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Dalla prima all’ultima nota, viene sprigionato in questo nuovo album degli Hell In The Club, un infernale hard rock con tante sfumature, una grande voce e degli ottimi arrangiamenti. C’è molto da dire in questo solido disco, massiccio e allo stesso tempo melodico.”Hell Of Fame” è il quinto album della band italiana composta da membri degli Elvenking (Dave Moras) e dei Secret Sphere (Andy Buratto) e soddisfa i fan storici, ma anche quelli nuovi facendo sicuramente dei nuovi proseliti, considerato il fatto che è ricco di ottimi ritmi e tantissima energia.
Completa il combo l’eccezionale chitarrista Picco Piccardi e il nuovo batterista Marco Lazzarini (Archon Angel, Secret Sphere) che sostituisce dietro le pelli il bravissimo Lancs. Registrato, mixato e masterizzato da Simone Mularoni (DGM) ai Domination Studio di San Marino, questo platter è una dichiarazione d’amore per l’hard rock esplosivo dalle fondamenta ottantiane. Le song sono costruite attorno a una forte melodia accompagnata dalla grande ugola di Moras, dagli spavaldi riff di Pico e da una perfetta sezione ritmica.
Dopo l’ottimo singolo di apertura, il melodico e ottimo inizio commerciale “We’ll Never Leave The Castle”, in pieno stile Danger Danger, arriva la prima fiammata con “Worst Case Scenario” carica di groove, riff duri, un costante ritmo, micidiali linee di basso e un assolo di chitarra, davvero eccezionale. Addirittura sembra di sentire la vecchia scuola dei Mötley Crüe degli esordi. In “Here Today, Gone Tomorrow” il sound cambia completamente con un’apertura devastante per proseguire con un dolce e breve ritornello. Ottimo suono sempre ispirato dai Crüe.
La successiva “Joker” è semplicemente fantastica e uno dei pezzi da novanta dell’opera, contenente un potente e orecchiabile ritornello, chitarre taglienti e da sentire obbligatoriamente ad altissimo volume. La band, in barba alle mode, suona un hard rock melodico come se fosse nata negli eighties e il tempo non fosse mai passato. “The Last Of An Undying Kind” ha un suono rock più possente ed è una canzone tipica della band italica e ancora una volta un ottimo esempio di buona musica. La moderna “Nostalgia” è un pugno in pieno viso perché ha delle note melodiche assassine e bollenti, che fanno muovere ogni parte del corpo senza fine. Fantastica!
Dopo tutta la baldoria delle prime sei tracce, la fame infernale dei quattro rockers si attenua facendo riprendere fiato all’ascoltatore con la ballata acustica “Lullaby For An Angel” dalle forti influenze della west coast americana. Guidata dalla voce del formidabile singer, dalla leggera chitarra di Pico e dai sintetizzatori, penso che questo sia il brano più romantico che gli Hell In The Club abbiano scritto nella loro carriera. Segnalo un altro brano infarcito da veloce e robusto rock and roll come nella ruvida “Mr. Grouch”. Sembra un pezzo dei primi e incazzati Skid Row, con una combinazione di gutter rock e punk, e con il vocalist che mostra la parte più calda delle sue corde vocali.
La metallica e movimentata “No Room In Hell”, introdotta da una bella linea di basso è travolgente, tanto da stamparsi in testa al primo ascolto. La penultima “Tokyo Lights” ha un tocco di pop metal ottantiano che si fonda con il pop metal attuale, mentre l’ultima in scaletta “Lucifer’s Magic” è una canzone AOR dallo stile europeo ma più cupo, con dei riff robusti e ossessivi. La traccia conferma infatti la vena compositiva dei nostri artisti che non hanno nulla da invidiare ai gruppi esteri in questo bistrattato e super affollato genere.
“Hell Of Fame” è un altro album bello e divertente del loro rock heavy metal melodico. Veterani, stravaganti, ispirati e coerenti, i nostri eroi portano alta la bandiera italiana dell’ottimo hard rock internazionale, proponendo sempre song energiche e che riflettono le loro squisite influenze artistiche. Un applauso va pure alla Frontiers Music che supporta egregiamente la band considerandola ormai una band di punta del proprio roster.
Una grande opera per un futuro sempre più roseo per l’hard rock melodico che è garantito da musicisti con la “M” maiuscola e di alto livello. Se avete una fame infernale di musica di qualità allora buttatevi su questo diabolico album e non ve ne pentirete.
Tracce:
1. We’ll Never Leave The Castle
2. Worst Case Scenario
3. Here Today, Gone Tomorrow
4. Joker
5. Last Of An Undying Kind
6. Nostalgia
7. Lullaby For An Angel
8. Mr. Grouch
9. No Room In Hell
10. Tokyo Lights
11. Lucifer’s Magic
Formazione:
Dave – voce
Andy – basso
Picco – chitarra
Mark – batteria
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