phobia
Enemy of God
Civilization Collapse
The Patriarch
Violent Revolution
United in Hate
Flag of Hate / Tormentor (teased with “Billie Jean” by Michael Jackson and “Painkiller” by Judas Priest)
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Di seguito altre foto della giornata, tutte realizzate dalla nostra Alessandra “MorganaPhoto” Merlin.
Arch Enemy:
Behemoth:
Sodom:
Devin Townsend Project:
Emperor:
Amon Amarth:
Megadeth:
Avantasia:
Kreator: