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Che bel ritorno quello degli Steelheart o meglio ancora quello dello straordinario Miljenko Matijevic, la cui potente voce e il suo spirito creativo sono il cuore e l’anima della band. Sebbene siano nati come gruppo nei famosi anni ’90, il vocalist – leader e unico superstite della storica formazione – si allontana un po’ dai suoni di quel periodo e con questo nuovo prodotto, pubblicato con la partecipazione di tantissimi ospiti in studio, dà una sensazione emozionante e moderna della sua musica, perché pur restituendoci un sound tipico degli eighties, riesce bene ad inserire degli spunti alternativi che si adattano bene in generale nel complesso del platter.
Il singer fonde insieme, in questa nuova opera, il suo passato, il suo presente e il suo futuro creando un lavoro d’innegabile hard rock melodico e in alcuni brani anche di heavy metal come nell’aggressiva e potente’’My Dirty Girl’’. Sicuramente gli appassionati dei primi dischi della band saranno felici di sentire quei robusti suoni rimessi in azione, ma anche i fans di gruppi attuali, come gli Halestorm, gli Shinedown e gli Alter Bridge – per portare degli esempi – troveranno in questo disco molto da ascoltare e apprezzare.
Nel 1990 gli americani pubblicarono il loro primo omonimo album di debutto basato sul lancio del brano: ’’I’ll Never Let You Go”, che è stato un successo straordinario (33.000 album venduti in un solo giorno in Giappone) raggiungendo rapidamente la conquista del disco di platino. L’album successivo del 1992 ‘’Tangled In Reins’’, a dispetto delle critiche, ebbe un moderato successo di vendite negli Usa nonostante in quel periodo il grunge spadroneggiasse, ma in Asia furono accolti ampiamente ancora una volta a braccia aperte.
Proprio nel ’92 durante il tour promozionale, nella notte di Halloween, Matijevic ebbe un grave incidente, colpito alla testa da una cassa d’illuminazione impropriamente fissata male che gli ruppe, il naso, gli zigomi e gli creò seri problemi alla spina dorsale.
Vivo per miracolo e dopo una lunga riabilitazione, quattro anni dopo, l’autore rifondò la band con nuovi musicisti: Kenny Kanowsky alla chitarra (purtroppo deceduto il mese scorso e qui presente solo nell’assolo della citata ‘’My Dirty Girl’’), Vincent Mele al basso e Alex Makarovich alla batteria, che lo aiutarono per registrare e rilasciare il terzo album ‘’Wait’’, molto diverso dai precedenti ma con la song ’’We All Die The Young’’ (milioni di flussi e conteggi su Spotify), che inserita come colonna sonora nel film ‘’Rock Star’’, riportò il nome della band alla ribalta mondiale.
Adesso gli Steelheart o se preferite Miljenko Matijevic, dopo anni bui e di silenzio, con il fiasco del penultimo ‘’Good 2B Alive’ del 2008, quando ormai si temeva un loro definitivo scioglimento, si ripresentano non come un’altra band che suona sempre musica anni ‘80 ma che al contrario, a sorpresa, offrono un hard rock a tratti alternativo e moderno, sorprendente, equilibrato e robusto in un 2017 ricco di ritorni di formazioni memorabili, che sembravano destinate all’oblio ma che invece hanno ancora molto da dare alla scena musicale.
Di quest’ultima fatica colpisce subito l’iniziale e ossessionante ‘’Stream Line Savings’’, che con il suo suono metal e con l’acuta voce del cantante fa fremere piacevolmente i timpani dell’ascoltatore; cosi pure il brano ‘’Come Inside’’, che con il suo intro di basso e le sue chitarre distorte prosegue sul sound iniziale, addolcita solo dalla bellissima e calda voce del frontman, che la rende veramente particolare e piacevole.
L’album poi cambia direzione, oserei dire che si divide a metà e muta completamente stile, perché ci sono tre dolcissime ballate consecutive, che contengono dei testi legati ad amori tormentati e appassionati ma anche affascinanti per come sono eseguite e sviluppate. La prima “You Got Me Twisted’’ è uno dei migliori lenti sentiti negli ultimi tempi con una grande interpretazione vocale, ma la stessa cosa vale per la seconda: ‘’Lips Of Rain’’, che tra il pianoforte e l’assolo di chitarra di Uros Raskovski fa venire la pelle d’oca e ci mostra il lato più intimo e forse anche più tormentato del cantante. L’acustica ‘’With Love We Live Again’’ è invece una ballata di speranza dove l’amore diventa l’unica aspettativa di vita e qui il romantico Matijevic mette a nudo i propri sentimenti aprendoci la porta del suo cuore innamorato.
‘’Got Me Runnin’’ apre una parentesi che ci sveglia dai nostri sogni amorosi sofferti e disperati, riportandoci ad un hard rock potente e con un refrain ben riuscito, dove l’assolo di chitarra colpisce per intensità e cattiveria, ma come scrivevo prima questa è una piccola pausa perché la conclusiva e malinconica ‘’Im So In Love With You’’ è un’altro lento, dove il suono del pianoforte ci porta alla fine di questo viaggio fatto di sentimenti e passioni amorose che sono poi, se ci riflettiamo, la base della nostra esistenza e una delle ragioni della nostra vita.
Tanta qualità e un’ottima produzione fanno di ‘’Through Worlds Of Stardust’’ un buonissimo disco che trapela sentimenti e passione da tutte le tracce proposte, ma anche la voglia di andare oltre al mitico suono degli eighties, così caro ai gruppi legati a quel passato. Tutto ciò copre l’unico neo di non aver composto brani più pesanti e tirati a discapito di troppe ballate, che comunque si fanno apprezzare per le melodie seducenti e per la bellissima e magnetica voce di Matijevic, che era è resta uno dei migliori cantanti in circolazione.
Dopo nove anni è stato fatto un passo importante per una seria rinascita e ora il – ‘’cuore d’acciaio’’ – dopo tanti ostacoli aleggia finalmente, così come raffigurato nell’artwork del platter, di nuovo sopra Los Angeles illuminando e riscaldando non solo la metropoli da dove è cominciata questa fantastica avventura, ma principalmente i nostri cuori, che con la loro musica battono sempre di più al ritmo di un elettrizzante e ammaliante hard rock melodico.
Tracklist:
1 – Stream Line Savings
2 – My Dirty Girl
3 – Come Inside
4 – My Word
5 – You Got Me Twisted
6 – Lips Of Rain
7 – With Love We Live Again
8 – Got Me Runnin
9 – My Freedom
10 – Im So In Love With You
Line-up:
Miljenko Matijevic – voce, chitarra
Musicisti presenti nell’album:
Uros Raskovski – chitarra
Kenny Kanowski – chitarra (solo in ‘’My Dirty Girl’’)
James ‘’Rew’’ Jones, Sigve Sjursen, Jesse Stern – basso
Mike Humbert, Randy Cooke – batteria
Daniel Fouché, Ed Roth – piano
Sito ufficiale: http://steelheart.com
FaceBook: https://www.facebook.com/OfficialSteelheart
Etichetta Frontiers Records – http://www.frontiers.it