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L’utilizzo di strumenti della tradizione classica nel metal non è una novità se pensiamo agli ormai conclamati Apocalyptica. Sta di fatto che non parliamo però di una consuetudine e per la complessità e l’ingegno credo che i gruppi di questo settore siano degni di nota.
I Disemballerina non sono una band metal a tutti gli effetti ma con il loro ultimo lavoro “Poison Gown” tessono le fondamenta in questo filone. Parliamo di un disco completamente strumentale per questo trio statunitense chitarra-viola- violoncello, in cui la musica classica sacrifica la propria grazia per diventare sposa cadavere del doom e del folk e celarsi in una veste gotica.
Il disco non brilla sempre di originalità, nel senso che all’ascolto i brani risultano molto simili tra di loro, sembrano mancare di arguzia. Tuttavia penso sia una scelta voluta dalla band per creare quel ritmo lento e catatonico tipico del doom, almeno per i primi tre brani, per aprirsi poi al folk con “Phantom Limb” alleggerendo l’ ascolto dei brani successivi (che sia colpa del fantasma?).
E’ sicuramente invece un album che stuzzica l immaginazione, responsabilità maggiore per una band strumentale. La “classica” opera da ascoltare nella propria stanza con la luce spenta e una candela accesa in cui le visioni prendono forma: un rito funebre immerso nel bosco o una seduta spiritica, i partecipanti avvolti da vesti e il silenzio interrotto dai sussurri degli spiriti come in “Impaled Matador”, brano di apertura. Cervi e rapaci che assistono alla scena catturando con i loro sguardi intensi, così come rappresentati in molte opere di artisti dark. In questo senso sarei curiosa di vedere come sviluppano scenograficamente i loro live. Nel frattempo si sono recentemente occupati della colonna sonora dell’ evento di moda di Kumiko Tani, designer di base a Londra, situazione alla quale la loro musica ben si adatta.
In conclusione possiamo parlare di un disco consigliato a tutti coloro che vogliono abbandonare per un attimo la stressante routine per mettersi in contatto con Ade. Alla domanda invece che mi ero posta con il nostro caporedattore sul significato del nome del gruppo, anche se non avessi ragione, mi piace rispondere con ballerina smembrata (disem per dismember= squartare), connubio perfetto tra il classico e il profano che coglie in sé tutto il bagaglio musicale della band. Con questo ultimo pensiero termino la recensione e apro gli occhi prima di essere risucchiata dalle tenebre.
Tracklist:
1. Impaled Matador
2. La Folia
3. That is the Head of One Who Toyed with My Honor
4. Phantom Limb
5. Year of the Horse
6. Styx
Line-up:
Ayla Holland: Guitar/ Bajo Quinto
Myles Donovan: Viola/ Harp
Jennifer Christensen: Cello
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Etichetta Minotauro Records – http://www.artgallerynext.com/minotauro