Hour Of Penance (Giulio, Paolo e Marco)


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Hour Of Penance logo

In occasione della prima edizione del Purulent Deathfest abbiamo intervistato Giulio Moschini, Paolo Pieri e Marco Mastrobuono degli Hour Of Penance. Ecco a voi il resoconto dell’intervista:

Ciao ragazzi e benvenuti sul nostro sito! In quale sottogenere del death riuscite a collocare meglio la vostra musica?

Chiaramente nel country… no scherzi a parte possiamo affermare di suonare technical death, anche se le influenze sono tante e si rifanno a generi anche al di fuori del death metal, come il black, anche se comunque questo costituisce la base del nostro stile. E’ chiaro poi che le etichette stabiliscono un genere standard inserendo nello stesso filone band del tutto differenti tra loro.

Negli anni la vostra line-up è cambiata spesso suonando anche con membri di Fleshgod Apocalypse e Hideous Divinity. Hanno in qualche modo influenzato gli Hour Of Penance di oggi?

Giulio: influenzato no, sicuramente ogni membro passato e presente ha un proprio stile musicale che lo distingue dagli altri, ma sin dall’inizio mi sono sempre occupato io della produzione dei brani e poi ognuno ci mette del suo.

Paolo: è importante in una band stabilire chi deve occuparsi della produzione, se uno è più portato degli altri è giusto che lo faccia lui questo tipo di lavoro. Non è la cosa più democratica che si possa fare ma è indispensabile per il funzionamento del gruppo.

Avete già in programma l’uscita di un nuovo album?

Si, abbiamo già una decina di brani pronti ma il seguito di “Regicide” ci sarà probabilmente per l’anno prossimo.

Hour Of Penance  band 1

Cosa ne pensate dell’evoluzione radicale del death metal degli ultimi anni?

Con la tecnologia c’è stata una esplosione di gruppi negli ultimi anni che hanno un po’ standardizzato la qualità del death metal; ormai chiunque può prodursi il proprio album da casa avendo a disposizione un computer e spesso quello che si sente in cuffia è solo il frutto di un mix di effetti che non rispecchiano la realtà. Molti altri invece si concentrano solo sulla velocità senza mettere sostanza in quello che fanno: i brani non restano impressi e difficilmente si distingue una traccia dall’altra. Quando i Death inventarono il technical death metal era tutta un’altra cosa, erano pezzi ricercati e infatti tuttora ci si ricorda il nome di ogni canzone e il rispettivo album.

Avete partecipato a numerosi eventi live importanti come il Jakarta Hammersonic e l’OEF, cosa hanno significato per voi queste esperienze?

All’Hammersonic abbiamo suonato davanti ad un pubblico di 22mila persone, numeri davvero importanti, un po’ come Laura Pausini in Italia. È stata una bella esperienza perché abbiamo suonato con grandi band come i Cannibal Corpse, con cui abbiamo particolarmente legato e costruito una bella amicizia, inoltre lì la gente va ai concerti perché è appassionata del genere, come succede in Italia. Non è una cosa scontata, ci è capitato in altri Paesi di avere a che fare con un pubblico ostile che non compra il biglietto per godersi il concerto ma solo per vedere se sbagli.

Hour Of Penance band 2

Vi sono capitate delle situazioni divertenti durante i vostri tour?

All’Obscene Extreme Festival abbiamo davvero visto di tutto, è il posto ideale per contribuire al degrado umano con la consapevolezza di farlo! All’entrata dei cancelli c’era un ragazzo seminudo con un bicchiere di plastica legato al polpaccio e tre suoi amici cercavano di urinarci dentro… scene epiche che non si vedono nemmeno al Wacken Open Air!

Nel tempo libero ascoltate sempre musica estrema o variate?

Ascoltiamo un po’ di tutto, tranne musica italiana. Solo Paolo ascolta Battiato, ma non glielo facciamo ascoltare nel furgone. Quando torniamo dai tour invece mettiamo fissa Katy Perry…

Vivete della vostra musica o avete anche altre attività al di fuori della band?

Noi lavoriamo tutti. Certo sarebbe possibile campare con la sola musica, ma bisognerebbe condurre una vita troppo incasinata, stare sempre in tour e stare lontano dalle famiglie per molto tempo. È davvero difficile non uscirne pazzi alla fine.

Ultima domanda, volete consigliarci qualche band valida della scena romana?

Beh gli Unison Theory che suonano stasera sono una band decisamente valida che meriterebbe più visibilità, oppure gli Shores Of Null, band Gothic Doom di qualità sulla scia dei Doomraiser; il metal Made in Italy non ha nulla da invidiare alla scena europea. Purtroppo però è molto difficile riuscire a sbarcare il lunario, non c’è più ricambio generazionale; le grandi band di una volta, come Metallica o Iron Maiden continuano ad essere protagoniste della scena metal internazionale e indirettamente tolgono visibilità a gruppi qualitativamente bravi che non riescono ad emergere con le proprie forze. Per questo nei prossimi anni non assisteremo più a concerti di gruppi nuovi in grado di riempire gli stadi, ma si continuerà sulla via delle trovate commerciali solo per fare soldi. E’ parecchio triste considerando che il metal di commerciale dovrebbe avere poco o niente, no?

Sito ufficiale: http://www.hourofpenance.net
Facebook: https://www.facebook.com/hourofpenance
Etichetta Prosthetic Records – http://prostheticrecords.com

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