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01/09/2015 : Destrage + Mellowtoy + Set in Motion – (Circolo Magnolia Milano)
Gli ottimi riscontri ottenuti lo scorso anno a seguito del fortunato “Are You Kidding Me? No.” hanno portato i milanesi Destrage a suonare in lungo e in largo sia in Italia, sia in Europa, raccogliendo consensi a piene mani sino a giungere questa serata al Magnolia di Milano per la terzultima tappa del “Summer Festival 2015”. Ad accompagnare i Destrage troviamo un’altra band di livello, i Mellowtoy, forti del consenso suscitato dal loro ultimo studio album “Lies” – edito da Scarlet Records – che rappresenta certamente la vetta compositiva del combo brianzolo. Ad aprire la serata tocca ai genovesi Set In Motion. Vediamo com’è andata.
Una pioggerellina intermittente accompagna lo show degli opener Set in Motion, i quali si presentano sul palco decisi a ben figurare al cospetto del pubblico milanese, non ancora numerosissimo in quel momento. Il quintetto ligure ha all’attivo un solo EP, “Like Sand, Through Our Fingers”, che affonda il proprio background in un mix di alternative rock/post hardcore dove allo screaming di Federico Morabito fa da contraltare il cantato pulito del chitarrista Mattia Clera. Nella mezzoretta loro concessa i nostri passano sostanzialmente in rassegna il loro EP, sciorinando le varie “While It Burns”, “The Sleeper Must Awaken”, “Unashamedly” creando, nei momenti di interruzione della pioggia, un discreto seguito sotto il palco. La costruzione dei brani dei Set In Motion ad un primo ascolto non è disprezzabile, ma quello che a mio avviso andrebbe un attimo affinato è il reparto vocale, che a volte appare un filo sguaiato nello screaming ed andrebbe leggermente rivisto anche nelle parti pulite. La chiusura con “Fury On Me” consente ai nostri di guadagnarsi comunque un meritato applauso dal Magnolia.
Questa serata segna il concerto di addio ai Mellowtoy per Matt Massa, una delle due voci della band, ed il gruppo milanese appare decisissimo a salutare il compagno di avventure con un concerto di livello, energico e potente di fronte al pubblico di casa. Forti dei consensi ottenuti con il validissimo “Lies”, disco che bilancia egregiamente la componente melodica nei chorus con lo screaming delle strofe, i sei si presentano sul palco carichi a molla, decisi a farsi valere. Il muro sonoro è di livello, con volumi elevati che si abbattono sugli astanti, che nel frattempo hanno riempito tutta l’area sotto il palco. I due cantanti Matt (scream) ed Emi (pulito) si sbattono coinvolgendo da subito il pubblico, che ripaga i Mellowtoy con il proprio supporto. Nel corso dello show vengono ripresi i cavalli di battaglia dell’ultimo disco, tra le quali ”Lies”, “Dead Colors”, “Destroy Yourself” e “Visions” inframezzati con pezzi più datati. L’ottima interazione tra i due cantanti viene adeguatamente sostenuta dalle chitarre di Morganti e Cavallotti. Certamente l’esperienza maturata nel corso degli anni viene messa in mostra nel corso della serata, evidenziando un gruppo sicuro e conscio dei propri mezzi. La cover di “Song 2” dei Blur porta ad un attimo di delirio sotto il palco con tutti i fans che saltano e cantano. Purtroppo, a causa dello slittamento dell’inizio dei concerti, i Mellowtoy sono costretti a tagliare un paio di brani alla fine, ma le ultime note scandite sul palco hanno fatto da accompagnamento ad un wall of death che ha coinvolto l’intera audience. Il pubblico applaude convintamente questa prova convincente e coinvolgente del sestetto brianzolo.
È giunto il turno degli headliner Destrage che, di fronte anch’essi al pubblico di casa, caldo e molto numeroso, vogliono scaricare a terra tutto il proprio background di tecnica e follia. Chi ha già visto in azione il gruppo lombardo sa a cosa mi sto riferendo, per tutti gli altri basti immaginare cinque pazzi, dannatamente bravi con i propri strumenti, scatenarsi sul palco generando un immediato marasma da parte del pubblico, che a sua volta restituisce con gli interessi tutta l’energia profusa sul palco dalla band. Lo show si apre con l’opener dell’ultimo disco “Destroy Create Transform Sublimate” che subito procura scosse telluriche nelle prime linee; i Destrage sono un meccanismo collaudato ed oliato alla perfezione, Paolo Colavolpe declama le sue linee vocali abrasive e goliardiche nello stesso tempo, gettando in pasto ai fans delle gemme del calibro di “G.O.D.”, “Double Yeah” e “Purania”.
In realtà ogni ingranaggio del complesso meccanismo chiamato Destrage riveste un ruolo fondamentale, partendo dalla sezione ritmica formata dal dinamico duo Gabriel Pignata (basso) e dal tentacolare ed incredibile Federico Paulovich (alle pelli), giungendo alle chitarre di Matteo Di Gioia e Ralph Salati, capaci sia di “fare legna” con un riffing tagliente, sia di andare a cesellare linee soliste di livello pregevolissimo. Giocoforza gli spettatori non possono restare insensibili di fronte a questo amalgama vincente, così le successive “Neverending Mary” e “My Green Neighbour” scatenano ulteriormente i metalkids sotto il palco, che si fanno trasportare anche dal solo di batteria di Paulovich.
Vedendo l’attitudine cazzara della band sul palco sembrerebbe quasi che i nostri stiano svolgendo cose di una semplicità elementare, invece, neanche a dirlo, stanno suonando con dei picchi di difficoltà esecutiva molto elevati. Tra una “Twice The Price” e una “Jade’s Place” è il tempo di giungere alla tripletta finale costituita dalla mitica “Panda vs. Koala” e alle superhit “Are You Kidding Me? No.” e “The King Is Fat’n’Old” che chiudono una grandissima serata di musica; ogni elemento era al proprio posto: grandissimo gruppo, ottimi suoni, grande partecipazione di pubblico; cosa chiedere più di così? Mai come in questo caso chi non ha presenziato ha avuto torto perché la serata, nella sua globalità, ha messo in mostra la qualità che si annida nella scena musicale tricolore.
Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dal nostro Leonardo “Dismember” Borinelli.
Set In Motion:
Mellowtoy:
Destrage: