Eva Can’t – Gravatum (2017)

Titolo: Gravatum
Autore: Eva Can't
Genere: Melodic Death Metal
Anno: 2017
Voto del redattore HMW: 8
Voto dei lettori: 9.5/10
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Una cosa è certa quando schiacciamo il tasto “play” dinanzi ad un nuovo disco degli Eva Can’t: non sappiamo mai cosa aspettarci. La band bolognese nel corso degli anni ha sempre saputo stupirci e sorprenderci piacevolmente e anche questo “Gravatum” non fa che confermare la cosa.
Dopo tre dischi praticamente autoprodotti (usciti per la Controcorrente Records, che è l’etichetta dell’iperattivo cantante e chitarrista Simone Lanzoni, già alle prese con Malnàtt ed In Tormentata Quiete) gli Eva Can’t approdano alla My Kingdom Music, una label che sembra davvero fatta apposta per loro, abituata a scovare, sopratutto in Italia, delle gemme di avantgarde music.
Anche in “Gravatum”, come nei precedenti album, è la Morte a farla da padrona. Nei testi, rigorosamente in italiano, Simone ci narra storie e poesie cantate e narrate che hanno come fine ultimo l’appuntamento inevitabile ed ineluttabile con la Nera Signora. Possiamo lottare, possiamo essere grandi condottieri o esperti navigatori (ma anche persone comuni) ma in ogni caso moriremo.
Straordinari i testi, in particolare la seconda parte di “Apostasia Della Rovina” e l’intera ed epicissima “La Ronda Di Ossa”, che grazie all’interpretazione cantautoriale di Simone evocano Branduardi e De Andrè. I brani (solo sette) sono molto lunghi, tutti sopra i sei minuti ma riescono nell’intento (non facile) di appassionare e di piacere fin da subito, senza quella “patina” da scoprire poco a poco tipica di altre band del settore, come i compagni di etichetta In Tormentata Quiete o i Novembre (non sono citati a caso, visto che “Gravatum” è stato masterizzato negli studi di Giuseppe Orlando). Non mancano però gli inserti progressive, citiamo come esempio “Oceano”, che viaggia su binari (anzi, mari) calmi e che si conclude con una bella accelerata con tastiere e chitarre protagoniste. Nella successiva “Terra” invece affiora la malinconia, con il piano protagonista in una semi-ballad mentre nella title-track gli Eva Can’t rimembrano il background dei loro musicisti con una parte in growling e ritmi più serrati.
Lunghissimo il brano conclusivo “Pittori Del Fulgido Astratto” (sedici minuti), dove troviamo tutti gli ingredienti classici degli Eva Can’t fusi insieme per un brano melodico e ricco di orchestrazioni, sempre molto decadente e pessimista (“polvere eravamo e torneremo polvere”, “il percorso è finito, la clessidra di vetro ha esaurito il suo tempo”) ricco anche di parti strumentali e narrate.
Una piccola nota per chi, come me, era un grande appassionato dei Sentenced. Ho ascoltato in seguito un’infinità di gruppi ma non ho mai trovato in nessuna quella vena melodica e crepuscolare che ha sempre caratterizzato le opere della band finlandese. Le ho trovate invece – e sin dal primo disco – negli Eva Can’t.
“Gravatum” è un disco che rappresenta al momento il punto più alto della carriera di questi ragazzi, giunti ad un’età matura e abilissimi a carpire suoni ed influenze dalle tante band che hanno ascoltato (o con le quali hanno suonato) nel corso della loro vita e a “riciclarle” in maniera personale. Con il supporto di un’etichetta abile ed esperta come la My Kingdom Music siamo certi che verranno scoperti e valorizzati da un’ampia schiera di ascoltatori.

Tracklist:

1. L’Alba ci rubò il silenzio
2. Apostasia della rovina
3. La ronda di ossa
4. Oceano
5. Terra
6. Gravatum
7. Pittori del fulgido astratto

Line-up:

Simone Lanzoni – Vocals, Guitars
Luigi Iacovitti – Guitars
Andrea Maurizzi – Bass
Diego Molina – Drums

Sito ufficiale: http://www.eva-cant.com
Facebook: https://www.facebook.com/evacantofficial
Etichetta My Kingdom Music – https://mykingdommusic.net

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