Martyrvore – Malevolent Desolation (2014)

Titolo: Malevolent Desolation
Autore: Martyrvore
Genere: Black/Death metal bestiale
Anno: 2014
Voto del redattore HMW: 7
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Gli statunitensi Martyrvore sono un gruppo underground allo stato puro. Nati nel 2002, fino al 2007 sono stati particolarmente attivi tanto da divenire in poco tempo un gruppo di culto, lo testimonia la compilation del 2007 “Possessed by Mayhemic Slaughter” pubblicata dalla greca Kill Yourself Productions. Poi, non si capisce perchè, passano sette lunghi anni nei quali c’è un vuoto abissale in fatto di uscite come nemmanco nei Blasphemy. E all’improvviso nel 2014 si sono risvegliati dall’ibernazione rilasciando non solo il tanto atteso album d’esordio “Obliteration” (Parasitic Records) ma subito dopo anche l’EP “Malevolent Desolation” (Iron Bonehead Records), che or ora mi appresto a mettere sotto esame. Però, adesso mi chiedo: perchè in quel lungo periodo non hanno rilasciato un bel niente? Pigrizia? Mancanza di soldi (beh, di questi tempi…)? Menefreghismo? Boh, so solo che “Malevolent Desolation” è un vinile di una figata allucinante.
Dato che nell’introduzione ho citato i Blasphemy, dovreste aver già capito la tipologia di musica (o di rumore che il dibattito continua) suonata dai Martyrvore. Ecco, appunto, black/death metal bestiale ma di quello fatto bene e con qualche caratteristica molto interessante. Oddio, non stiamo parlando di un gruppo alla Khthoniik Cerviiks o alla Sheol, visto che l’approccio dei Martyrvore è molto semplice e istintivo. Solo che hanno una bella impostazione grind che si palesa specialmente in pezzi da un minuto o poco più come “Global Annihilation” e “Perversion Rites” (il primo ha però un’introduzione “guerrafondaia” di 30 secondi – sì, i Martyrvore amano le intro “atmosferiche”), dove i nostri si esprimono con una violenza cacofonica che non si sente spesso neanche in questo genere.
Ma i Martyrvore, pur essendo grezzissimi, sanno alternare i pezzi più grind con quelli, diciamo, più “complessi”, nei quali ci può scappare un rallentamento doom, un bell’assolo o addirittura… qualche tastiera (“Masaya”)! In ogni caso, non aspettatevi nessuna melodia e inoltre non si raggiungono mai i quattro minuti, che vengono sfiorati soltanto dalla conclusiva “The Black…”, che purtroppo è anche il pezzo meno riuscito perchè ha una struttura ripetitiva dal finale in dissolvenza che lascia l’amaro in bocca e, unica fra le canzoni “normali”, non ha neanche l’assolo.
Oltre a tutto ciò, devo lodare assolutamente il lavoro del batterista che, nonostante tutto, è capace di ottime variazioni e quindi non è per forza di cose un posseduto dal Blast a Oltranza, anche se quando mena fa sempre una paura folle. E poi, il cantante… o mio Dio, la sua prestazione gutturale e bestiale rientrerà per filo e per segno negli standard tipici del genere (tipo Black Witchery ma meno urlata) però è di un’intensità fantastica, dovuta anche al riverbero innestato sulla voce e a quei grugniti maialeschi e sussurrii diabolici (questi ultimi si sentono in “The Black…”) che sono un “di più” sempre utile alla causa. Per non parlare di certe metriche vocali veramente contagiose (e qui la palma d’oro se la becca “Mouth Of The Grave”). Fra l’altro, pezzi come “Global Annihilation” si trasformano presto in un tripudio di voci che potrebbero satanizzare all’istante un intero convento di suore!
Ecco, io ogni giorno sento il bisogno impellente di queste dolci melodie (beh, più o meno, un po’ di riposo fa sempre bene) e soprattutto di gruppi come i Martyrvore, che hanno tirato fuori un EP con i controcosiddetti. Peccato però per l’ultima canzone – oltre ovviamente all’intro e all’outro che sistematicamente salto dopo averle ascoltate la prima volta (vabbè, questa è una mera questione personale che non influisce per niente sulla valutazione finale). Adesso spero soltanto che i Martyrvore non ci faranno aspettare altri 7 barbosi anni per rilasciare chicche imperdibili come “Malevolent Desolation”… a meno che non scoppi all’improvviso una guerra nucleare (e adesso grattiamoci tutti insieme!)…

Tracklist:

1 – Shemhamforash (intro)
2 – Masaya
3 – Global Annihilation
4 – Crush the Seals
5 – Perversion Rites
6 – Mouth of the Grave
7 – The Black…
8 – Malevolent Desolation (outro)

Line-up:

Reaper – voce
Necro-Christ – chitarra/voce
Terrorizer – chitarra
Hellvomit – basso
Gemini – batteria

BandCamp: http://martyrvore.bandcamp.com
Etichetta Iron Bonehead Records: http://www.ironbonehead.de

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