RISING STEEL – Fight Them All

Titolo: Fight Them All
Autore: Rising Steel
Genere: Heavy Metal
Anno: 2020
Voto del redattore HMW: 6,5
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La copertina power ed epica dell’album potrebbe non aiutare a capire la musica dei Rising Steel perché c’è qualcosa di più nel sound di questi musicisti quando si ascolta questo nuovo lavoro in studio. I francesi sembrano una band influenzata soprattutto dalla NWOBHM ma c’è di più.

L’album decolla stranamente nella seconda parte della raccolta con la prima parte che sembra un riscaldamento, mentre la seconda è quella che alla fine lascia positivamente sorpresi. La band è stata fondata nel 2012 a Grenoble, in Francia con Iron Maiden e Judas Priest come punti di riferimento. Solo nel 2015 abbiamo la prima uscita con l’EP chiamato “Warlord” mentre un anno dopo esce il debutto “Return Of The Warlord”.

Oltre allo stile della NWOBHM i transalpini suonano pure un hard rock e un thrash metal di stampo ottantiano. Adesso, dopo aver condiviso i palchi con artisti come i Jaded Heart, i Sister Sin, i Nightmare, gli ADX, i Nashville Pussy e gli Annihilator, i ragazzi sono riusciti ad avere maggiore visibilità. “Fight Them All” è una combinazione di hard rock, heavy metal di vecchia scuola, combinato con la velocità del thrash e del power, che da un tocco adrenalinico ed emozionante a tutta l’opera.

“Mystic Voices” apre subito con dei riff e una batteria martellanti e, quando la voce di Emmanuelson entra in gioco la song diventa più ossessiva e strepitosa. La title track continua la stessa potenza ma con un ritmo più veloce, con le doppie chitarre in evidenza ma alla lunga risulta troppo monotona. Il seguente speed ​​metal di “Steel Hammer” entra in gioco in modo più sinistro per continuare freneticamente con la chitarra e urla distorte che penetrano dappertutto.

La mediocre “Blackheart” con i suoi spessi riff e un drummer implacabile sembra la fotocopia dei primi Metallica ma si perde in un un ritornello orecchiabile senza mordente. “Savage” è un’altra song potente alla Judas Priest, guidata da una precisa sezione ritmica e dalla voce rauca di Emmanuelson. Grande il lavoro delle chitarre di Tony Steel e Mat Heavy Jones per una song che sa già di sentito e che sembra più un’occasione perduta.

La canzone che dà la svolta al platter e lo porta in alto è “Gloomy World”.  L’inizio sembra quello di un film horror prima di salire d’intensità con una forte linea di basso, con dei lievi sintetizzatori e una robusta batteria. Il tutto per un suono “vecchia scuola”, ma con un leggero effetto doom che arricchisce la composizione. Nel ritmo incalzante di “Malefice” si sentono i Testament più arrabbiati di sempre, con le chitarre taglienti che sono la ciliegina sulla torta del poco originale brano.

La successiva “Metal Nation”, va oltre perché ci sono nuovi riferimenti; oltre ai Testament, si sente lo stile dei Megadeth, e degli Iron Maiden, ben mescolati con dei riff durissimi e una voce che vomita veleno e ira. Qui il il basso di Flo contribuisce enormemente alla riuscita del pezzo, ricco inoltre di distorsioni e grida infernali. Con la oltraggiosa “Pussy” (il nome esplicito è tutto un programma!), si ascolta un hard rock melodico e glam in pieno stile anni ’80, dove il sesso e la droga la fanno da padrone.

Grande groove, ottima sezione ritmica e una lirica censurabile che non ho voluto approfondire per via della mia grande immaginazione.  Segnalo poi l’avvincente “Led By Judas”, un misto tra heavy classico e hard rock, con riff mostruosi, tamburi pesanti e una voce sempre travolgente. L’ultima “Master Control” cerca di distruggere quello che rimane dei timpani dell’ascoltatore con un mix di thrash e puro heavy metal. Ci riesce in parte ma alla fine è una sufficiente traccia per chiudere un buon disco che fa esplodere i fuochi d’artificio solo negli ultimi cinque pezzi.

Sinceramente, fossi stato in Frontiers, avrei invertito la scaletta e lanciato dei singoli diversi per pubblicizzare questa nuova fatica dei rockers francesi. Poca originalità e personalità? Forse, ma se amate l’heavy veloce e il thrash possente allora i Rising Steel potrebbero rivelarsi una simpatica sorpresa!

Tracce:
1. Mystic Voices
2. Fight Them All
3. Steel Hammer
4. Blackheart
5. Savage
6. Gloomy World
7. Malefice
8. Metal Nation
9. Pussy
10. Led By Judas
11. Master Contr

Formazione:
Emmanuelson – voce
Tony Steel – chitarra
Steel Zard – batteria
Flo Dust – basso
Mat Heavy Jones – chitarra

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