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13/06/2015 : MainPain + Heavenfall + Nether Nova + UnscArreD – Abbiategrasso (MI)
Il pimo sabato libero da impegni – da almeno sei mesi a questa parte – poteva essere sprecato dormicchiando sul divano di casa? Ovviamente no, molto meglio affrontare una mezz’ora scarsa di strade provinciali e spostarsi in quel di Abbiategrasso (MI) dove, presso la Cooperativa Rinascita, va in scena “Coop Metal Beer”: una festa della birra con tonnellate di heavy metal, un connubio perfetto!
Qualche goccia di pioggia non scalfisce le speranze mie e di Silvia di assistere ad una bella serata di musica e, rinfrancati da qualche sprazzo di cielo sereno, arriviamo sul posto: superiamo la soglia di un portone e ci troviamo in un cortile, dove in un lato è stata ricavata l’area per far suonare i gruppi. L’atmosfera è violentemente underground: non c’è un palco, ma un telo steso a terra su cui poggia la batteria, il tetto per la strumentazione è costituito da una cerata tirata tra una finestra e l’altra, e c’è pure un drappo con le lettere che compongono “Coop Metal Beer” ritagliate ed incollate, un impianto non mostruoso ma adatto alla bisogna.. tutto perfettamente in linea con il più puro spirito underground, capace di ricordarmi il nostro primo EP Metal Fest! Scusate la divagazione nei ricordi arcaici e torniamo a noi, dato che sono quattro le band convocate per stasera: Heavenfall ed UnscArreD giocano in casa, da Varese arrivano i Nether Nova mentre il compito di chiudere la serata è affidato ai grandi MainPain! Ma partiamo dal principio..
Giungiamo in loco pochi minuti prima che i mitici UnscArreD aprano le danze: sono molto curioso di vedere la band di Biá in azione, anche perché ne avevo perso completamente le tracce non molto tempo dopo aver recensito “God Created Man” nel 2004, demo che negli anni successivi ho molto apprezzato come anche il precedente “Ruthless”. La formazione è la stessa che incise il demo con l’aggiunta della chitarra solista di Fabio Serafini e, a quanto mi ha detto Luca Sassi a fine serata, è al lavoro sul materiale che comporrà il primo album dei Nostri.
Gli animi dei presenti vengono riscaldati dalle mazzate perpetrate sottoforma di un thrash metal le cui influenze provengono da oltreoceano: la setlist allestita per l’occasione pesca dalle produzioni passate (“I Burn!”, “Wings Of Death”), non manca di regalarci qualche gustosa anticipazione, come ad esempio con “Vengeance Is Mine” e “Turmoil”, e si chiude con la cover di “United Forces” dei S.O.D., con l’ospite Eric Vieni (Hellvis Band) a ruggire nel microfono al fianco di Andrea Agosti. Il concerto degli UnscArreD mi ha lasciato solo sensazioni positive: una prova solida e ricca di sostanza quella offerta dalla band, con il solo Andrea Agosti che, irreprensibile nelle canzoni, mi è sembrato tradire un po’ di emozione tra un brano e l’altro, forse solo per il fatto di esibirsi “a casa sua”. Detto questo, pollice alto per gli UnscArreD, in ansiosa attesa di mettere le mani sul loro primo album!
Pochi minuti di attesa per la preparazione della strumentazione e si impossessano della scena i varesini Nether Nova, band di cui scopro la musica grazie a questa serata. Formatisi a fine 2012 per volontà degli ex Edentrail Federico (tastiere) ed Alberto (voce), i Nether Nova danno il via al loro concerto quando i primi morsi della fame cominciano a farsi sentire: complice una leggera pioggerellina, inizialmente i Nostri si ritrovano senza pubblico, timidamente aumentato con il trascorrere dei minuti.
Forse un pizzico demoralizzati, i Nether Nova onorano comunque l’impegno presentandoci i loro inediti attraverso una proposta legata ad un euro power metal dai tratti epici, dove le atmosfere evocative sono evidenziate dalle tastiere: senza pensarci troppo, indicherei i nostrani Rhapsody – con o senza il suffisso “Of Fire” – ed i teutonici Gamma Ray tra le influenze della band.
Brani come “Eternal Nightfall” e “Kingdom Of Light” mi hanno lasciato la sensazione che il metal dei Nether Nova, per quanto ben strutturato e supportato da buone melodie, manchi di un po’ di personalità, aspetto su cui dovranno lavorare per il futuro: l’età media piuttosto bassa gioca a loro favore in questo senso e tecnicamente i ragazzi ci sanno fare, quindi li attendo al varco della prima demo per saggiarne la maturazione. Tra i pezzi che più mi hanno colpito ci sono “Land Of Eternal Fight” e la conclusiva “Guardian Of Time”, power songs grintose che mi hanno fatto scapocciare di gusto! Nel complesso, una buona prova anche per i Nether Nova.
Il programma della serata prevede ora una pausa un po’ più lunga per la cena: l’occasione è buona per rifocillarci in compagnia di Eleonora e Beppe, coppia che abbiamo conosciuto al di fuori del contesto musicale e che stasera abbiamo ritrovato a “Coop Metal Beer”: c’è il tempo per distruggere un panino con salamella accompagnato dall’ennesima birra, finire i pesciolini fritti avanzati da Silvia e scambiare qualche parola prima che le casse ci segnalino che il prossimo gruppo è pronto a partire..
Ci precipitiamo in prima fila pronti a sommergere di foto l’altra band originaria di Abbiategrasso: tocca agli Heavenfall dare il loro contributo alle serata e, dopo il thrash ed il power, viriamo su sonorità metalliche più tradizionali. L’area della Cooperativa Rinascita ora sembra essere un po’ più affollata e buona parte delle persone presenti sono schierate di fronte alla band del vocalist Dest, iperattivo musicofilo che alcuni di voi ricorderanno – anche se solo per un breve periodo – come recensore sulle nostre colonne. Gli Heavenfall sfruttano a dovere il fattore campo e ci danno dentro con il loro rovente heavy metal guidati dal carismatico Dest che, se non sta cantando, si muove avanti e indietro oppure interagisce con il pubblico, incitandolo costantemente a cantare i cori e battere le mani. Il quintetto ha alle spalle un solo album, l’autoprodotto “Falling From Heaven” del 2012, e ne saccheggia ampiamente la tracklist estraendone pezzi come “Jester Hat” e “Let The Feathers Fall”, fino alla conclusiva “Hellrider”: devo dire che gli Heavenfall mi hanno lasciato un’impressione estremamente positiva grazie ad un concerto strabordante di energia e passione e che ha messo in luce una band solida e ben rodata. Gli Heavenfall dimostrano di essere un’ottima live band ed i loro brani, dal vivo, acquistano un tiro ancor più micidiale che su CD: sono proprio in gamba questi ragazzi, davvero molto bravi!
Chiusura con il botto con l’ultima band prevista per questa sera: scocca l’ora dei MainPain, nostra vecchia conoscenza dalla cui musica sono particolarmente affascinato. Che siano una band ottima l’ho scritto in lungo ed in largo su queste pagine, così come meriterebbero ben più attenzioni di quelle che hanno ricevuto in tanti anni passati a sgomitare nell’underground: aggiungo solo che l’alta qualità della musica dei MainPain è direttamente proporzionale alla quantità di sfortune che la band ha dovuto superare. Detto questo, passiamo al concerto. I Nostri sono una sicurezza in ambito live e anche questa sera non tradiscono le attese, confermando ancora una volta di essere una macchina da metal perfettamente oliata in ogni ingranaggio e i brani, anche quelli un pochino più lunghi ed articolati, scorrono che è una meraviglia!
Rispetto a chi li ha preceduti, i MainPain ci propongono un massiccio heavy metal ammantato di atmosfere oscure, in cui si intrecciano influenze albioniche ed americane alla brillante personalità della band: la scaletta di stasera presenta sia estratti dal primo album “Food For Thoughts” che dallo splendido “The Empirical Shape Of Pain”, tra le migliori uscite tricolori della scorsa annata metallica.
Apertura affidata a “Blood Arena”, a cui fa seguito il primo balzo nel passato sulle note di “Deep Down Inside”: il blocco successivo ci porta nelle profondità dell’ultimo album mettendo in fila le variegate “Kiss Of Death” e “Cleopatra”, la corposa “The Healer” e l’avvolgente “The Spiral”. “On The Run” e “Room 666” sono due ottimi esempi di heavy metal diretto e trascinante e vengono incastonate tra la più strutturata “Reflex Of Events”; il tempo vola in compagnia della band e ci avviciniamo alla conclusione della setlist con l’articolata “MainPain”, prima della volata finale lanciata dalla cover di “The Trooper”, proseguita con l’energica “Running Blood” e conclusa dalla cover di un altro superclassico come “Breaking The Law”. Come detto in apertura, non c’è pericolo di assistere ad un brutto spettacolo con i MainPain: come sempre, i cinque ragazzi suonano come se non ci fosse un domani mettendoci cuore, sudore, passione e tantissima qualità, e il risultato è l’ennesimo ottimo concerto!
Spenta la strumentazione, la gente inizia a diminuire rapidamente sebbene l’orario sia tutt’altro che proibitivo – è mezzanotte – e quindi abbiamo tutto il tempo per chiacchierare ancora un po’ e scolarci una birretta rinfrescante.. ma quando l’adrenalina da heavy metal comincia a calare, ecco emergere un po’ di stanchezza, segnale inequivocabile che è giunta l’ora di tornare verso casa. Le considerazioni maturate sulla via del ritorno dicono che è stata una bella festa, capace di regalarci quelle vibrazioni underground dure e pure che da un po’ di tempo non provavamo sulla pelle: una bellissima serata che speriamo venga ripetuta.. se così fosse, faremo di tutto per esserci!
Live report di Gianluca “Avalon” Moraschi. Foto di Silvia “LadyAvalon” Omodeo e Gianluca “Avalon” Moraschi.
Di seguito altre foto della serata:
UnscArreD:
Nether Nova:
Heavenfall:
MainPain:
Mitico Dest! Bravo ragazzo e bravo cantante!