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23/01/2018 : Accept + Night Demon + In.Si.Dia (Live Club, Trezzo D’Adda, MI)
Gli Accept sono una di quelle band che definire immortali e fondamentali per la storia dell’heavy metal, appare sin troppo riduttivo e scontato! Questi cinque “ragazzi” tedeschi, capitanati dal grande e inossidabile Wolf Hoffmann, ritornano stasera a distanza di soli due anni dalla loro ultima apparizione in terra italica sempre sullo stesso “luogo del delitto”, ovvero il leggendario Live Club di Trezzo (diventato ufficialmente il nuovo vero tempio del Metal nazionale), per promuovere la loro ultima fatica discografica “The Rise Of Chaos”, supportati per l’occasione dalla rivelazione Night Demon – un giovane trio americano che suona classicissima NWOBHM anni ’80 con la stessa intensità e caparbietà dei loro maestri – e dai nostrani bresciani In.Si.Dia, freschi di una nuova release dopo vent’anni. Insomma… tanta carne da buttare al fuoco… anzi.. tanta legna da ardere e bruciare per creare un fuoco incandescente e fiamme alte al cielo in nome del Metallo!
Inutile… quando una band non ti piace, non ti piace … non c’è’ niente da fare! Non ho niente di personale contro gli In.Si.Dia sia chiaro, ma ho trovato monotona, ripetitiva e inconsistente la musica all’epoca in cui esplosero come band rivelazione nel panorama Metal italiano e resto dello stesso parere oggi, a distanza di oltre vent’anni, dopo averli peraltro visti in azione a più riprese e in più tour sparsi in questo arco di tempo.
Non sentivo proprio il bisogno di risentirli per l’ennesima volta questa sera ma, complice un ritorno sulle scene dettato da questo nuovo disco “Denso Inganno”, uscito solo dopo vent’anni dall’ultimo in ordine cronologico (e guarda caso, coincidenza perfetta con la prima volta che li vidi in azione), sembrano essere ancora di attualità in Italia, riscontrando evidentemente interesse nonostante tutto, dato il prestigioso contesto in cui stasera sono stati inseriti.
La ricetta è sempre la stessa… “ brutta copia” dei Metallica e tentativo sterile di sparare cattiveria con il consueto cantato italiano ad un certo voltaggio e con velocità maggiore dei pezzi che in passato… personalmente credo che non siano riusciti nell’intento neppure oggi… poi chiaro, sono opinioni del tutto personali, ma vista la partecipazione esigua di pubblico presente in sala durante la loro esibizione e la risposta molto contenuta di applausi tra un pezzo e l’altro, mi fa pensare a un qualcosa di non memorabile sicuramente.
Dopo mezz’ora circa a loro disposizione il loro show volge al termine e si inizia a fare sul serio, con i tecnici del Live Club al lavoro, impegnati a preparare il palco per la vera rivelazione del panorama metal internazionale attuale (a parere di chi scrive), ovvero gli americani Night Demon.
Per un motivo o l’altro nelle loro due precedenti calate italiane me li ero sempre persi e stasera, finalmente, ho avuto l’occasione di rimediare, godendomeli a poco più di un metro di distanza nell’ora abbondante circa a loro disposizione, sparandomi da vicino nei timpani il metallo datato di questo micidiale trio americano.
I Night Demon sono degni successori e figli di quella scuola British anni ’80 denominata NWOBHM, che annoverava nomi come Demon, Angel Witch, Diamond Head, Grim Reaper, Tytan, Tokyo Blade, a cui sono debitori e da cui traggono ed esportano rabbia e cattiveria esecutiva, ricreando però qualcosa di molto personale nel loro sound, lontano da plagi e rifacimenti tipici dei ”dilettanti allo sbaraglio”, o delle pecche di gioventù in cui molti cadono.
A discapito della loro giovane età infatti, stasera hanno dato una chiara dimostrazione a tutti i presenti (quasi raddoppiati nel frattempo come numero in sala) sia della loro efficacia sia del fatto che in tre si può produrre più potenza che in cinque su un palco, a patto che il livello e la preparazione tecnica dei musicisti sia come quella dimostrata dai Night Demon!
Un vero pugno sullo stomaco il concerto di stasera, dove sono stati proposti pezzi estratti da tutti e tre i loro dischi (tra cui un’EP), in cui si è distinta una riproposizione al fulmicotone di “Overkill” dei mai dimenticati Motorhead, che ha mandato in delirio pure gli addetti alla sicurezza! Da citare anche “Screams In The Night”, altro pezzo che mi ha capovolto e sconvolto letteralmente, facendomi schizzare dritto in prima fila esultando e cantando come un ragazzino al suo primo concerto, “The Chalice” e soprattutto un’altra cover di nicchia, quale “Radar Love” dei Golden Earring (rifatta pure dai più famosi White Lion), altro momento di massimo godimento, dove è emersa tutta la classe dei giovani ragazzi americani!
La conclusiva “Night Demon”, estratta dal loro mitico EP di debutto, sancisce la parola fine a un concerto di metallo vero, duro come l’acciaio inox, con gli attributi grandi come una casa, very vintage e per metallari Old School al 100%! Totali e Letali! Non c’è’ altro da aggiungere alla loro prestazione!
Un gruppo di cui sentiremo parlare ancora molto in futuro, che si è confermato micidiale tanto live quanto in studio, confermando di essere stata la miglior scelta possibile come supporto.
