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La Frontiers sa come mettere insieme una vera band di genuino rock and roll e lo dimostra ancora una volta con i nascituri Black Swan. Questo nuovo super gruppo è composto dal cantante Robin McAuley (McAuley Schenker Group), il chitarrista Reb Beach (Winger, Whitesnake), il bassista Jeff Pilson (Foreigner, The End Machine, Dokken) e il batterista Matt Starr (Ace Frehley, Mr. Big). Il loro album di debutto, “Shake The World”, è un delizioso e potente hard rock che mostra come questi artisti formino una perfetta e oliata macchina musicale. Il platter è una vetrina sia del talento degli strumentisti, sia della voce autorevole di McAuley e il risultato finale è qualcosa di fresco, molto pesante, ma anche intensamente melodico.
McAuley è uno dei migliori cantanti rock degli eighties ed ex-membro di lunga data del gruppo californiano McAuley Schenker, dove cantava al fianco del maestro di chitarra Michael Schenker. Il grande chitarrista Reb Beach, membro dei Winger per oltre trenta anni, è stato un punto fermo nei Whitesnake. Il coerente produttore Jeff Pilson è anche uno dei migliori bassisti statunitensi in circolazione. L’esperto Matt Starr è anche membro della band solista dell’ex chitarrista dei Kiss Ace Frehley e di recente si è unito ai Mr. Big dopo la prematura scomparsa del batterista Pat Torpey nel 2018.
La trascinante titletrack dà il via a questo bellissimo disco, dove il singer McAuley canta egregiamente con la sua voce calma ma molto efficace su una melodia azzeccata ed emozionante. La chitarra folgorante di Reb Beach attira maggiormente l’attenzione perché l’assolo è una fiammata metal allucinante. Il guitar hero si ripete in “Big Disaster”, che non ha il tempo frenetico della prima in scaletta, ma è mastodontica e possente nel groove, con alcuni dei suoni di chitarra ritmici più belli e uno dei migliori cori del disco. Questo è solo un assaggio perché la successiva “Johnny Came Marching” è probabilmente la canzone più divertente dell’album, con uno stile simile agli attuali Winger e non sorprende che Reb Beach riesca meglio nelle tracce in stile funk e blues. La moderna “Immortal Souls” cambia rotta e ci presenta dei bei riff sperimentali di chitarra e dei simpatici effetti vocali di Robin. Segnalo la delicata ballata, “Make It There”, in stile AOR, che è l’ideale per le corde vocali di McAuley ma che sa già di sentito per il suo stile ottantiano. La successiva e spavalda hard rock “She’s On To Us” è piena di sfumature di chitarra, che colpiscono i timpani dell’ascoltatore, grazie al sempre scatenato Reb Beach. “Shake The World” si rifiuta di rallentare, continuando con la forza ammaliante di “Long Road To Nowhere”, un’altro brano hard rock in pieno stile Dokken, dove si sente il ruolo importante di Pilson come produttore. La stupenda “Sacred Place” si apre con una leggera traccia di blues e una volta che il ritmo e le percussioni prendono il via, il pezzo si trasforma in una semi ballata accompagnata da riff tipicamente rock. Infine “Unless We Change” apre le danze con un bel quartetto d’archi di violoncello, per poi salire di potenza con la batteria di Starr e la chitarra di Beach. Quella che sembra una classica melodia metal cambia musicalmente in tutto, rimandando a cori più bassi e leggeri ma i riff di Reb sono sempre travolgenti. La conclusiva “Divided / United” è una traccia più lenta con un sound ispirato dai Queen, che inizia con alcune parti di pianoforte suonate da Pilson, prima che la chitarra e le corde vocali del vocalist si uniscano dolcemente in un connubio emozionante.
Quattro artisti dal talento unico si sono uniti in questo debutto che impressionerà i vecchi fan dell’hard rock e i giovani metalheads desiderosi di ascoltare dei veri musicisti con gli attributi. I ritmi dettati da Pilson e Starr sono la spina dorsale dei Black Swan, che sono completati dalla grande duttilità chitarristica di Reb Beach e dal suo stile inconfondibile. La ciliegina sulla torta è Robin McAuley, che a 67 anni suonati e fuori dal rock da un po’ di tempo si presenta di nuovo, grazie alla label italiana, al grande pubblico in forma smagliante e con una voce incredibile che non ha perso nulla nel corso degli anni. Non esiste una brutta canzone o un riff noioso da trovare in questo platter perché l’esperienza di scrittura di Reb e la produzione di Jeff si fondono magnificamente nel creare un grande album di hard rock con suoni tipici dei famosi eighties e sonorità di nuova generazione.
Tracce:
1. Shake The World
2. Big Disaster
3. Johnny Came Marching
4. Immortal Souls
5. Make It There
6. She’s On To Us
7. The Rock That Rolled Away
8. Long Road To Nowhere
9. Sacred Place
10. Unless We Change
11. Divided/United
Formazione:
Robin McAuley – voce
Reb Beach – chitarra e cori
Jeff Pilson – basso, chitarra acustica, tastiera e cori
Matt Starr – batteria
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