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Nuovo album, tredicesimo in studio per Meat Loaf, il gigante del rock sinfonico e teatrale, capace di vendere in carriera 43 milioni di dischi con il solo “Bat Out Of Hell”. In questo “Braver Then We Are” le aspettative erano molto elevate perchè tornava lo storico collaboratore Jim Steinman – autore appunto dei “Bat Out Of Hell” 1 e 2 – dopo un periodo burrascoso con anche qualche strascico legale nel corso degli anni.
Ma tutto è alle spalle, la pace è fatta e quindi via con l’ascolto: “Who Needs The Young” apre il disco nel migliore dei modi, con un inizio divertente e una song che sa di retrò, quasi da musical, con un ritmo frenetico e impreziosita dal lavoro del sax. Leggendo il titolo della successiva “Going All The Way Is Just The Start (A song in 6 movements)” e leggendone anche la durata (oltre 11 minuti) vengono i brividi pensando a quello che la coppia Meat Loaf / Steinman ha confezionato negli scorsi decenni sulla lunga distanza e difatti la suite non delude: splendida l’interpretazione femminile di Ellen Foley e Karla De Vito ma arrivano anche le prime triste constatazioni riguardanti la voce del cantante, che naviga su tonalità basse e da lì poco si discosterà lungo tutta la durata del disco.
Ne è una conferma la successiva “Speaking In Tongues”, ricca di cori ed orchestrazioni ma che decolla solo grazie alla voce femminile. Andando avanti troviamo un altro bel brano, “Loving You’s A Dirty Job (But somebody’s gotta do it)”, originariamente scritto nel 1985 per una cotonatissima Bonnie Tyler ma ottima anche nella versione del “polpettone”. Si cala un po’ nella seconda parte del disco: “Souvenirs” è un brano sostenuto e divertente, ma troppo prolisso, mentre “More” convince poco con le sue parti elettroniche. Ci si risolleva nel finale con “Skull Of Your Country” e con la veloce “Train Of Love”, dove è ospite il chitarrista Ricky Medlocke dei Lynyrd Skynyrd.
In conclusione, buone (non buonissime, almeno non tutte) le canzoni, grande lavoro da parte delle interpreti femminili e, purtroppo, poche emozioni da parte di Meat Loaf, che ci appare in debito di voce ma anche di salute (a parte gli eccessi della gioventù, negli ultimi anni ha avuto problemi di cuore e recentemente è collassato sul palco).
“Braver Than We Are” appare un disco di mestiere, dove un campione straordinario scende ancora in campo nonostante l’età e incanta, ma solo per una piccola parte di partita (mettendo la cosa in gergo sportivo). La sufficienza è piena, ma i fasti sono (purtroppo) lontani..
Tracklist:
1. Who Needs The Young
2. Going All The Way Is Just The Start (a song in 6 movements)
3. Speaking In Tongues
4. Loving You’s A Dirty Job (but somebody’s gotta do it)
5. Souvenirs
6. Only When I Feel
7. More
8. Godz
9. Skull Of Your Country
10. Train Of Love
Line-up:
Meat Loaf – voce
Paul Cook (chitarre, sequenze e synth)
Randy Flowers (chitarre e voce)
David Luther (sax, organo e arrangiamenti orchestrali)
Justin Avery (piano, synth, arrangiamenti orchestrali e dei cori)
Danny Miranda (basso)
Stacy Michelle (voci)
Cian Coey (voci)
John Miceli (batteria)
Sito ufficiale: www.meatloaf.net
Facebook: https://www.facebook.com/MeatLoaf
Etichetta Caroline Records – http://caroline.com