Visualizzazioni post:1757
E’ sempre bello quando un’etichetta, magari d’oltreoceano come la statunitense Hells Headbangers Records, pubblica dischi di gruppi italianissimi. Come è il caso dei fiorentini Barbarian, terzetto nato nel 2009 comprendente alla voce/chitarra nientepopodimeno che quel Borys Crossburn dei punkettoni Children Of Technology, altro gruppo appartenente alla scuderia della suddetta etichetta. E i Barbarian, il cui nome rievoca tremendamente l’omonimo videogioco-picchiaduro degli anni ’80 per Commodore 64, dopo due anni dal secondo disco, il 15 Aprile 2016 sono tornati con il terzo album, “Cult Of The Empty Grave”, uscito appunto per la Hells Headbangers sia in versione vinilica che in CD.
Presentato con una copertina fantastica, “Cult Of The Empty Grave” comprende sette pezzi per 34 minuti nei quali i Barbarian sono riusciti ad amalgamare fra di loro ben tre stili: il primo è un heavy metal epico e battagliero ravvisabile già nell’iniziale “Bridgeburner” con le sue voci evocative come anche in “Bone Knife” con i suoi cori autocelebrativi; il secondo è lo speed metal, come esemplificato perfettamente nella scatenata “Absolute Metal”, l’unico pezzo appunto speed del lotto visto che, rispetto a molti gruppi del genere, i Barbarian riescono a equilibrare sempre i tempi veloci (mai preponderanti) con quelli più medio-lenti; e infine il black metal più putrido à la Hellhammer/Celtic Frost ravvisabile invece soprattutto nei pezzi centrali dell’album, cioè la titletrack (comprensiva pure di mefitici tempi doom), la già citata “Absolute Metal” e la sfrontata “Supreme Gift”, i quali sono a mio avviso gli episodi migliori del disco.
C’è però un problema: alla fine, il black si presenta solo nei pezzi sopracitati, mentre per il resto l’unico elemento costantemente black metal dei Barbarian sono le urla ruggenti di Borys Crossburn, che di quando in quando spara fra l’altro degli “UGH!” di fischeriana memoria. E questo è un peccato, perché bisognava continuare con il sepolcrale riffing hellhammeriano, latore di un’atmosfera veramente sulfurea e cattiva.
Per fortuna però, questo è un difetto relativo viste comunque le buone qualità degli altri pezzi, eccetto forse “Whores Of Redemption”, cioè il brano più lento che però non è del tutto convincente perché credo che necessitasse di qualche parte veloce in più.
Detto anche dei semplici assoli praticamente uguali a quelli dei Children Of Technology, delle ovvie influenze punk, della buona produzione e della curiosa tendenza a infilare nel titolo del quarto pezzo il termine “metal” (tendenza partita praticamente con il secondo disco), “Cult Of The Empty Grave” è sicuramente un bel lavoro di heavy/black/speed metal cattivo, epico e “ignorante” dalle canzoni spesso lunghe, anche se in generale l’assalto lo si doveva forse un po’ più “annerire” e velocizzare. Ma chissenefrega e godiamoci questo pezzo di metallo estremozzo italiano supportato da una delle etichette più fighe in circolazione!
Tracklist:
1 – Bridgeburner
2 – Whores of Redemption
3 – Cult of the Empty Grave
4 – Absolute Metal
5 – Supreme Gift
6 – Bone Knife
7 – Remorseless Fury
Line-up:
Borys Crossburn – voce/chitarre
D.D. Prowler – basso
Lore – batteria
FaceBook: http://www.facebook.com/barbarianmetal
Etichetta Hells Headbangers Records – http://www.hellsheadbangers.com