Treat – Tunguska (2018)

Titolo: Tunguska
Autore: Treat
Genere: Hard Rock
Anno: 2018
Voto del redattore HMW: 8
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Oggi più che mai abbiamo bisogno di eroi che possano salvarci da un mondo in rovina e dalla musica spazzatura trasmessa per radio e in TV che ci fa il lavaggio del cervello e ci porta, da buoni intenditori, ad amare sempre più il nostro grande e immortale metal.
Dopo due anni dall’eccezionale “Ghost Of Graceland”, ritornano i meravigliosi e attesi Treat nelle vesti di super eroi con questo nuovo lavoro che dimostra sempre il loro grande talento e soprattutto la loro maturità artistica. Il loro hard rock orecchiabile, avvincente, con melodie seducenti, è sempre alla ricerca dell’essenza dell’anima, con dei testi profondi e mai banali, spinti da un’ondata di ritrovata creatività che continua a distinguerli dalle migliaia di band al mondo che suonano lo stesso genere.
La cosa che mi ha colpito subito è stata il titolo dell’album, ma cosa significa “Tunguska”? Il titolo, secondo quanto dichiarato dagli svedesi, è un riferimento a una misteriosa grande esplosione che ha avuto luogo in Siberia nel 1908, ma metaforicamente e artisticamente “Tunguska” rappresenta l’ultimo pezzo del puzzle da mettere in atto dopo la riunione della band avvenuta nel 2006. Il chitarrista, produttore e membro fondatore Anders Wikstrom ha sviluppato nel corso degli anni un processo creativo, originale e moderno di songwriting facendo coesistere sonorità pesanti con il lato più vellutato della band. Ne è un esempio l’opener iniziale “Progenitors”, che con la sua spettacolare introduzione catapulta nel mondo super melodico dei Treat, trasformandosi poi in un riff acuto e accattivante.
Il platter è stato ancora una volta prodotto egregiamente dal famoso scrittore / produttore Peter Mansson insieme a Anders Wikström e ci mostra ancora una volta un gruppo che, nonostante una carriera di oltre trent’anni, è più affamata ed energica di prima.
L’attuale formazione dei Treat comprende Robert Ernlund alla voce, Anders Wikström alle chitarre, Patrick Appelgren alle tastiere, Jamie Borger alla batteria e il bassista Pontus Egberg (King Diamond). Credo che i cinque svedesi siano al top del loro successo e canzoni come il primo singolo “Build The Love”, “Always Have, Always Will” e “Rose Of Jericho” si distinguono come brani rock trascinanti, da suonare dal vivo insieme al vecchio repertorio della band e caratterizzati dalla perfetta ugola del bravissimo Robert Ernlund. Una bella canzone è pure “Best Of Enemies”, che inizia con una linea di chitarra bizzarra, pungente, per poi svilupparsi in un riff martellante e groovy.
“Heartmath City” pesca la sua melodia e i suoi cori nel passato degli scandinavi, insomma un marchio di fabbrica dove tra tutti gli strumenti spicca il basso, che è poi in realtà un punto culminante in tutto l’album. Pontus Egberg, che suona anche con i King Diamond, ha uno stile robusto e prominente che è in grado di tenere il suo posto in mezzo alla forza degli altri strumenti. L’album presenta chitarre, pianoforti, tastiere, sintetizzatori e quindi per il basso mettersi in luce è una testimonianza delle grandi capacità di Egberg.
In “Man Overboard”, il riff è più metal, le voci esplodono nel ritornello e per buona parte c’è anche un assolo di sintetizzatore che, nonostante non sopporti per principio, accompagna bene il pezzo. Purtroppo devo constatare che dopo la carica iniziale le canzoni finali sono interessanti ma hanno poco mordente rispetto alle precedenti. “Tomorrow Never Comes” è la classica ballata strappa lacrime con il pianoforte in primo piano e con un assolo di chitarra dell’ottimo Wikström, molto coinvolgente.
“Undefeated” chiude comunque bene il disco con un ammaliante ritornello e un riff di chitarra stratificato, dove la voce del singer e i cori sono coinvolgenti e abbastanza convincenti.
I Treat sorprendono ancora una volta in positivo con un altro bel lavoro discografico, diverso dalle precedenti fatiche in studio, con un sound più cupo ma sempre di classe, maturo e con una grande personalità. Tunguska più si ascolta più si apprezza e si ha voglia di risentirlo all’infinito. La qualità della produzione è un enorme vantaggio per il suono e per essere una band formata nel 1981, i vichinghi hanno una forza sorprendente ed inarrestabile. Gli inventori dell’hard rock melodico sono tornati in forma – con più poteri ed energia – per salvarci dalla mediocrità dei nostri tempi. Super consigliato!

Tracklist:

1 – Progenitors
2 – Always Have, Always Will
3 – Best Of Enemies
4 – Rose Of Jericho
5 – Heartmath City
6 – Creeps
7 – Build The Love
8 – Man Overboard
9 – Riptide
10 – Tomorrow Never Comes
11 – All Bets Are Off
12 – Undefeated

Line-up:

Robert Ernlund – voce
Anders Wikström – chitarra e cori
Patrick Appelgren – tastiera, chitarra e cori
Pontus Egberg – basso
Jamie Borger – batteria

Facebook: https://it-it.facebook.com/treatofficial/
Etichetta Frontiers Records – www.frontiers.it

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