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Pete Helmkamp è uno di quei personaggi incorruttibili tipici del metal estremo più underground che, nonostante il tempo che passa, nonostante le mode che passano, vanno sempre avanti per la loro propria strada suonando più o meno la stessa sbobba. E tutto ciò acquista un peso ancor più rilevante se si pensa che Pete è in giro addirittura dal remotissimo 1987, cioè quando fondò, insieme a Mike Miller e a Chuck Keller, altri due personaggi inossidabili, gli Order From Chaos, uno dei primi gruppi black metal statunitensi. Quando la loro avventura si concluse nel 1995, i due compagni confluirono nei grandi Ares Kingdom (che abbiamo già conosciuto su queste stesse pagine) mentre Peter George Helmkamp finì nei tecnici e diabolici Angelcorpse prima di immergersi in una successione di progetti musicali spesso effimeri e anche sadisticamente sperimentali. Ultimo fra questi gli Abhomine, fondati giusto nel 2015 e con un album già all’attivo pubblicato questo 22 Aprile per conto della francese Osmose Productions: “Larvae Offal Swine”.
Definito come il primo progetto realmente solista del nostro, pur spalleggiato in quest’occasione da un misconosciuto batterista session noto semplicemente come A. Rodriguez, gli Abhomine, dai sette pezzi + intro e outro del suddetto lavoro, sembrano quasi essere una summa dell’Helmkamp-pensiero. Infatti la musica è un black/death metal marcio e cavernoso che deve qualcosina alla variante bestiale del genere, con in più qualche derivazione thrashy in tupa-tupa e le tipiche urla scartavetrate di Pete. Il tutto avvolto in una produzione incredibilmente priva di qualsiasi effetto, ragion per cui la musica è asciuttissima, quasi arida a primo acchito, anche perché non c’è l’ombra di nessuna chitarra solista. Ed ecco così che quest’album potrebbe risultare indigesto già per parecchie persone.
Ma non ho detto tutto: il black/death metal degli Abhomine è infatti bello dinamico e pieno di dettagli non facilmente individuabili fin da subito. Merito anche di un batterista molto vario che talvolta tira fuori dei pattern meno convenzionali del solito se non persino dei tempi doom qui e là, rendendo così ben equilibrato l’intero comparto fra assalti all’arma bianca e passaggi più medio-lenti. Esemplificativo in tal senso un pezzo come “Nest Of Disgust”. Per giunta, altri brani sono incredibilmente complessi, specie “Blackmaguswhitehouse”. Ed ecco che quest’album potrebbe risultare ancor più indigesto per altre (parecchie) persone.
Ma niente paura, perché l’album dura fortunatamente solo 26 minuti e mezzo, cosa saggia visto il tipo di musica proposto, soprattutto pensando che il tutto scorre più liscio del previsto.
Ed ecco quindi un album che, incentrato liricamente sulla misantropia di Helmkamp secondo cui – prendo dalla presentazione del disco – “l’uomo è la radice di ogni abominio”, alla fine mi convince su tutti i fronti, anche se inizialmente ho avuto qualche remora visto proprio il tipo di produzione e proposta musicale, un motivo in più per cercare di comprendere meglio l’intero album.
Non a caso però, l’intera opera non è piaciuta perfino ad alcuni fan accaniti dello stesso Helmkamp, che per giunta sta vivendo un periodo alquanto attivo visto il recente ritorno sulle scene dei suoi Angelcorpse, oltre alle previste ristampe di tutti gli EP, da parte della Hells Headbangers Records, dei Kerasphorus, altro suo ennesimo gruppo black/death metal. Inoltre, non gli Abhomine ma sia gli Angelcorpse che i Kerasphorus suoneranno alla prossima edizione (la terza) dell’Hells Headbash, il festival della Hells Headbangers che si terrà dal 20 al 22 Settembre 2016 nella sua Cleveland, Ohio.
Tracklist:
1 – Intro: Worm Pig Shit
2 – Buried with Pig
3 – Kapos and Whores
4 – Crown of Flies
5 – Blackmaguswhitehouse
6 – Narcocult
7 – Reptile Annunciation
8 – Nest of Disgust
9 – Outro: Larvae Offal Swine
Line-up:
Pete Helmkamp – voce/chitarra/basso
A. Rodriguez – batteria
FaceBook: https://www.facebook.com/Abhomine-487162971453007
Etichetta Osmose Productions – http://www.osmoseproductions.com