Setlist:
1. Welcome to the Night
2. Full Speed Ahead
3. Maiden Hell
4. Curse of the Damned
5. Hallowed Ground
6. Ritual
7. Screams in the Night
8. The Chalice
9. Black Widow
10. Overkill (Motörhead cover) / Dawn Rider
11. Heavy Metal Heat
12. Radar Love (Golden Earring cover)
13. Night Demon
Ho sempre rifiutato di pensare agli Accept senza UDO, perché sono cresciuto con la sua voce al vetriolo e perché ho sempre trovato carismatico questo “Metal Soldier”, piccolino, grassotello e un po’ paffutello, con tanto di mimetica ed anfibi e capelli quasi rasati a zero ossigenati, l’esatto contrario dello stereotipo del metallaro standard anni ’80, munito di chiodo di pelle nera, cintura borchiata, fisicamente longilineo e capellone.
La sua dipartita e rottura con il grande capo Wolf Hoffmann, avvenuta qualche tempo fa, è stata per il sottoscritto uno shock tremendo, perché UDO mi rappresentava gli Accept all’80% .
Ci sono voluti molti anni per accettare questo cambiamento dietro al microfono della metal band teutonica, ma ora, dopo il concerto di stasera, posso affermare tranquillamente che Mark Tornillo mi ha letteralmente conquistato, spazzando via ogni mio più remoto ricordo di Mr. Dirkschneider (che resterà sempre nel mio cuore), consacrandolo definitivamente come nuovo vocalist degli Accept e non un semplice sostituto.
In realtà ho sempre acquistato regolarmente tutti i dischi degli Accept con Tornillo alla voce, da “Blood Of The Nations” all’ultimo “The Rise Of Chaos”, un vocalist peraltro che già conoscevo, seguivo e stimavo già dai tempi in cui militava nei meno famosi TT Quick, la sua band precedente. Il cantante americano è stato artefice di un concerto mostruoso, senza avere mai un minimo calo di voce, nessuna sbavatura, imperfezione di pronuncia, anzi, sprigionando energia e potenza da tutti i pori, in altre parole… semplicemente perfetto!
Di tutte e tre le volte che ho visto Biker-Mark in azione live, questa è stata certamente la migliore di tutte, anche per una certa disinvoltura comunicativa e intrattenitiva che certamente ha fatto lievitare di molto le sue quotazioni nel bilancio di un positivo giudizio complessivo finale della sua prestazione personale.
Credo che il fatto di aver preso coscienza di essere riuscito ad entrare definitivamente nel cuore dei defenders degli Accept più oltranzisti lo abbia agevolato e aiutato molto nell’impresa. Sui grandi senatori Wolf Hoffmann e Peter Baltes credo ci sia poco da aggiungere oggi.. semplicemente perfetti e impeccabili, agevolati anche dalla bravura tecnica di Uwe Lulis – che con il buon Wolf forma una coppia di chitarristi straordinaria – e da un Cristopher Williams dietro le pelli letale e preciso come un’orologio svizzero!
”Die By The Sword” apre le danze in modo energico e roboante, ma forse complice il fatto che molti conoscono solitamente (purtroppo) solo i vecchi classici delle bands, la risposta è stata un po’ tiepida a dire il vero. Con la successiva e ben più nota “Stalingrad” invece gli animi si sono subito surriscaldati e il Live Club è stato un tripudio di braccia al cielo, corna alte ed headbaging generico. A ruota e senza respiro gli Accept ci sparano in faccia e in rapida sequenza “Restless And Wild” (il mio disco preferito in assoluto) “London Leatherboys” e “Breaker”, dove sono stato letteralmente trascinato un metro in avanti dal pogo creatosi sotto il palco!
Un’altra manciata di brani tratti dalle release più recenti, (su cui ha spiccato una “Shadow Soldier” bellissima e da brividi) sono servite a ristabilire un po’ di tregua, anche se intervallate da altri super classici quali “Neon Nights” , “Midnight Mover” e “Up To The Limits”, che hanno riacceso gli animi dei più attempati. “Objection Overrulled”, “Pandemic” e la mitica, sempreverde storica “Fast As A Shark” chiudono di fatto questo concerto nel migliore dei modi, non lasciando nessuna vittima per strada, ma raccogliendo solo vincitori nella loro corazzata metallica!
Ma noi di Accept stasera non siamo ancora nè sazi nè stanchi e neppure loro lo sono di noi, ragion per cui rientrano acclamati a gran voce sul palco, pronti a spararci il loro consueto trittico conclusivo da cardiopalma: ”Metal Heart”, “Teutonic Terror” (altro pezzo diventato di fatto un classico degli Accept) e l’immancabile “Balls To The Wall”, con la quale dopo quasi due ore ininterrotte di metallo incandescente mettono la parola fine al massacro, lasciandoci e congedandoci con una certezza: il metal classico, quello vero, puro e incontaminato, finché ci saranno band come loro in circolazione, non morirà mai! Danke Schoen ACCEPT!
Setlist:
1. Die by the Sword
2. Stalingrad
3. Restless and Wild
4. London Leatherboys
5. Breaker
6. The Rise of Chaos
7. Koolaid
8. No Regrets
9. Analog Man
10. Final Journey
11. Shadow Soldiers
12. Guitar Solo (Wolf Hoffmann)
13. Neon Nights
14. Princess of the Dawn
15. Midnight Mover
16. Up to the Limit
17. Objection Overruled
18. Pandemic
19. Fast as a Shark
20. Metal Heart
21. Teutonic Terror
22. Balls to the Wall
Live report di Alessandro Masetto, foto di Stefania D’Egidio. Di seguito altre foto della serata.
In.Si.Dia.:
Night Demon:
Accept: