FALSE GODS – No Symmetry… Only Disillusion

Titolo: No Symmetry... Only Disillusion
Autore: False Gods
Genere: Doom Metal, Noise Core
Anno: 2020
Voto del redattore HMW: 7
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Un dato ISTAT riporta che l’artista più infondatamente citato quale giurata e riuscita influenza (il dato è stato raccolto tra gennaio 2013 e gennaio 2020) nell’operato musicale di un complesso, o solista che sia, è « Killing Joke ». Ben il quarantotto per cento degli intervistati li ha di fatto eletti a maggioranza relativa. Il nome è perfetto: fa nicchia, fa un po’ chic e un po’ punk, fa vecchia scuola, fa quelli che li chiamano metal, fa chi ne sfoggia una maglietta tarocca al concerto di grido. Qui la dose è poi rincarata e si aggiunge un bel « Godflesh » (sesta posizione, favoriti dal sedici per cento).
«Mmh… va bene, va bene», direbbe Bud. Intanto voi, sconcertati ed irritati, fate finta di niente e lanciatevi l’un l’altro occhiatine di accomodante benevolenza.

Anche se questa, chiamiamola così, scena umilia e limita sé stessa tentando di riunire tutto sotto un’unica bandiera e un poker di definizioni molto più meno che più sensate – gruppi che hanno in comune solo un cantato molto uniformato e magari l’accordatura ­–, di buono ogni tanto ce n’è, a voler e poter scavare. Prendiamo i False Gods e il loro quarto/quinto lavoro (primo albo dopo tre EP e il solito singolo digitale [solo lo scriverlo dà i brividi] che precede di poco il lavoro qui in esame), per esempio. Da un lato vien da dire che ci provano: se butti dentro un po’ di tutto, a qualcuno piacerà per forza, no? Può darsi. Al sottoscritto piace invece pensare che le loro inclinazioni siano frutto di una sensibilità che oramai ha incorporato un grande bacino di scaturigini e che, sì, spesso è altamente improprio accomunare ma che va diritto ad uno scopo collettivizzato.

Su No Symmetry… Only Disillusion gli stili vengono ora alternati, ora mescolati, ora sovrapposti, ora abbracciati di brano in brano. Innanzitutto, una fusione tra il noise core dei Neurosis degli anni novanta, in edizione ovviamente molto meno inquietante e comprensibilmente meno stratificata, e il doom metal del tipo che andrebbe forse a genio alla Rise Above (occhio… doom metal, non doom). Questa generale propensione non impedisce loro di venirsene fuori con una “Enemy Territory” – inizio High On Fire e prosieguo hardcore punk di quello vero – oppure con una “Call Of The Neanderthal” – inno iper-snellito alle opere più destrutturate dei soliti Sunn O))). In “I Know Too Much” spuntano giri death metal. Probabilmente vi siete fatti un quadro della situazione.
Se credete che faccia al caso vostro, lo trovate in digipak per Seeing Red Records dal 16 ottobre quest’anno. Bel colpo, Mr. Haywood.

Ah… però… un attimo! Ma… e gli Eyehategod e i Crowbar, tanto strombazzati nel giro? Be’ dai… quelli lasciamoli stare, grazie. È davvero un’altra storia.

Tracce
01.  Enemy Territory
02.  Stay Frosty
03.  I Know Too Much
04.  Call Of The Neanderthal
05.  All That’s Left Behind
06.  Lords Of Emptiness
07.  An Eternity Of Failure

Formazione
Johnny Gierak: basso
Nick Luisi: chitarra
Greg March: chitarra ritmica
Mike Stack: voce
Paulie Stack: batteria

https://falsegods1.bandcamp.com/
https://www.weareblackskull.com/false-gods
http://www.seeingredrecords.com/
https://www.facebook.com/falsegods1
https://www.instagram.com/falsegods/
https://soundcloud.com/falsegods1

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