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A volte ci si interstadisce nel voler a tutti costi trovare quel quid che riesca a dare un senso alla vita e molto spesso si tende ad accomunarlo ai cosiddetti “hopeless dreams”, speranze impossibili o traguardi irrangiungibili che comunque ci danno la forza per continuare ad andare avanti a cercare e che riescono, quantomeno, a farci sentire vivi. Ed è esattamente ciò che accade quando si cerca di accostare il metal alla sofferenza, due termini che, sebbene tra loro antitetici, hanno una denominazione comune, Paradise Lost. Ebbene sì cari amici, i quattro cavalieri dell’apocalisse dello Yorkshire – vicini a festeggiare la bellezza di trent’anni di carriera – gli adoratori di sua maestà Milton che, dopo aver tracciato il solco che ha dato origine al genere gothic e che, lungi dal cullarsi sugli allori, continuano a tenerlo vivo e ad essere dei veri e propri “maestri” – oltre che delle autentiche icone per le cosiddette “nuove leve” – sono tornati e, come sempre, ci hanno regalato un lavoro che definire un capolavoro è un eufemismo.
Cari navigatori di Heavy Metal Webzine, siamo dinanzi ad un album che è una vera bomba che inizia, manco a dirlo, con “Fearless Sky”, una quasi suite di ben otto minuti che, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, scorre via che è un piacere grazie allo splendido intro di synth che funge da vero e proprio tappeto sonoro per l’irrompere maestoso delle chitarre che sembrano quasi “disegnare” dei riff talmente lenti, claustrofobici e gravi da mettere in difficoltà anche il più talentuoso bassista. Ma questo è solo l’inizio. Durante tutto il cd l’ascoltatore è cullato da arpeggi lancinanti, brani tempestati all’inverosimile di assoli e linee di basso profondissime e monolitiche. Il tutto splendidamente completato dal cantato growl sepolcrale del malefico Nick Holmes e dalla titanica prova dietro le pelli del giovanissimo nuovo acquisto della band Waltteri Väyrynen (che è già ben noto per essere stato session man di gruppi del calibro di Moonsorrow e Tyr oltre ad essere un membro dei Vallenfyre) che ha, grazie alla sua notevole perizia tecnica, più che degnamente sostituito Adrian Erlandsson.
Siamo dinanzi ad un lavoro pressochè perfetto in cui è praticamente impossibile ritrovare tempi morti e brani inseriti solo per fungere, come suol dirsi, da “tappabuchi”. Però una citazione particolare meritano, sicuramente, “From The Gallows”, brano caratterizzato da delle linee di basso a dir poco fenomenali che s’intrecciano a delle ritmiche sostenutissime, “The Longest Winter” che sembra essere stata composta appositamente per essere cantata a squarciagola in sede live, la titletrack, caratterizzata dalla splendida prova vocale di Nick Holmes e “No Passage For The Dead” in cui, grazie a dei riff terribilmente monolitici ed alle linee vocali basate su un growl brutale e senza fronzoli, viene fuori prepotentemente la parte death della band. Alla quadratura del cerchio, manco a dirlo, ci ha pensato il manicale produttore Jaime Gómez Arellano che, rinchiuso negli Orgone Studios, ha svolto un’opera che definire magistrale è veramente riduttivo in quanto ha dato, ad ogni singola microtraccia, un’impronta old school senza però mai scadere nel confusionario, nello stucchevole o, ancor peggio, nello scontato.
Per concludere non resta che fare, nuovamente, i complimenti ai Paradise Lost per averci regalato un altro capolavoro che, se mai ce ne fosse stato bisogno, dimostra ancora una volta tutta la loro classe, la loro tecnica ed il loro carisma. “Medusa” si candida, senza il benchè minimo dubbio, ad essere uno dei lavori migliori dell’anno e non deve assolutamente mancare nella discografia di coloro che adorano la musica con la “M” maiuscola.
Tracklist:
01 – Fearless Sky
02 – Gods Of Ancient
03 – From The Gallows
04 – The Longest Winter
05 – Medusa
06 – No Passage For The Dead
07 – Blood & Chaos
08 – Until The Grave
Line-up:
Nick Holmes . Vocals
Gregor Mackintosh – Guitar
Aaron Aedy – Guitar
Stephen Edmonton – Bass
Waltieri Väyrynen – Drums
Sito ufficiale: http://paradiselost.co.uk
Facebook: https://www.facebook.com/paradiselostofficial
Etichetta Nuclear Blast Records – www.nuclearblast.de