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25/10/2017 : Orden Ogan + Rhapsody Of Fire (Bologna)
Una serata interamente dedicata ai fan del power metal quella di mercoledì 25 Ottobre al Zona Roveri Music Factory di Bologna, con la discesa in terra italica dei tedeschi Orden Ogan accompagnati dai Rhapsody Of Fire e dai canadesi Unleash The Archers.
All’arrivo al locale la presenza di pubblico è un po’ scarna, anche se i fan sfegatati occupano già le prime file contro le transenne; puntualissimi, gli Unleash The Archers salgono sul palco e l’atmosfera inizia a scaldarsi.
Tra cavalcante tipicamente maideniane, melodie tipiche del power europeo e una frontman dalla voce potente e dall’attitudine trascinante, i canadesi presentano il loro ultimo album “Apex”.
Proprio con la titletrack si apre la serata, per poi passare al refrain ormai scolpito nella memoria dei presenti di “Test Your Metal”, dove la bellissima Brittany ricorda un po’ la teutonica Doro. Con “Cleanse The Bloodline” e “The Matriarch” il gruppo continua il viaggio nei brani più recenti, mentre con le conclusive “General Of The Dark Army” e “Tonight We Ride” si torna ai lavori più datati.
Un buon compendio delle capacità di questa band in ascesa, che ha ottime potenzialità e ampi margini di crescita, adatti ad un pubblico old school oriented ma anche alle nuove leve, grazie ad un groove molto moderno che miscela sapientemente rock, power metal e qualche sprazzo di linee vocali growl e scream.
La band ha cambiato parte della formazione qualche mese fa, con l’inserimento di Nikko Whitworth al basso – che ha sicuramente dato maggior incisività alla sezione ritmica, già ben rappresentata da Scott Buchanan – e di Andrew Kingsley come seconda chitarra, i cui riff si intrecciano egregiamente con quelli di Grant Truesdell.
Setlist:
Apex
Test Your Metal
Cleanse the Bloodlines
The Matriarch
General of the Dark Army
Tonight We Ride
La punta di diamante della serata è la presenza dei Rhapsody Of Fire e lo testimonia il decisivo aumento di pubblico presente e assiepato sotto palco in fremente attesa.
La scaletta inizia con la recente “Distant Sky”, tratta da “Into the Legend”, per poi virare sui grandi classici della band, nella versione rieditata quest’anno e presente sulla raccolta “Legendary Years”; assistiamo così a splendide esecuzioni di “Dawn Of Victory”, “Holy Thunderforce” e “When Demons Awake”.
Breve momento commemorativo prima della bellissima “The Magic Of The Wizard’s Dream”, che viene dedicata al compianto Sir Christopher Lee, che ha collaborato con la band per quasi dieci anni prima della morte.
Oltre ad una prestazione magistrale di Giacomo Voli, che personalizza e dà un valore aggiunto ai brani, abbiamo un ottima performance anche di Roby De Micheli alla chitarra, incisivo e preciso, Alessandro Sala al basso e Manu Lotter alla batteria che creano un tappeto sonoro compatto ed efficace. Alex Staropoli, mastermind della band ed unico membro originale rimasto, alle tastiere è stato semplicemente inappuntabile; forse un po’ penalizzato dai suoni, meno svecchiati rispetto a quelli degli altri strumenti, ma tra assoli e virtuosismi il risultato è eccellente.
La serata si chiude come previsto con la meravigliosa “Emerald Sword” – cantata a squarciagola da tutti i presenti – e con le proteste del pubblico per la breve durata dell’esibizione degli italici epic metallers, dato che molti avevano inteso fossero gli headliner della serata e quindi con più tempo a disposizione.
Setlist:
Intro: In Principio
Distant Sky
Dargor, Shadowlord of the Black Mountain
Flames of Revenge
Dawn of Victory
The Magic of the Wizard’s Dream
Holy Thunderforce
The March of the Swordmaster
When Demons Awake
Emerald Sword
Outro:Custode di Pace
Mentre i tedeschi Orden Ogan salgono sul palco, la sensazione della sottoscritta è che almeno metà della gente si sia allontanata, essendo venuta apposta per sentire Giacomo e la sua band. In realtà durante il live mi sono resa conto che molti erano semplicemente fuori dal locale a congratularsi con i membri del gruppo precedente ed alla spicciolata sono poi rientrati a gustarsi uno show scoppiettante e carico di energia.
Sebbene in attività dal 1996, in Italia gli Orden Ogan non sono molto conosciuti, essendo passati dai nostri palchi per lo più come supporto a band di maggiore caratura, come gli Hammerfall.
Propongono un ottimo power metal, condito da cori perfetti e ritornelli coinvolgenti, con ottime interazioni tra i chitarristi e il bassista e a loro volta con il pubblico.
I refrain orecchiabili ed epici presenti nella maggioranza dei loro pezzi sono cantanti in coro da buona parte dei presenti, che sicuramente ha fatto in tempo in questi ultimi mesi a imparare a memoria tutto l’ultimo “Gunmen”: la titletrack e la tripletta finale con “Come With Me To The Other Side”, “Forlorn And Forsaken” e soprattutto la bellissima “One Last Chance” sono tra le canzoni più apprezzate della selezione fatta per questa data, insieme ai due encore “We Are Pirates”, brano ormai datato ma fonte di entusiasmo per il pubblico e “The Things We Believe In”, tratta anch’essa dal loro lavoro più recente.
In conclusione gli Orden Ogan e il loro “eroe” immaginario Alister Vale ci hanno traghettato in una serata epica, piena di buona musica e condita da partecipazione ed entusiasmo!
Setlist:
Intro:Orden Ogan
To New Shores of Sadness
F.E.V.E.R.
Here at the End of the World
Gunman
Deaf Among the Blind
Sorrow Is Your Tale
Fields of Sorrow
The Lords of the Flies
Come With Me To The Other Side
Forlorn and Forsaken
One Last Chance
Encore:
We Are Pirates
The Things We Believe In
Outro:Fields Of Sorrow (Orchestral Version)
Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dalla nostra Alessandra “MorganaPhoto” Merlin.
Unleash The Archers:
Rhapsody Of Fire:
Orden Ogan: