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Ad un quarto di secolo dalla release del secondo full length “Death Before Dishonor” (il debutto “Blessing In The Skies” è datato 1987) gli americani Axemaster tornano sul mercato per mezzo del nuovo album “Overture To Madness”, pubblicato sotto l’egida della Pure Steel Records.
Nati nel 1985, nel corso degli anni gli Axemaster sono passati attraverso molti avvicendamenti in formazione ed un paio di cambi di nome, prima che il vecchio monicker venisse rispolverato nel 2010. L’accordo con la label tedesca si materializza quattro anni dopo e fornisce al chitarrista e fondatore Joe Sims – al momento in cui scrivo l’unico membro originale della lineup degli esordi – la spinta decisiva per concludere produzione, mixaggio e mastering di “Overture To Madness”.
Il prodotto ottenuto ci proietta idealmente negli eighties grazie ad un roccioso US power metal pregno di oscurità, in cui ritroviamo un certo flavour doomeggiante e, nei momenti più energici, qualche accelerazione thrashy, per una proposta che ha tra le sue influenze più marcate i Metal Church dei primi due album ed i Black Sabbath.
Purtroppo, il risultato finale non è dei migliori: tra gli elementi che influiscono negativamente su questo lavoro, vi è una resa sonora di basso profilo che penalizza la sezione ritmica e, a tratti, le vocals, già di per sè non molto entusiasmanti; oltre a ciò, le canzoni non concedono nulla in termini di orecchiabilità, suonando poco accessibili ai fruitori finali: questo non è necessariamente un aspetto negativo, ma è ovvio che il numero degli interessati all’acquisto, in un ambiente saturato da nuove uscite giornaliere in questo genere, si riduce ulteriormente.
Ultimo aspetto che, a mio parere, non aiuta il disco è la tracklist, decisamente corposa e con alcuni brani qualitativamente non in linea con gli altri: ad esempio, di “Crimson Haze” ed “Ashes” non penso si sentirebbe la mancanza e forse una scaletta un po’ più snella contribuirebbe a tenere un poco più viva l’attenzione per tutta la durata del platter, evitando quella sensazione di spossatezza che ho avvertito ogni volta che sono arrivato alla fine dell’ultima traccia.
Al contrario, tra gli aspetti positivi di “Overture To Madness” figurano episodi musicali decisamente riusciti come “Sanity’s Requiem”, pezzo potente ed abrasivo tra i più azzeccati del disco, la malvagia ed inquietante “Sinister”, la thrasheggiante “Thirty Pieces Of Silver” e le atmosfere sabbathiane della lenta “Peeling Skin”, e devo dire che mi sono piaciuti molto anche i suoni scelti per le chitarre, ruvidi e pesanti come incudini.
Soppesando nuovamente quanto descritto finora, penso di poter piazzare questo “Overture To Madness” nel limbo della normalità: un lavoro non particolarmente appetibile, ma contenente qualche spunto piacevole.. al netto, gli Axemaster realizzano un comeback senza infamia e senza lode.
Tracklist:
1. Entering Madness
2. Sanity’s Requiem
3. Forsaken
4. Dream Or Nightmare
5. Thirty Pieces Of Silver
6. Crimson Haze
7. Peeling Skin
8. Sinister
9. Statute Of Liberty
10. Ashes
11. Chylde
12. Dark Souls
13. Epic
Line-up:
Geoff McGraw – voce, chitarra
Joe Sims – chitarra
Jim Curtis – basso
Brian Henderson – batteria
Sito ufficiale: www.axemasterofficial.com
Facebook: www.facebook.com/axemasterofficial
Etichetta Pure Steel Records – www.puresteel-records.com